Stati Generali Green Economy: Efficienza e Risparmio Energetico

La certificazione energetica degli edifici è fondamentale ai fini dell'efficienza e del risparmio energetico

Le 10 tesi per avviare una road map virtuosa attraverso il risparmio e l’efficienza sono state discusse dal’Assemblea programmatica su Efficienza e Risparmio Energetico. L’assemblea, che si è svolta giovedì 12 luglio nella sede della Camera di Commercio di Milano, è stata il secondo degli appuntamenti preparatori degli Stati Generali della Green Economy in programma il 7 e 8 novembre prossimi a Rimini, nell’ambito di Ecomondo. Gli Stati Generali della Green Economy sono organizzati dal Ministero dell’Ambiente e dal Comitato organizzatore che comprende 30 associazioni di imprese green.

L’intensità energetica dell’Italia – ha affermato Gianni Silvestrini, Direttore del Kyoto Club e coordinatore del gruppo di lavoro sull’efficienza e risparmio, uno degli 8 gruppi di lavoro creati all’interno degli Stati Generali della Green Economy – è relativamente bassa, ma questa posizione virtuosa ha visto solo pochi miglioramenti nell’ultimo ventennio, al contrario della maggior parte dei Paesi europei che hanno invece ridotto notevolmente il valore dell’intensità. In Italia, malgrado la formulazione di diversi Piani per l’efficienza energetica non eccessivamente ambiziosi, è finora mancata una strategia complessiva su questo fronte. Le politiche di incentivazione adottate dai Governi hanno ottenuto in alcuni casi risultati interessanti, ma sono state prive di coordinamento, senza certezze e senza un orizzonte di lungo periodo”.

Ecco le 10 tappe della road map verso Efficienza e Risparmio Energetico

1)      Incrementare e razionalizzare gli investimenti e gli incentivi. Gli investimenti nel campo dell’efficienza coinvolgono decine di migliaia di imprese nazionali e portano un beneficio complessivo dal 50 al 500% più elevato rispetto agli oneri sostenuti dallo Stato (in Germani è stato valutato un rapporto da 1 a 5 tra incentivi e entrate).

2)      Avviare un forte raccordo organizzativo tra tutte le associazioni delle energie rinnovabili e dell’efficienza al fine di dialogare con maggiore efficacia con il Governo.

3)      Tenere conto, a livello normativo e delle incentivazioni, delle sinergie tra energie rinnovabili ed efficienza energetica, destinate a rafforzarsi in settori come la nuova edilizia ad alte prestazioni energetiche, le smart grids e le riqualificazioni edilizie.

4)      Applicare la nuova Direttiva sull’efficienza energetica che prevede, tra l’altro, una road map al 2050 per la riqualificazione del parco edilizio e definisce l’obbligo di intervenire sul 3% dell’edilizia governativa ogni anno (l’edilizia pubblica spende 5 miliardi di energia con consumi elevatissimi). L’obiettivo del 3% potrebbe essere esteso al proprio patrimonio dalle province e dalle regioni più avanzate; vanno fatti partire 10 cantieri esemplari.

5)      Definire, a partire dal 2015, per i nuovi edifici e le ristrutturazioni, nuove soglie di consumo massimo del 20% inferiori rispetto a quanto previsto dalle norme attuali per preparare il comparto dell’edilizia alla scadenza del 2021, quando tutte le nuove costruzioni dovranno essere nearly zero energy.

6)      Garantire certezza nel tempo agli strumenti di incentivazione come le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche – ripristinando il 55% − e la prosecuzione al 2020 dei certificati bianchi, la principale arma per l’efficienza che potrà consentire un risparmio annuo, al 2020, di 11-13 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.

7)      Ridare forza, a partire da seri controlli, alla certificazione energetica degli edifici, uno strumento in grado di trasformare il mercato come è avvenuto per gli elettrodomestici nell’ultimo decennio.

8)      Sostenere le piccole industrie non sottoposte alla Direttiva emission trading, che hanno difficoltà a identificare i vantaggi ottenibili con interventi di efficienza, attraverso incentivi per avviare audit energetici.

9)      Migliorare l’efficienza degli usi elettrici che presentano un doppio dividendo: in Europa, con interventi spinti sul fronte dell’illuminazione si potrebbero risparmiare 28 miliardi ed evitare la costruzione di decine di nuove centrali.

10)   Stimolare soluzioni innovative per finanziare gli interventi di efficienza (deroghe al patto di stabilità per gli enti locali che si impegnano in questo percorso, finanziamento tramite terzi, fondi di rotazione, Energy performance contract, valorizzazione Esco ecc.).

A cura di Michele Ciceri