Le spiagge sono uno degli ambienti più colpiti dal sempre più diffuso fenomeno del Littering, ovvero l’abbandono dei rifiuti in natura e nelle aree pubbliche. A confermarlo sono i dati dell’indagine Beach Litter 2019 condotta da Legambiente.
Dal report è emerso che per ogni passo che facciamo sui litorali italiani, incrociamo più di cinque rifiuti, almeno dieci per ogni metro percorso.
I dati di Beach Litter 2019
L’indagine dell’associazione ambientalista è stata condotta su 93 spiagge, per un totale di circa 400mila metri quadrati. Nel corso del monitoraggio sono stati rinvenuti ben 90.049 rifiuti, con una media di 968 ogni 100 metri lineari. Gran parte di essi, l’81%, è costituito da plastica, con un numero medio di 784 rifiuti ogni 100 metri.
Ma come spiega Legambiente, oltre alla plastica “ad invadere i nostri litorali c’è ormai di tutto: oggetti di ogni forma, materiale, dimensione, colore”. L’elenco è davvero lungo e include pezzi di polistirolo, tappi, coperchi di bevande, mozziconi di sigarette, cotton fioc ma anche materiale da costruzione, con oltre 4mila rifiuti dovuti a sversamenti illegali in piena spiaggia.
Nella lista non mancano gli oggetti usa e getta, tra i principali nemici degli ecosistemi marini. Dai dati di Beach Litter si desume che ogni 100 metri di spiaggia si trovano 34 stoviglie, tra piatti, bicchieri, posate e cannucce, e 45 bottiglie di plastica. Numeri che suscitano inevitabilmente apprensione in chi ha a cuore la salute dell’ambiente, se si considerano le conseguenze che l’inquinamento marino produce sulla biodiversità.
Biodiversità e Marine Litter
È proprio Legambiente a sottolineare quanto siano pericolosi i rifiuti per la sopravvivenza di molte specie marine. Nel rapporto Biodiversità a rischio 2018 l’associazione ambientalista denuncia che tra le vittime principali del Marine Litter ci sono tartarughe, uccelli marini come la berta maggiore, nonché la balenottera comune, unico misticeto residente nel Mar Mediterraneo, classificato come in pericolo dalle liste rosse della IUCN (International Union for Conservation of Nature). Alimentandosi, infatti, la balenottera oltre al krill ingoia grandi quantità di macro e microplastiche.
La direttiva europea che vieta la plastica monouso
Buone notizie sul fronte della lotta all’inquinamento da plastica giungono proprio in questi giorni dall’Europa. Il Consiglio UE ha dato il via libera formale alla direttiva che dal 2021 vieterà vari oggetti in plastica monouso tra cui piatti, posate e cannucce. Gli Stati membri hanno inoltre preso ulteriori impegni, come quello di raggiungere una quota di raccolta delle bottiglie di plastica pari al 90% entro il 2029.
Certamente questo passo compiuto in ambito politico porterà i suoi frutti ma spetta a ognuno di noi dare il proprio contributo con piccoli gesti quotidiani, a partire da acquisti più consapevoli fino a un maggiore rispetto nei confronti dell’ambiente che ci circonda e rappresenta la nostra prima vera casa.