La sostenibilità è un cambiamento urgente
Responsabilità, consapevolezza, sostenibilità. Ma soprattutto urgenza: la sostenibilità non è più rimandabile e riguarda tutti. A cominciare dalle imprese profit, che devono imparare a lavorare per il proprio successo ma anche per il bene comune, conciliando il business con l’attenzione all’ambiente e al sociale.
Alle associazioni non profit si chiede invece la capacità non solo di gestire in modo corretto i fondi raccolti ma anche di ottenere il massimo risultato per i beneficiari. Dalla Pubblica Amministrazione ci si aspetta infine maggiore efficienza, correttezza nella gestione della cosa pubblica e trasparenza.
Entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà 9 miliardi di abitanti. Global warming e climate change sono ormai un trend riconosciuto a livello globale. Con tali prospettive di crescita, se non cambieranno le modalità di produrre e di consumare, nel 2030 per la sopravvivenza di tutti gli abitanti della Terra saranno necessarie le risorse di 2,3 pianeti, come evidenzia il Global Footprint Network WBCSD Vision 2050.
“L’argomento è all’ordine del giorno a Rio + 20, la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile – sottolinea Rossella Sobrero del gruppo promotore di Dal Dire al Fare, la più importante manifestazione in Italia dedicata alla Responsabilità Sociale d’Impresa – e l’urgenza è arrivare in tempi rapidi a un cambiamento profondo che coinvolge sia le imprese sia i consumatori in un rapporto nuovo e più costruttivo. L’impresa può suggerire al consumatore un utilizzo più consapevole di prodotti e servizi svolgendo così un ruolo educativo. L’impresa deve però saper ascoltare anche idee, suggerimenti e stimoli che giungono da cittadini sempre più attenti e responsabili”.
A cura di Michele Ciceri su Twitter @micheleciceri
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Pubblicato da Michele Ciceri il 4 Giugno 2012