Come spazzolare un gatto
Come spazzolare un gatto? Con amore ma anche con un po’ di “malizia”, di furbizia, si intende, visto che non sempre ha voglia di farsi toccare. Indipendente ed orgoglioso, questo animale desidera decidere di volta in volta se noi possiamo accarezzargli il pelo, figuriamoci se si tratta di passarci la spazzola. Resta il fatto che è necessario farlo, quindi meglio imparare come spazzolare un gatto.
Come spazzolare un gatto e perché
Non dobbiamo pensare che basti la sua toilette quotidiana, più che quotidiana, anzi! Proprio perché si lecca così spesso, è bene intervenire per evitare che ingoi pelo e che si formino nel suo stomaco palle di pelo con conseguenze anche gravi per la salute. Anche la cute resta più sana se sappiamo come spazzolare un gatto e lo facciamo con la dovuta frequenza.
La lingua ruvida dei gatti ha piccoli e morbidi uncini perfetti per catturare residui morti della pelle ma alquanto dannosi per il fatto che raccolgono pelo e portano il gatto ad ingerirlo. I boli di pelo possono causare problemi di digestione, acidità allo stomaco ma anche ostruzioni all’intestino.
Come spazzolare un gatto a pelo lungo
Quando il mantello del gatto è particolarmente folto e il pelo, lungo, spazzolare un gatto è una vera impresa e allo stesso tempo è più necessario che mai. Gli esemplari dal pelo lungo, infatti, richiedono una pulizia più frequente e attenta, a volte anche più lunga da effettuare.
Meglio iniziare con un pettine a denti larghi, utile per le lievi arricciature che certi felini sfoggiano, poi si possono sciogliere i nodi ma con delicatezza, soprattutto in zone come la pancia, le zampe e il dorso. Teniamolo per ultimo, il dorso, perché è il più impegnativo essendo lì il pelo più abbondante.
Finito di spazzolare un gatto a pelo lungo si consiglia di accarezzarlo con un guanto in gomma per eliminare residui, poi accarezziamolo senza guanto premiandolo per la pazienza.
Come spazzolare un gatto a pelo corto
Se abbiamo imparato come spazzolare un gatto con il pelo lungo e folto, farlo con uno a pelo corto è un gioco da ragazzi. Una volta alla settimana è abbastanza, prima con un pettine di plastica, con i denti arrotondati, poi con il classico guanto di gomma.
Come spazzolare un gatto in contropelo
Non si spazzola mai un gatto in contropelo ma partendo dalla testa o semmai dal collo fino alla coda. Ci sono varie tecniche per eliminare il pelo morto e favorire l’ossigenazione della cute ma il contropelo risulta alquanto sgradito dal 99% dei felini. Meglio invece che accettino la spazzolatura, assolutamente necessaria nel momento della muta, durante i passaggi di stagione.
Due quelli principali: verso primavera e in autunno. Il primo, per prepararsi all’estate, necessita di una passata al pelo ogni 5 giorni, quando invece si passa dal pelo estivo al pelo invernale, tra settembre e ottobre, il problema è solo di evitare nodi e pruriti ma il pelo diventa più folto e non crea grossi problemi.
Come spazzolare un gatto ribelle
Quando un gatto rifiuta di essere spazzolato, è necessario cercare di non prenderlo di petto ma allo stesso tempo non rinunciare a questa abitudine. Non è una questione di estetica, come può sembrare al gatto ribelle in oggetto, bensì di salute. E’ un po’ come quando si tratta di dare una pillola al gatto: pazienza e furbizia.
Come spazzolare un gatto: consigli
Può venirci in mente. Se stiamo per spazzolare un gatto, di usare prodotti chimici. Con tutte le buone intenzioni di padroni amorevoli, potremmo invece creare infiammazioni. Deodoranti, shampoo secchi, ritrovati antistatici, possono “avvelenare” il nostro micio che ha notoriamente il “vizio” di leccarsi, ingerendo ciò che c’è sul pelo, automaticamente.
E’ invece caldamente consigliato l’utilizzo di una spazzola di alta qualità. Ce ne sono diverse sul mercato, acquistabili on line a 16 euro comodamente su Amazon o in negozi di animali chiedendo consiglio al veterinario per identificare quella più adatta al mantello del nostro amico miagolante.
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Pubblicato da Marta Abbà il 24 Aprile 2017