Anche se il concetto di smart city non è definito in modo univoco, il comun denominatore di ogni possibile interpretazione della ‘città intelligente’ sta nella prevalenza della componente tecnologica. La smart city è dunque una città digitale? Certo, ma non solo: la costruzione di uno spazio digitale integrato, basato su piattaforme tecnologiche avanzate, è soltanto il primo passo per la realizzazione di una ‘città intelligente’. Caratteristica della smart city è insomma un’elevata trasversalità nell’applicazione delle tecnologie ad ambiti molto diversi, dall’energia alle costruzioni, dai trasporti alla mobilità, alla sicurezza e all’automazione.
Parlare dei smart city è importante perché, stando alle previsioni, entro il 2030 il 60% della popolazione abiterà nei centri urbani, con un progressivo spostamento dalle aree rurali alle città incrementato dall’immigrazione. Ecco perché l’Unione europea ha chiesto a tutti gli Stati membri di dotarsi di un’apposita Agenda urbana e ha creato nuovi Fondi Europei di Sviluppo Regionale 2014-2020. Ed ecco perché l’Italia ha deciso di dotarsi di uno specifico PON (Programma Operativo Nazionale) dedicato alle città metropolitane.
Il punto di fondo è che questo il ripensamento dello spazio urbano in chiave smart city risponde ad alcuni problemi concreti che il futuro ci mette davanti: aumento della popolazione mondiale, ampi fenomeni di urbanizzazione come conseguenza dell’aumento della popolazione urbana e crescita della domanda di energia unita a una maggior sensibilità nei confronti dell’impatto ambientale.
Certamente l’industria dell’elettronica ed elettrotecnica rappresentata da Federazione ANIE può dare un contributo fondamentale alle smart city, come è stato sottolineato nel corso dell’incontro ‘Progettare le Smart City: fornitori di tecnologie e stakeholder a confronto per costruire le città del futuro’ organizzato a inizio dicembre presso la sede di ANIE Confindustria in occasione della XII Giornata della Ricerca.
Le imprese aderenti ad ANIE, che nel corso della Giornata hanno avuto l’occasione di illustrare ai presenti la portata innovativa del proprio lavoro, hanno dimostrato che è ormai tempo di smettere di discutere circa ciò che potrebbe essere fatto per la realizzazione della smart city e di iniziare a concretizzarla, anche attraverso interventi che possono sembrare minori, ma che in realtà costituiscono comunque un passo in avanti verso la città del futuro.
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