Sony sulla strada dell’impatto zero
Road to Zero è il nome del programma di Sony per il raggiungimento di un impatto ambientale delle proprie attività pari a zero entro il 2050. E poiché i programmi, come le promesse, vanno rispettati, Road to Zero vale per Sony un impegno costante nella revisione di prodotti e processi.
Sul fronte della produzione, l’obiettivo di Road to Zero è ridurre il consumo di energia dei prodotti del 30%, la loro dimensione del 10% e la proporzione di utilizzo di plastiche basate su petrolio vergine del 5% entro la fine dell’anno fiscale 2015 (marzo 2016).
Per quanto riguarda i processi, organizzati lungo la catena di fornitura in un’ottica di eco-compatibilità, Road to Zero impegna Sony a diminuire del 30% le emissioni di CO₂ prodotte dagli impianti del Gruppo, del 30% il consumo di acqua e del 50% la produzione di rifiuti delle sedi Sony entro la fine dell’anno fiscale 2015. Andare oltre? Ancora meglio, ecco perché l’azienda punta già ad incrementare la proporzione di riciclaggio dei rifiuti fino al 99% nelle sedi Sony.
Con il programma Road to Zero, Sony ha reso pubblica la propria determinazione a perseguire politiche di business che rispondano a criteri di responsabilità ambientale, con l’obiettivo a lungo termine che il ciclo di vita dei propri prodotti e le proprie attività raggiungano un impatto ambientale pari a zero.
Un esempio concreto di Road to Zero è il Sony Tablet S, uno degli ultimi prodotti costruiti considerando il possibile impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita. Il risparmio energetico è assicurato dalla retroilluminazione a LED mercury-free, che non produce calore e prolunga la durata dello schermo. Un sensore di luce ambientale calibra automaticamente la luminosità dello schermo per risparmiare energia. Il cablaggio PVC-free e lo chassis, le schede e le parti in plastica oltre i 25g BFR-free sono pensati per la salvaguardia dell’ambiente. Il packaging è in carta riciclata o certificata e per la stampa si usa inchiostro VOC-free basato su olio vegetale o acqua.
Pubblicato da Michele Ciceri il 22 Agosto 2012