Di infezioni da stafilococco se ne sente spesso parlare, in fase di gravidanza, ma non solo. E’ importante però sapere davvero di cosa si tratta, senza darsi alla medicina con la pretesa di sostituire il medico se non di consigliarlo a nostra volta, ma per lo meno cercando di capire di cosa si tratta, che grado di preoccupazione avere e cosa fare per stare meglio
Stafilococco aureus
Lo stafilococco aureo, nome originale “Staphylococcus aureus” dal 1884, è un batterio Gram-positivo, del tipo asporigeno e appartenente alla famiglia degli Staphylococcaceae, è presente nella maggioranza degli adulti, è immobile, non presenta una capsula evidente.
Perché si chiama aureus? E’ presto detto. Questo nome è stato dato alla specie di cui stiamo parlando per via del fatto che le sue colture assumono una pigmentazione color giallo oro, va da sé che aureus fosse il nomignolo migliore. Il colore oro, per la cronaca, non è una magia ma il risultato della sintesi di carotenoidi, in particolare della zeaxantina, e della presenza di altri fattori difficili da riassumere in poche righe e da capire senza solide basi mediche. Lo stafilococco aureus possiamo però dire che sia presente a livello della cute, della mucosa della porzione anteriore del naso e della faringe, tutte zone molto facili da infettare in ogni momento. Purtroppo.
Stafilococco: contagio
L’infezione da stafilococco può essere contratta mediante contatto fisico, in generale, in ogni momento, ma naturalmente il rischio aumenta se una persona presenta dei tagli o delle ferite es entra casualmente in contatto con delle persone infette o con delle superfici contaminate dal batterio.Quando diciamo che questi batteri Gram-positivi di forma sferica sono aerobi, intendiamo dire che sono in grado di vivere solo in presenza di ossigeno. Gli stafilococchi possono essere anche anaerobi facoltativi e stavolta significa che essi richiedono normalmente ossigeno, ma che in caso di necessità possono sopravvivere anche in sua assenza.
Suona strano ma ciò che risulta è che questi microbi siano presenti di norma sulla pelle e nel naso di individui sani e non causano alcun problema o danno, non creano infezioni della pelle. Possono però trasformarsi in patogeni e a quel punto sono in grado di scatenare infezioni anche molto pericolose.
Prima abbiamo parlato di stafilococco aureus, non è certo l’unico che esiste, in totale per ora ne abbiamo identificati almeno una trentina, tutti diversi, anche se l’aureus è e resta quello più noto, anche perché è il batterio responsabile della maggior parte delle infezioni della pelle e non solo. Sempre lui è il colpevole, potenziale, quando contraiamo polmoniti e batteriemie oppure abbiamo dei problemi di salute come la sindrome da shock tossico e le intossicazioni alimentari, entrambe riconducibili alla presenza di stafilococchi.
Stafilococco: sintomi
Il problema più spesso associato alla presenza di stafilococchi è quello delle infezioni della pelle. Questo comporta sintomi come noduli cutanei simili a foruncoli che si gonfiano e possono essere pieni di pus, impetigine, con tanto di bolle e croste, cellulite, con gonfiore e arrossamenti.
La pelle è la principale ma non l’unica zona interessata dall’infezione che, soprattutto se in forma grave, può andare a colpire anche altre parti del corpo come il cuore, il sangue, le articolazioni, le ossa, i polmoni.
Stafilococco: gola
Quando lo stafilococco non si limita a colpire la pelle può anche andare a infettate la mucosa orale e va da sé che la presenza di questo batterio a livello di naso e gola può procurare tonsilliti e mal di gola. Un’altra “variante sul tema” va a coinvolgere ad esempio le urine con il manifestarsi della cistite, l’apparato gastrointestinale, oppure, soprattutto se il contagio è avvenuto mediante alimenti.
Stafilococco in gravidanza
Durante la gravidanza una delle infezioni più comuni è lo stafilococco aureo, i primi sintomi di solito si manifestano entro dieci ore dal contagio e spesso riguardano l’apparato gastrointestinale. Si parla quindi di nausea, vomito, diarrea, crampi addominali. E’ facile scambiare lo stafilococco con un virus intestinale, prima di giungere a conclusioni affrettate è quindi meglio approfondire.
Ci sono anche dei casi in cui insorgono altri sintomi più riconoscibili come la comparsa di pustole e foruncoli sulla pelle o nel cavo orale, oppure come la già citata e fastidiosa cistite. Visto che siamo in tema, va anche detto che durante l’allattamento questo batterio può causare la mastite, una infiammazione alla mammella molto dolorosa.
Stafilococco: rimedi
Per risolvere le infiammazioni da stafilococco di solito si procede tramite trattamenti antibiotici o attraverso il drenaggio dell’infezione. Ci sono alcuni ceppi che possono resistere a questo tipo di cure, il trattamento dell’infezione può diventare complicato e comprendere altri tipi di terapie spesso basate sull’uso di antibiotici alternativi.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Instagram