“Stazione meteorologica professionale: strumenti e sensori” è il nuovo articolo frutto della collaborazione tra l’Area Valorizzazione e Impatto della Ricerca e Public Engagement – Agorà Scienza – e il Green Office UniToGO dell’Università di Torino con la IdeeGreen S.r.l. Società Benefit.
L’articolo riprende i testi del prof. Claudio Cassardo pubblicati nell’opera “Lessico e Nuvole: le parole del cambiamento climatico”, la seconda edizione della guida linguistica e scientifica per orientarsi nelle più urgenti questioni relative al riscaldamento globale, curata dall’Area e dal Green Office.
La versione gratuita di Lessico e Nuvole, sotto forma di file in formato .pdf, è scaricabile dalla piattaforma zenodo.org.
La versione cartacea e l’eBook sono acquistabili online sulle seguenti piattaforme di distribuzione:
– Amazon
– Mondadori (anche con Carta del Docente e 18app)
– IBS
– Libreria Universitaria (anche con Carta del Docente e 18app)
Tutto il ricavato delle versioni a pagamento sarà utilizzato dall’Università di Torino per finanziare progetti di ricerca e di public engagement sui temi dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.
Stazione meteorologica professionale: strumenti
Una stazione meteorologica professionale è una struttura dotata di strumenti per misurare le condizioni atmosferiche.
La strumentazione tradizionale include:
- un termometro per la misurazione della temperatura dell’aria;
- un barometro per la misurazione della pressione atmosferica;
- un igrometro per misurare l’umidità dell’aria;
- un anemometro per misurare la velocità e la direzione del vento (per la direzione si può disporre di una banderuola);
- un pluviometro per misurare la precipitazione;
- un piranometro per la misurazione della radiazione solare.
Stazione meteorologica professionale: sensori
Agli strumenti elencati nella precedente sezione, per completare le funzionalità della stazione meteorologica possono essere aggiunti ulteriori sensori per misurare parametri fisici ausiliari, come visibilità, nuvolosità, quota della base delle nubi, la bagnatura fogliare, temperatura e umidità nel terreno, la radiazione netta, etc.
L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) prescrive che:
- i sensori per la misurazione del vento debbano essere installati a 10 metri di altezza dal suolo, in cima a un palo posizionato a una distanza di 100 metri dai più vicini ostacoli che potrebbero perturbarne il flusso;
- tutte le altre misure debbono essere effettuate a un’altezza compresa tra 1,5 e 2 metri di altezza dal suolo, che deve essere inerbito;
- le misurazioni della temperatura e dell’umidità debbono essere eseguite al riparo dalla radiazione solare diretta o dall’insolazione. Per soddisfare quest’ultimo requisito, di solito i termometri e gli igrometri sono alloggiati all’interno di una capannina ventilata (Stevenson screen) o al riparo di una pagodina.
La rete delle stazioni meteorologiche sinottiche
Nel mondo sono presenti alcune reti che raccolgono i dati delle misure e li trasmettono al WMO: tra esse si ricorda la rete delle stazioni meteorologiche sinottiche, che acquisiscono dati ogni tre ore.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei dati meteorologici per scopi climatologici, le informazioni sul clima di una data località non possono prescindere dalla disponibilità di serie di dati a lungo termine per parametri meteorologici come temperatura, umidità, vento, precipitazioni, ecc.
Pertanto, è necessario poter disporre di serie storiche omogenee il più lunghe possibile. L’omogeneità di una serie dipende da molti fattori, in quanto l’andamento climatico può facilmente essere alterato dal cambio di sensore, o del luogo di posizionamento dello stesso, o delle caratteristiche del sito o del luogo di acquisizione, o ancora da diverse caratteristiche urbanistiche (per esempio, luoghi un tempo in piena periferia possono esser stati inglobati in contesti urbani, più cementificati e quindi con caratteristiche fisiche differenti).
Se è vero che esistono strumenti statistici in grado di valutare l’omogeneità di una serie di misure, è altrettanto vero che una descrizione dettagliata delle caratteristiche del sito nel tempo (i cosiddetti “metadati”, che completano con le loro informazioni il dato stesso) può aiutare a ricostruire le modifiche intercorse.
Inoltre, se in occasione delle modifiche sono stati acquisiti dati contemporaneamente (per esempio con il vecchio e nuovo sensore, o nel vecchio e nel nuovo sito) per un opportuno intervallo temporale, è possibile ricalibrare i dati stessi.
prof. Claudio Cassardo, Dipartimento di Fisica – Università di Torino; Coordinamento Cambiamenti Climatici UniTo Green Office UniToGO
Vi segnaliamo anche il blog del prof. Cassardo “Climate facts and opinions” dove potrete trovare maggiori informazioni per comprendere il riscaldamento globale.
Immagine di apertura: Stazione meteorologica Radio con sensore Esterno, Wi-Fi, con sensore Esterno, sensore 7 in 1, per Vento, umidità, Temperatura, precipitazioni, Livello UV e intensità Luminosa National Geographic
Bibliografia
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– Grigioni, Paolo, et al. “La rete di stazioni meteorologiche dell’Osservatorio Meteo-Climatologico in Antartide”. ENEA, 2016.
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