La fotoriproduzione, che consiste nella produzione di idrogeno per mezzo dell’energia solare, è una delle frontiere aperte del solare avanzato. Questa tecnologia è molto interessante perché può costituire un sistema di immagazzinamento dell’energia solare, per sua natura intermittente (si sa che questo è il più grande limite del solare).
Presso il Centro ricerche per le energie non convenzionali – Istituto ENI Donegani di Novara, sono già stati sintetizzati alcuni materiali nano strutturati, tra cui biossido di titanio in forma di nanotubi e ossido di tungsteno e ferro, per la conversione della luce in energia chimica nel ciclo di scissione dell’acqua in idrogeno e ossigeno. La procedura è originale ed è stata brevettata con estensione all’estero.
Solare avanzato, ma non solo. Da oltre 70 anni il Centro per le energie non convenzionali – Istituto ENI Donegani è uno dei più prestigiosi centri di ricerca industriale in Europa ed è impegnato nella ricerca e sviluppo di tecnologie innovative in diversi campi della chimica (catalisi, polimeri, chimica fine), facendo leva su competenze estese dalla modellazione molecolare, alle sintesi chimiche organiche e inorganiche. Dalla catalisi omogenea ed eterogenea alla riproduzione di nuovi polimeri e alle tecnologie per la loro caratterizzazione.
Le attività del Centro sono focalizzate da tempo sul progetto di ricerca ‘Along whit Petroleum’, lanciato da ENI nel 2007 e volto a conseguire breakthrough tecnologici nell’utilizzo dell’energia solare e delle biomasse, che secondo ENI rappresentano le fonti rinnovabili con maggiori potenzialità di utilizzo sostenibile, sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico, su larga scala.
L’obiettivo della ricerca sul solare (per esempio concentratori solari luminescenti, fotoriproduzione di idrogeno e celle solari organiche) è fondamentalmente quello di rendere i costi dell’energia elettrica da fotovoltaico confrontabili con quelli da fonti fossili.