Smalto ad acqua o smalto a solvente
Smalto ad acqua o smalto a solvente: differenze, impieghi e tanti consigli all’uso per verniciare legno, pavimenti, pareti, ferro e altri metalli.
Lo smalto è una vernice perfettamente coprente, è adatto per verniciare qualsiasi superficie e in commercio ne troviamo di due differenti tipologie: a solvente o ad acqua. Vediamo subito la differenza tra questi due prodotti e i vantaggi e gli svantaggi dell’impiego dell’uno o dell’altro.
In commercio esistono smalti per qualsiasi scopo: grazie alla capacità di coprire una superficie in modo omogeneo, alcuni smalti sono nati per tinteggiare il pavimento in parquet così da rinnovare l’aspetto della casa senza dover ricorrere a profonde ristrutturazioni.
Differenza tra smalto ad acqua e smalto a solvente
La differenza non sta nell’uso specifico, infatti in commercio troviamo indifferentemente smalti ad acqua o smalti a solvente per legno, pareti, ferro e ogni tipo di metallo. In alcuni casi, questi due smalti sono intercambiabile e entrambi rappresentano una valida scelta ma in altri, la scelta va eseguita in base al lavoro che dovete svolgere. Quando usare lo smalto a solvente e quando scegliere quello ad acqua? Vediamo insieme la risposta!
Smalto a solvente
Lo smalto a solvente è diluito con sostanze chimiche come petrolio bianco o acqua ragia. Poiché il diluente usato è piuttosto aggressivo, il suo impiego è consigliato per lavori esterni.
Lo smalto a solvente è indicato per lavori esterni quando si vuole ottenere una superficie lucidissima a effetto “specchio”, oppure per verniciare il ferro in cattive condizioni senza dover ricorrere a trattamenti preventivi.
Tra i suoi vantaggi, citiamo che lo smalto a solvente restituisce una tinta più brillante, per questo è consigliato per finiture luminosi e riflettenti. Dispongono di un elevato potere comprente e durano a lungo. Questo smalto si pulisce facilmente con un panno inumidito.
Non è privo di svantaggi: ha un odore molto pungente e penetrante. Tra i suoi svantaggi principali citiamo che lo smalto a solvente ha un impatto negativo sulla salute dell’uomo e dell’ambiente: questi smalti rilasciano composti organici volatili (i cosiddetti VOC) in misura di 400 grammi per litro. Per questo NON vanno usati in ambienti chiusi. Se proprio non ne potete fare a meno e volete verniciare qualcosa in casa con uno smalto a solvente, ricordate di arieggiare bene i locali. Lo smalto a solvente asciuga molto più lentamente dello smalto a acqua e, inoltre, gli strumenti che avete usati devono essere puliti in modo approfondito con acquaragia altrimenti devono essere gettati via.
Smalto ad acqua
A differenza dello smalto a solvente, quello ad acqua è meno aggressivo e più tollerabile per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Non è del tutto esente dall’impatto ambientale, tornando a parlare di VOCs, gli smalti ad acqua ne rilasciano 130 grammi al litro.
Sono più indicati per lavoro dentro casa proprio perché è importante limitare al minimo le emissioni dei composti organici volatili. Richiedono una più attenta preparazione della superficie ma restituiscono dei risultati migliori se usati su materiali difficili come plastica, alluminio o zinco.
Gli smalti ad acqua hanno un effetto meno coprente quindi richiedono una passata in più, sono efficaci sul ferro arrugginito privo di trattamento ma non proteggono il ferro dalla ruggine.
Lo smalto ad acqua è inodore, asciuga in poco tempo e sono più piacevoli al tatto rispetto agli smalti a solvente. La manutenzione degli attrezzi è semplice: gli smalti sono diluiti con acqua quindi vi basterà lavare rullo e pennello sotto acqua calda per poi riporli nella cassetta degli attrezzi.
Smalto ad acqua su smalto a solvente
Smalto a solvente su smalto ad acqua
Avete già verniciato una superficie con smalto ad acqua e volete sapere se potete riverniciarla con smalto a solvente o viceversa?
Sì, in entrambi i casi non c’è alcun problema, lo smalto ad acqua può essere passato su una superficie verniciata con smalto a solvente e viceversa e non avete la necessità di eseguire alcun trattamento preparatorio.
Pubblicato da Anna De Simone il 3 Luglio 2016