Lo Stallo negli scacchi: significato, esempi e come evitarlo – Abbiamo già scoperto in un precedente articolo perché giocare a scacchi, oltre che ad essere divertente e socializzante, è anche un’ottima palestra per il nostro cervello e abbiamo anche imparato le regole basiche che governano il gioco. Poi abbiamo scoperto che il gioco è fondamentalmente un gioco di movimento e cattura dei pezzi ed abbiamo anche capito che non si vince la partita banalmente “mangiando” (come diciamo nel linguaggio corrente al posto del più corretto catturare) il Re avversario, ma che occorre dargli un bello “scacco matto”; in pratica significa che bisogna prima attaccare (ovvero minacciare di catturare) il Re avversario dandogli scacco e poi, se il Re avversario non può giocare nessuna delle tre azioni (muovere, interporre, catturare) che ha per sottrarsi allo scacco, si dichiara il matto.
Ma la partita non necessariamente finisce con la sconfitta di uno dei due Re, può anche finire pari (o patta).
Una delle condizioni che determinano la parità è lo stallo condizione che capita frequentemente esclusivamente a causa di disattenzione del giocatore attaccante.
Significato di Stallo negli scacchi
Prima di tutto definiamo cosa sia lo stallo: lo stallo è quella situazione in cui uno dei due giocatori non può più muovere e non è sotto scacco.
Importante è notare come il Colore che deve muovere NON sia sotto scacco perché, se lo fosse, potrebbe essere in una situazione di scacco matto.
E’ evidentemente una situazione che si verifica soprattutto nel finale quando il materiale è ridotto all’osso: magari è rimasto il solo Re oppure è accompagnato da qualche pedone. Difficilmente abbiamo sul campo una situazione di stallo con altri pezzi diversi dai pedoni; in effetti è difficile bloccare un pezzo, ma possiamo senz’altro trovare degli esempi di questo tipo anche se rari.
Esempi di Stallo negli scacchi
Vediamo adesso qualche esempio in modo da rendere più chiaro cosa sia lo stallo nella concretezza del gioco.
Stallo: esempio 1
Consideriamo un finale molto semplice: quello di Re e pedone contro Re.
Usando la notazione algebrica (vedi lezione due) possiamo ricostruire la posizione seguente dove muove il Bianco.
Bianco: Rd6, Pc6
Nero: Rd8
Poniamo i pezzi sulla scacchiera e poi confrontiamo con il diagramma sottostante per vedere se abbiamo posizionato bene i pezzi.
Posizione iniziale
Il Bianco muove e decide di avanzare il pedone. Ma perché avanza il pedone? Lo fa perché sa che se riesce a promuovere il pedone portandolo in ottava lo può sostituire con una Donna con ottime possibilità di vittoria (questo si chiama “avere un piano”!). Dunque 1. Pc6-c7 + che si legge “prima mossa il Bianco muove il pedone da c6 a c7 dando scacco”.
1…. Pc6-c7 +
In effetti muoviamo il pedone sulla scacchiera ed osserviamo che effettivamente avanzando il pedone di un passo attacchiamo (quindi minacciamo di catturare) il Re nero dato che il pedone cattura in obliquo. Sappiamo che quando un Colore è sotto scacco non può fare quello che vuole, ma può solo scegliere tra tre azioni: muovere il Re in una casa sicura, interporre un pezzo tra quello che da scacco ed il proprio Re, catturare il pezzo avversario.
Verificando ci accorgiamo subito che non possiamo interporre niente (non avendo altri pezzi oltre al Re); non possiamo neanche catturare il pedone perché entreremmo nel raggio d’azione del Re bianco che a sua volta potrebbe catturarmi ,ma noi sappiamo che il Re non può mai, mai e quando dico mai, vuole dire mai mettersi volontariamente sotto l’attacco di un pezzo avversario (il Re NON può MAI essere catturato! – sic – ma solo mattato) e quindi la cattura del pedone è impedita (in pratica il pedone è protetto dal suo Re); mi resta solo da muovere. Ovviamente giochiamo 1…. Rd8-c8 (che si legge: prima mossa il Re muove da d8 a c8)
1…. Rd8-c8
Adesso tocca di nuovo al Bianco. Ci pensa un po’ poi decide che se si allontana dal pedone questo verrà catturato dal Re nero con patta conseguente (Re contro Re: patta per insufficienza di materiale. In questa situazione non si può mai dare matto). Allora gioca l’unica mossa che sostiene il pedone 2. Rd6-c6
2…. Rd6-c6
Purtroppo adesso il Nero ci comunica trionfante che NON può muovere e NON è sotto scacco e ci dice con una esclamazione liberatoria “stallo” quasi lo urla non sperandoci più.
In effetti possiamo verificare che il Nero non ha case sicure dove muovere.
A consolazione del Bianco possiamo dire che il destino pattaiolo di questa situazione era segnato sin dalla prima mossa.
Stallo: esempio 2
Esaminiamo adesso questo secondo caso piuttosto comune: Si tratta di un finale Re+Donna contro Re. Muove sempre il Bianco.
Bianco: Rc6, De5
Nero: Rd8
Come prima posizioniamo i pezzi sulla scacchiera e controlliamo di averlo fatto correttamente confrontando con il diagramma seguente.
Posizione iniziale
Il Bianco può seguire un ragionamento del tipo “ Dunque per dare matto al Re nero devo riuscire a portare la mia Donna in d7 dove do scacco ed il Re avversario non può muovere in una casa sicura e la mia Donna non può essere catturata perché protetta dal mio Re. Si in effetti se arrivo in d7 è scacco matto.
Beh facile: muovo in e6 e poi matto in d7. Detto fatto!
Il Bianco ha mosso la Donna da e5 in e6.
Ahimè per il Bianco è un grave errore perché si è creata la situazione di STALLO: in effetti il Re nero non può muovere e NON è sotto scacco. La partita si conclude con una pareggio, senza vinti ne vincitori. Pari e patta!
Dunque il Bianco con questa mossa poco accorta ha gettato alle ortiche una finale facilmente vinto. Lo stallo è solo frutto di disattenzione.
Questa situazione di stallo la vedete riprodotto anche nella fotografia di apertura di questo articolo (su una scacchiera realizzata in India in marmo intagliato! :-).
Stallo: esempio 3
Vediamo questa ultima posizione dopo una mossa del Bianco e verifichiamo che è una situazione di stallo.
Vedete che il Nero non può compiere nessuna mossa nonostante la presenza di svariati suoi pezzi sulla scacchiera? Dunque anche questa è una posizione di stallo.
Come evitare lo stallo
Evitare lo stallo è piuttosto semplice: dovete solo prestare ATTENZIONE e rimanere concentrati fino alla fine della partita! Non muovete in fretta inutilmente e aspettate a gioire per le vostre vittorie solo dopo che sono state effettivamente conseguite e non quando state solo “pensando di avere la vittoria in pugno!”. Altrimenti lo stallo sarà sempre in agguato!
Come cercare lo stallo
Se siete in netto svantaggio lo stallo può essere la vostra ultima “arma segreta” per strappare una patta! … e talvolta ottenere uno stallo in una situazione disperata può dare una gioia pressoché simile a quella che otteniamo con uno scacco matto.
Anche in questo caso l’attenzione e la conoscenza delle situazioni di stallo più tipiche come quelle presentate in questo articolo sono il modo migliore per trarre tutti i benefici da questa importante regola degli scacchi!
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di Andrea Gori Istruttore di scacchi Nazionale professionista SnaQ CONI/FSI e Candidato Maestro FIDE