Stalattiti e stalagmiti: cosa sono e come si formano
Stalattiti e stalagmiti, spesso si confondono tra loro, sono nomi che si imparano alle elementari quando si comincia ad esplorare il mondo attraverso le scienze. E così si impara presto che si tratta di formazioni rocciose con una composizione simile ma che possiamo distinguere andando a scoprire come si formano, ad esempio.
Stalattiti e stalagmiti: cosa sono
Possiamo trovare le stalattiti e le stalagmiti in tantissime grotte italiane – e qualcuna la indichiamo alla fine dell’articolo – e di solito si sviluppano all’interno di quelle cavità che si sono create tra le fessure di rocce calcaree man mano che venivano solcate dall’acqua. La maggior parte di noi ha imparato a distinguerle per la diversa posizione ma hanno anche una diversa composizione strutturale e una diversa modalità di crescita. Possiamo per ora definirle come delle formazioni minerali che spuntano nella cavità, nella parte superiore oppure in quella inferiore.
Per la precisione le stalattiti partono dal soffitto e si sviluppano verso il basso, al contrario le stalagmiti nascono sul fondo delle cavità, sul pavimento, e salgono verso il cielo. A livello di composizione chimica, possiamo dire che ci sono delle affinità perché sono entrambe composte da uno dei minerali più comuni sulla Terra, la calcite, costituito essenzialmente da carbonato di calcio neutro (CaCO3). Se andiamo a guardare la loro struttura però possiamo notare delle differenze perché nelle stalattiti conservano una piccola cavità all’interno che ne permette lo sviluppo mentre le stalagmiti si presentano compatte.
Stalattiti e stalagmiti: come si formano
Le stalattiti e le stalagmiti sono senza dubbio delle formazioni rocciose interessanti e originali, che suscitano curiosità e fascinazione. Andarne ad indagare il meccanismo di creazione è un qualcosa che viene spontaneo. Si scopre che sono in tal senso molto legate: stalattiti e stalagmiti si formano in modo consequenziale vediamo come. Immaginiamo che sul soffitto di una grotta calcarea ci sia una fessura raggiunta dall’acqua.
Il liquido inizia a passare goccia dopo goccia depositano del materiale attorno ai bordi della stessa fessura e di solito questo materiale è il carbonato di calcio. Con lo scorrere del tempo il deposito aumenta di volume e grazie alla forza di gravità, aumenta verso il basso per cui forma un elemento cilindrico discendente. E’ la stalattite. Man mano che si allunga verso il suolo, l’acqua continua a scorrere nel foro interno, in parte prolungando la stalattite ma soprattutto cadendo a terra, sempre più o meno nello stesso punto, esattamente sotto la stalattite.
Come potete immaginare anche sotto la stalattite si crea un nuovo deposito che per stavolta si sviluppa verso l’alto ed in modo più compatto ma è sempre di carbonato di calcio. Prende il nome di stalagmite.
Se la stalattite e la stalagmite arrivano a congiungersi si genera la formazione di una colonna.
Come si determina la forma delle stalagmiti
E’ interessante sapere che la forma delle stalagmiti dipende soprattutto dall’altezza da cui cade la goccia: più è grande l’altezza da cui cade la goccia e più il materiale si disperde in ampiezza, dando vita a una formazione ampia. Più l’altezza è ridotta e più la stalagmite sarà sottile.
Anche la frequenza con cui cadono le gocce concorrono a determinare la forma della stalagmite.
Quanto tempo serve per la formazione di stalattiti e stalagmiti
Servono migliaia di anni affinché si formino le stalattiti e le stalagmiti! Per questo motivo sono molto preziose ed è importante proteggerle dai visitatori scriteriati delle grotte in cui si possono ammirare.
Pensate che una formazione presente nelle Grotte di Pertosa-Auletta, chiamata “Il bacio degli innamorati” per la sua forma, ha richiesto 20.000 anni prima che la stalattite si unisse con la stalagmite, completando “il bacio”.
Stalattiti e stalagmiti: dove vederle
Ora che sappiamo che origine hanno le stalattiti e le stalagmiti e perché sono così verticali, legate e in crescita, non ci resta che andare a vederle (o rivederle) dal vivo, appena possibile. Per farlo naturalmente dobbiamo andare alla ricerca di grotte che fortunatamente non mancano sul territorio italiano. In Lazio ecco le grotte di Pastena e Collepardo, sui Monti Ausoni, in provincia di Frosinone, in cui camminare per comodi sentieri visitando dieci sale con stalattiti e stalagmiti, laghetti e cascate. E c’è anche un gran finale, la vista del Lago Blu e di una piccola cascata sotterranea che lo alimenta.
In Puglia troviamo le Grotte di Castellana, nell’omonimo Comune in provincia di Bari, che sono formate da ambienti molto vari per forma e dimensioni da visitare in un paio di ore percorrendo circa 3 km attraverso stalattiti, stalagmiti, cortine, colonne, cristalli. Se si visitano in estate, sono un vero spettacolo perché queste grotte ospitano varie rappresentazione multimediale dedicate all’Inferno di Dante. Da non perdere l’ultima e più bella caverna del sistema sotterraneo, la Grotta Bianca, luminosa e lucente grazie all’alabastro, la più splendente del mondo. Sito ufficiale: www.grottedicastellana.it
Troviamo una grotta con tante stalattiti e stalagmiti anche in Sardegna, ed è la grotta di Su Mannau, nel comune di Fluminimaggiore. Ha una storia che risale a 15 milioni di anni ed è un cluster di 10 grotte turistiche, la parte visitabile ha uno sviluppo di 500 metri e con 10 km di passeggiata si possono vedere da vicino concrezioni, stalattiti e stalagmiti (la più alta misura 11 metri), e attraversate da piccoli laghi sotterranei. C’è anche un punto storico in questo monumento della natura, perché l’ingresso della grotta è stato in epoca remota un tempio ipogeo nuragico motivo per cui nella sala Archeologica si possono ammirare le lucerne votive usate all’epoca per l’adorazione dell’acqua. Sito ufficiale: www.sumannau.it (dal 1 ottobre 2020 è però chiusa per riposo microclimatico)
Le grotte di Pertosa Auletta, con il Bacio degli Innamorati, di cui abbiamo scritto poco sopra, si trovano invece in provincia di Salerno e sono particolari in quanto sono le uniche non marine in Italia ma attraversate da un corso d’acqua, il fiume Negro. Curioso e affascinante poterle visitare a bordo di piccole imbarcazioni, in parte, per poi scegliere 3 itinerari diversi a seconda della parte che si vuole scoprire. Sono grotte protette dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, riconosciuto Geoparco Unesco. Il sito ufficiale delle grotte di Pertosa dove potete trovare tutte le informazioni per organizzare la vostra visita è il seguente: http://fondazionemida.com/grotte-pertosa-auletta
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Foto di apertura: “stalattiti e stalagmiti ad Avshalom Cave” – credits “Sir Joseph” – Wikipedia
Pubblicato da Marta Abbà il 13 Marzo 2021