Smaltimento pannelli solari: normativa, costi e problemi da affrontare. Indicazioni per smaltire coperture fotovoltaiche ormai giunte a fine ciclo di vita. Consigli anche per chi deve smaltire piccole quantità di pannelli fotovoltaici rotti o in disuso.
Negli ultimi decenni la produzione di energia mediante l’impiego di tecnologia fotovoltaica è aumentata. La maggior parte della domanda nel mercato fotovoltaico è soddisfatta da moduli solari a base di silicio, comunemente costruiti da un wafer di silicio cristallino.
I moduli fotovoltaici non durano per sempre, dopo un periodo di circa 30 anni i pannelli dovranno essere smantellati e bisognerà avviare la procedura di smaltimento.
Smaltimento pannelli solari e GSE
In Italia, a occuparsi dello smaltimento dei pannelli solari sono determinati consorzi. Chi vuole smaltire pannelli solari, dovrà infatti rivolgersi ai consorzi che hanno aderito al “sistema di smaltimento pannelli solari” ai sensi del Disciplinare Tecnico pubblicato dal GSE.
L’elenco dei gruppi che hanno aderito al consorzio di smaltimento dei pannelli solari è proposto nella nostra galleria fotografica. Per visualizzare l’elenco dei consorzi e gli indirizzi, scorrete fino all’immagine numero 8.
Il GSE, ha fornito le istruzioni per lo smaltimento pannelli fotovoltaici incentivati. In pratica, chi ha beneficiato del Conto Energia, provando al GSE che ha smaltito correttamente il suo impianto, riuscirà a ottenere una quota economica.
Come funziona questo provvedimento? A partire dall’undicesimo anno di incentivazione, il GSE trattiene dalle tariffe incentivanti (del I, II, III Conto Energia), una quota economica a garanzia che la totale gestione dei rifiuti derivanti da pannelli fotovoltaici venga eseguita così come vuole la legge.
La quota trattenuta dal GSE, verrà restituita solo quando l’utente avrà provato di aver smaltito correttamente il suo vecchio impianto fotovoltaico. La prova del corretto smaltimento dovrà essere fornita al GSE mediante l’invio di documentazione adeguatamente compilata, entro 6 mesi dallo smaltimento.
Gli impianti che hanno aderito al IV e V Conto Energia sono esclusi da questo meccanismo del GSE perché, in automatico, aderiscono a un consorzio che garantirà gratuitamente il recupero e il riciclo del pannelli.
Smaltimento pannelli solari, normativa
La normativa di riferimento per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici è la stessa prevista per lo smaltimento dei rifiuti RAEE. Il 28 marzo 2014 il decreto legge n.49/2014 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e per la prima volta, i pannelli fotovoltaici rientrano nella categoria RAEE.
Il decreto legge n. 49/2014 “Attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”, raggruppa i vari rifiuti elettronici per categoria.
Smaltimento fotovoltaico e RAEE
Ricapitolando! Tutti devono provvedere al corretto smaltimento dei pannelli solari e devono farlo rivolgendosi a un Consorzio idoneo per il GSE. Fatto eccezione coloro che hanno aderito al IV e V Conto Energia. In dettaglio:
- Gli impianti che hanno aderito al IV e V Conto Energia entrati in funzione dopo il 01/07/2012 sono esonerati dagli adempimenti di smaltimento fotovoltaico in quanto erano già soggetti al meccanismo di gestione tramite specifici Consorzi che garantiscano lo smaltimento a fine vita.
- Gli impianti incentivati con I, II e III Conto Energia dispongono di un meccanismo di garanzia grazie al quale, chi provvede a smaltire correttamente il vecchio impianto fotovoltaico, riuscirà a ottenere le quote trattenute dal GSE. Entro 6 mesi dall’avvenuto smaltimento, il GSE verserà le quote trattenute. Questi utenti devono provare al GSE di aver smaltito i moduli secondo la normativa RAEE.
Cosa dice la normativa RAEE? Anche qui ci sono diverse casistiche.
- Vecchio impianto fotovoltaico domestico.
Gli impianti con potenza inferiore ai 10kWp sono considerati RAEE domestici e la responsabilità dello smaltimento è a carico del produttore dei moduli solari. Per i proprietari di impianti fotovoltaici domestici con potenza inferiore a 10kWp, lo smaltimento non prevede costi, è gratuito! Dovranno rivolgersi al produttore dei moduli per accordare la consegna. - Impianti con potenza superiore o uguale a 10kWp immessi sul mercato entro il 12 aprile 2014.
La responsabilità è a carico dei produttori solo in caso di sostituzione dell’impianto con uno nuovo. In alternativa sarà il titolare dell’impianto a dover contattare il consorzio per lo smaltimento. - Impianti con potenza superiore o uguale a 10kWp immessi sul mercato dopo il 12 aprile 2014.
La responsabilità è sempre a carico del produttore, proprio come si verifica per quelli domestici.
Il riciclo dei pannelli solari
I pannelli solari in disuso se non smaltiti correttamente, rischiano di essere trattati come rifiuti industriali. In realtà, una cella solare esausta ha ancora molto da offrire. Le attuali tecniche di smaltimento e riciclo consentono di recuperare i principali metalli e il vetro.
Sono molti i gruppi di ricercatori che cercano di capire come superare i problemi legati allo smaltimento del fotovoltaico. Lo scopo è quello di trovare un metodo per recuperare completamente i wafer di silicio cristallino dei moduli esausti.
Un processo di smaltimento dei pannelli solari che può essere applicato su scala industriale prevede l’impiego di reattori a letto fluidizzato. Tale processo è già impiegato da alcune aziende specializzate nello smaltimento dei moduli.
Nel reattore, una particolare sabbia finissima è posta ad alte temperature fino a raggiungere una consistenza liquida. I wafer di silicio cristallino sono immersi in tale liquido (sabbia fluidizzata) per un tempo di 45 minuti e una temperatura di 450 °C.
La struttura a sandwich della cella solare inizia a perdere il film EVA (uno strato di acetato di vinile etilene che “impellicola” il wafer di silicio). L’acetato di vinile etilene evapora e l’80% delle celle solari ricavate da questo processo sono meccanicamente intatte.
Il processo di riciclo delle celle solari non è ancora concluso. Le alte temperature raggiunte nel reattore fluidizzato provocano una grossa perdita di efficienza da parte del wafer di silicio. A questo punto le celle solari devono essere isolate e rigenerate.
La rigenerazione avviene mediante una sequenza di processi chimici ottimizzati sia in termini di tempistiche sia in termini di costi.
Al termine del processo, un’analisi mediante spettrometro a EDX mostra il silicio residuo. Il reattore a letto fluido riesce a delaminare i moduli fotovoltaici in modo da consentire un recupero ottimale dei materiali impiegati nella costruzione della cella solare.