Quando Acquisti & Sostenibilità vanno a braccetto
“Diffondiamo la cultura e l’esperienza sulla sostenibilità della catena di fornitura, ed in generale in azienda”: ecco cosa fanno ad Acquisti&Sostenibilità , network internazionale aperto che dal 2007 suggerisce le buone pratiche per raggiungere l’equilibrio perfetto tra sostenibilità e redditività. E Luca Guzzabocca, uno dei due ideatori di A&S, spiega che nelle aziende “manca la consapevolezza che sostenibilità significa gestire in modo migliore la propria azienda a 360°”.
1) Con che obiettivo nasce la vostra associazione e a chi si rivolge?
Acquisti & Sostenibilità (Inspiring Sustainable Supply Chain) nasce nel 2007 da una idea mia e di Angelo Spina, quando ci rendiamo conto che la catena di fornitura può essere un fattore critico di successo per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’impresa, della comunità e delle persone. E’ una organizzazione “aperta” che è stata, sin dalla sua fondazione, strutturata con la logica di network internazionale per mettere a fattor comune il meglio del know-how esistente e potenziale sulla tematica per capitalizzare le esperienze e le iniziative a riguardo.
2) Che tipi di servizi offrite ?
Diffondiamo la cultura e l’esperienza sulla sostenibilità della catena di fornitura, ed in generale in azienda. Come? Ad esempio organizziamo eventi specifici per settore e classe merceologica (A&S Day), progettiamo e realizziamo studi su specifici settori, prodotti e servizi (A&S Watch) e sviluppiamo schede di sostenibilità di prodotti e servizi per supportare i buyer. Selezioniamo anche le best practices nazionali ed internazionali, diamo supporto in-house alle aziende, socie e non, con workshop gestite insieme al nostro partner strategico Prosperina Business Service, siamo nelle commissioni scientifiche di alcuni programmi di award sulla sostenibilità.
3) Quali sono i servizi più richiesti e secondo voi perchè?
I nostri eventi A&S Day perché raccolgono le migliori pratiche e danno un indirizzo su come implementare la sostenibilità in azienda attraverso il confronto con altri. Anche i workshop organizzati nelle aziende hanno successo per via della loro “personalizzazione”: sono focalizzati a seconda dei livelli di maturità, sull’ABC della sostenibilità, oppure per aumentare la consapevolezza sulla importanza strategica della sostenibilità in azienda, oppure per creare strategie di acquisto, di vendita e di prodotto attraverso la sostenibilità.
4) Cosa significa sostenibilità negli acquisti e nella catena di fornitura?
Significa assicurare che prodotti e servizi siano compatibili con criteri di impatto ambientale, dalla progettazione al loro smaltimento o riutilizzo. Significa assicurare che dietro ai prodotti e ai materiali non ci siano sfruttamento di mano d’opera minorile e sistemi di corruzione. Significa l’esistenza di un monitoraggio e di una misurazione per il profilo di sostenibilità del fornitore ed un piano di sviluppo a riguardo. Significa anche, internamente, assicurarsi che effettivamente si acquistino materiali, prodotti e servizi che realmente servano in azienda e non siano un surplus.
5) Con la crisi è cambiato l’atteggiamento dei vostri interlocutori rispetto alla voglia di diventare sostenibili?
La voglia è tanta e l’entusiasmo è alto e crescente soprattutto perché valori ed etica sono sempre più indispensabili nelle aziende e nelle persone. Molte aziende si sono avvicinate a noi negli ultimi tre anni, con crisi e recessione, per comprendere come integrare la sostenibilità nei prodotti e nei processi. Certo, succede con disponibilità di risorse umane ed economiche limitate in azienda, e magari su arco temporale medio-lungo, ma ci sono comunque sia necessità che obbiettivi.
6) Dove maggiormente manca consapevolezza nelle aziende, riguardo alla sostenibilità dei processi?
Manca soprattutto la consapevolezza che sostenibilità significa gestire in modo migliore la propria azienda a 360°. Spesso, in termini di responsabilità, ad esempio è tutto sulle spalle del CSR manager oppure del responsabile Salute e Sicurezza, Ambiente. Oppure, in termini di aspetto e target, è relegato ad aspetti di solo impatto ambientale, come ad esempio la carbon footprint nella mobilità aziendale. Spesso la sostenibilità non viene utilizzata come impegno e coinvolgimento delle risorse umane, cosa che invece aumenterebbe produttività e motivazione in azienda.
7) Quali sono gli stereotipi da sfatare in merito alle pratiche sostenibili nelle aziende?
Tipicamente c’è la visione che la sostenibilità debba essere una scelta “black or white”, invece sappiamo che deve esserci in azienda l’impegno di ricercare il giusto e coerente equilibrio tra l’impatto della sostenibilità e la redditività economica. Occorre trasformare le iniziative di sostenibilità ambientale e sociale in azioni di bilancio aziendale al pari di quello economico.
Pubblicato da Marta Abbà il 8 Febbraio 2013