Il Giappone sta puntando tutto sulle rinnovabili. Eolico, eolico offshore, geotermico, solare… non manca nulla. L’ultima grande impresa vede protagoniste 10 piattaforme fotovoltaiche galleggianti per un totale di 20 MW di potenza. Per l’installazione delle piattaforme solari galleggianti, la giapponese West Holdings ha preso accordi con una società della Corea del Sud, la LS Industrial System.
Le piattaforme solari galleggianti saranno distribuite in varie zone. Le prime tre saranno installate nella riserva naturale di Saitama, un altro sito è stato individuato nella zona paludosa di Osaka. Entrambe le sedi forniranno una capacità energetica di 3 MW. Il Giappone sta ancora attuando la sua transazione dall’energia nucleare alle rinnovabili e la strada sembra essere ancora in salita.
Le piattaforme fotovoltaiche galleggianti sono un’ottima innovazione. L’energia soalre è stata spesso accusata di sottrarre terreno all’agricoltura, per questo sono sorte strategie come l’agrovoltaico o il solare galleggiante che non occupano suolo coltivabile. Mentre l’agrovoltaico sfrutta le serre e implementa celle fotovoltaiche ove possibile (basterà vedere l’esempio tutto italiano di Virgilio, in provincia di Mantova), il solare galleggiante utilizza le distese d’acqua.
Il solare galleggiante può sfruttare anche i bacini idrici utilizzati per l’irrigazione dei campi, è una soluzione semplice, flessibile e che si adatta a tutte le condizioni o meglio, non proprio a tutte: gli esperti si chiedono quanto è stata saggia la mossa del Giappone.
Questo tipo di impianto solare è di certo innovativo ma forse non proprio adatto per il territorio nipponico dove ci sono spesso terremoti. I pannelli solari delle piattaforme galleggianti potrebbero risentirne. Di certo prima dell’individuazione dei siti di allestimento, il Giappone avrà fatto i conti con le varie calamità naturali, almeno in questo caso non ci sarebbe un impatto negativo sulla popolazione adiacente!