Bologna è la più smart delle città italiane secondo lo Smart City Index, il ranking dei 116 Comuni capoluogo italiani realizzato dalla società Between che da 10 anni effettua un monitoraggio sistematico dell’ICT in Italia, dalla banda larga alle piattaorme di servizi digitali. Seguono nello Smart City Index Milano e Roma, poi Reggio Emilia, Torino e Firenze. La prima Smart City del Sud d’Italia è Bari, 17ma su 116 capoluoghi.
Ma cos’è una Smart City? Secondo gli autori dello Smart City Index questa definizione spetta a quei centri urbani che hanno realizzato innovazioni visibili mirate a servizi davvero fruibili per i cittadini in nove aree tematiche: Health, Education, Mobilità Alternativa, Efficienza Energetica, Broad Band, Mobility, Government, Risorse Naturali, Energie Rinnovabili.
Una città diventa una Smart City quando, pur in un contesto caratterizzato dalla scarsità di risorse e dall’assenza di modelli di riferimento, riesce a creare una sostanziale differenza tra il ‘prima’ e il ‘dopo’ facendo percepire ai propri cittadini che ha una vision del proprio futuro, che ha avviato un percorso verso quella vision ed è in grado di cambiare le cose, e inoltre che è capace di rendere l’innovazione tangibile e diffusa nella città.
Le Smart City sono le città con qualità di vita migliore? Non necessariamente, ma quasi sempre è così. Se si confronta la classifica dell’indice della Qualità della Vita pubblicato ogni anno dal Sole 24 Ore con lo Smart City Index (le due analisi adottano casualmente una metodologia simile) si scopre che esiste una correlazione tra i fenomeni. Le città smart sono mediamente in alto nella classifica delle città vivibili (è il caso Bologna, Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Modena) mentre le città in ritardo sulla strada dello smart sono spesso le meno vivibili (è il caso di Caltanissetta, Vibo Valentia, Agrigento e Trapani).
Perché Bologna è in vetta alla classifica delle Smart City? Perché la somma dei benchmark di Bologna per ognuna delle 9 aree tematiche produce la media migliore, nonostante il capoluogo emiliano risulti primo in classifica soltanto nell’area Smart Health e non stia meglio delle altre città in quanto a Rirorse Naturali. A Bologna, prima in classifica, lo Smart City Index assegna un punteggio pari a 100, alle città che seguono un punteggio proporzionalmente inferiore.
Quali sono gli aspetti più curiosi dello Smart City Index? Parlando di relazione tra Smart City e vivibilità, emergono delle interessanti eccezioni. Per esempio ci sono città che mostrano livelli elevati di qualità della vita, ma non si sono finora dimostrate abbastanza smart: è il caso di Trieste, Belluno e Aosta.
Ci sono poi città che non brillano per qualità di vita, ma che invece mostrano un grado di smartness sopra la media: è il caso di Bari, Salerno, Potenza e Lecce. Sembrerebbe una sorta di ‘riscatto smart’ in cui in particolare il Sud dimostra che è possibile riscattarsi da una condizione socio-economica, infrastrutturale e culturale sfavorevole attraverso la Smart City.
Nell’area tematica dell’Efficienza Energetica sono in particolare le regioni del Nord, Lombardia ed Emilia Romagna in testa, a essersi mosse nella direzione della Smart City. Lombardia ed Emilia Romagna hanno nella prima fascia della classifica un numero di capoluoghi virtuosi nell’efficienza energetica superiore al 75%. Piemonte, Veneto, Umbria e Molise seguono con il 50 per cento.