La spesa giusta e sostenibile è un carrello informato e intelligente. E se la domanda è: facciamo la spesa giusta? La risposta non può che essere: non ancora, ma va molto meglio. Perché la spesa giusta e sostenibile sta entrando nella pelle delle persone e cambia gli acquisti. Capito produttori?
Ma cosa ci spinge a fare una spesa giusta e sostenibile? Una delle motivazioni di acquisto più rilevanti è la riduzione degli sprechi: il 95% delle persone tende a comprare solo prodotti o servizi che è certo di consumare.
Il tam tam informativo sullo spreco alimentare funziona; il budget di spesa si è ridotto e ci rende più attenti a non buttare via prodotti non consumati; siamo anche più attenti alla gestione dei rifiuti. In questi tre fattori la spiegazione della contagiosa avversione allo spreco che si diffonde tra i consumatori.
Dalla ricerca DOXA realizzata per il Salone della Corporate Social Responsibility e dell’innovazione sociale, in programma all’Università Bocconi di Milano, altri dati interessanti: nell’84% dei casi in negozio o al supermercato tendiamo a scegliere in base all’origine e alla tracciabilità dei prodotti.
Questo modo di fare la spesa giusta vale soprattutto per i settori fashion, food e toiletry. E qui entra in gioco l’etichetta, che nel supermercato del futuro sarà non a caso una ‘etichetta aumentata’. Per contenere tante informazioni, non solo quelle obbligatorie per legge.
Nella spesa giusta e sostenibile l’attenzione all’impatto ambientale è fondamentale per l’81% dei consumatori. Parliamo del packaging ma anche del Km 0. E dell’impronta di carbonio dei prodotti. Meno inquini e più mi piaci. I consumatori sembrano disposti a dare il loro contributo agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni inquinanti.
Entrando ancora più a fondo nella dinamica d’acquisto della spesa giusta, la ricerca DOXA realizzata su un campione rappresentativo della popolazione italiana ha provato a evidenziare le motivazioni che rendono più interessante e coinvolgente la scelta di un prodotto. Neanche a dirlo, in testa alla classifica (93% dei casi) c’è la convinzione di aver fatto un buon affare. Motivazione economica dunque, ma ragionata, che nasce da un esame attento del rapport tra qualità e prezzo.
Subito dopo, ai consumatori piace scegliere ciò che si conosce o che si pensa almeno di conoscere bene. Nell’89% dei casi il piacere nasce infatti da un acquisto consapevole, e dal conoscere a fondo caratteristiche, provenienza e sostenibilità di ciò che si compra. La spesa giusta è un carrello informato e intelligente.