Pirelli ha presentato poche ore fa ai rappresentanti della stampa e dei media di settore, tra cui il nostro sito IdeeGreen.it, i suoi raggiungimenti e i prossimi obiettivi nel campo della sostenibilità ambientale.
L’impressione che ho avuto è di un impegno importante e soprattutto concreto, fondato sui fatti e sui numeri e non solo sulle parole, come purtroppo spesso accade in altre realtà.
Raccontarvi in questo articolo tutti i progetti avviati in modo approfondito sarebbe impossibile ma cercherò di offrirvi una panoramica di quelli che sono alcuni dei punti chiave dell’impegno di Pirelli nell’ambito della sostenibilità.
L’attenzione alla sostenibilità parte a un livello strategico molto alto, con uno steering commitee dedicato che riferisce direttamente al CEO, incaricato di indirizzare e supervisionare tutte le attività del gruppo in ambito Corporate Sustainability.
Progettazione della strategia, Implementazione dei progetti e Monitoraggio delle attività sono i tre cardini su cui si fonda la strategia a livello globale e a livello di singola country.
La Carbon Footprint e la Water Footprint dell’intero Gruppo Pirelli sono monitorate in un’ottica di lungo termine e il miglioramento dei relativi indicatori è uno degli obiettivi inclusi nella valutazione delle performance della dirigenza.
I principali risultati raggiunti nel 2015 con la strategia di sostenibilità di Pirelli sono stati:
- riduzione del prelievo specifico di acqua necessario nelle varie fasi di produzione
- incremento del tasso di recupero dei rifiuti
- aumento oltre il target del piano industriale dei giorni di formazione per i dipendenti
- nuove partnership con fornitori strategici di gomma naturale a tutela della biodiversità
- crescita dei ricavi dai prodotti Green Performance, un’intera linea di pneumatici del gruppo dove è massimo il focus su aumento della durata, riduzioni delle emissioni di CO2, riduzione della rumorosità e riduzione del carburante consumato.
Vediamoli in dettaglio:
- Nel 2015 Pirelli ha registrato un prelievo assoluto di acqua di poco superiore agli 11 milioni di metri cubi, con una riduzione del prelievo specifico del 3% rispetto al 2014 e del 42% rispetto al 2009. Grazie all’impegno di tutti i siti produttivi nel mondo, dal 2009 a oggi sono stati risparmiati complessivamente 30 milioni di metri cubi di acqua.
- Il tasso di recupero dei rifiuti nel 2015 è salito al 91%, con un incremento del 18% rispetto al 2009 e dell’1% rispetto al 2014.
- la formazione del personale, che nel 2015 ha visto crescere il numero di giornate medie di formazione pro-capite a 8,3 giorni, rispetto agli 8,2 giorni del 2014 e ai 7,2 del 2013. Un dato che, per il terzo anno consecutivo, supera il target di 7 giornate medie pro-capite indicato nel piano industriale per l’anno 2015.
- Nel 2015 Pirelli ha stretto nuovi importanti accordi per favorire la produzione sostenibile e allo stesso tempo di qualità di alberi da cui viene ricavata la gomma. In collaborazione con Kirana Megatara, ha avviato un programma per spiegare alle comunità produttrici dell’Indonesia come massimizzare la qualità del prodotto e quindi la resa economica del prodotto, in un’ottica di lungo periodo. A questo si è aggiunta un’azione di sostegno sociale alle comunità, con borse di studio per i figli dei produttori e altre iniziative sociali, culturali ed educative
- Nel 2015, in particolare, quasi la metà (48% rispetto al 46% registrato nel 2014) dei ricavi tyre di Pirelli è derivata da prodotti Green Performance, un livello quasi doppio rispetto al 2009, quando era pari al 25%, e superiore all’obiettivo del piano di sostenibilità 2013-2017 che puntava a raggiungere tale valore solo a fine 2017.
Gli sforzi di Pirelli stanno continuando nel corso di questo 2016 e gli obiettivi prefissati per i prossimi 4 anni sono decisamente sfidanti, in particolare per quanto riguarda l’aumento della quota di ricavi provenienti dai prodotti Green Performance e relativamente all’obiettivo di riduzione percentuale al rotolamento degli pneumatici.
Da tutti gli studi effettuati è infatti emerso come la fase più critica dal punto di vista dell’impatto ambientale, nel corso di tutto il ciclo di vita dello pneumatico, sia quella di utilizzo del prodotto, legata alle emissioni di anidride carbonica emessi dai veicoli.
Riuscire a diminuire la resistenza al rotolamento degli pneumatici diventa quindi di importanza capitale per ridurre il consumo di benzina e di conseguenza le emissioni di CO2, oltre a raggiungere l’obiettivo di far risparmiare il consumatore finale.
In questa tabella potete rendervi conto dell’impronta ambientale di ogni fase del ciclo di vita degli pneumatici:
L’utilizzo di nuove tecnologie con impatti benefici sull’ambiente sarà un’altra chiave di volta della strategia di Pirelli dei prossimi anni, come ad esempio quella che permette di produrre silice (materiale che può sostituire la gomma) da lolla di riso, una pianta capace di crescere anche in zone desertiche o ancora l’estensione della tecnologia Cyber Tyre agli pneumatici per autovettura. Con questa incredibile tecnologia un sensore, inserito nella superficie interna della gomma, interpreta le informazioni basate sulla variazione dell’attrito e delle forze impegnate a terra, le elabora e le trasmette al computer di bordo e a tutti i sistemi di sicurezza.
Ecco un riepilogo di alcuni dei principali obiettivi di Pirelli per il 2020 in ambito sostenibilità:
Penso proprio che una volta tanto possiamo essere orgogliosi di come un’azienda italiana, diventata multinazionale, abbia ben chiaro come nelle strategie aziendali la sostenibilità ambientale non sia più solo un’obiettivo marginale ma parte della strategia per far crescere e prosperare il core business!
Chiudo questo articolo dedicato all’impegno di Pirelli sulla sostenibilità proponendovi un video ufficiale presentato questa mattina: