Smaltimento della cenere di legna e pellet
Smaltimento della cenere di legna e pellet: come differenziare e gestire la cenere prodotta dalle stufe a pellet, dai camini e dai termocamini.
E’ arrivato il freddo! Il focolare di termostufe, stufe, camini e termocamini riesce a riscaldare la casa… sì, ma dove gettare le ceneri prodotte? In questa pagina scoprire come riciclare le ceneri di stufa a legna e camino così come smaltire correttamente questi residui della combustione.
Smaltimento della cenere di legna e pellet
Il corretto smaltimento della cenere prevede il conferimento nella raccolta differenziata. Quale? Quella dell’organico. La cenere del focolare deve essere rimossa e smaltita nell’umido (residuo organico) della raccolta differenziata oppure usata come fertilizzante o materia prima per preparare il sapone in casa.
Come smaltire la cenere di stufa a pellet o camino? Con la raccolta dell’umido.
Ricordate che la rimozione della cenere non è l’unico lavoro di manutenzione da dedicare a termostufe, stufe a pellet o camini. La canna fumaria va pulita almeno una volta all’anno da personale specializzato mentre fuliggine e addensamenti vari vanno eliminati usando una spazzola asciutta.
Negli apparecchi con sistemi di pulizia automatica, i lavori di manutenzione sono ridotti al minimo ma non sempre è così. Per la pulizia della stufa a pellet, in commercio esistono prodotti specifici che eliminano lo sporco e la fuliggine.
Tra i vari prodotti presenti sul mercato vi segnaliamo “Fuliggine stop” che facilita la pulizia dei vetri di stufe e caminetti, elimina la fuliggine da ogni superfici. Il prodotto è proposto su Amazon al prezzo di 11 euro con spedizione gratuita.
Come riciclare la cenere
E’ possibile riutilizzare le ceneri del focolare di stufe a pellet o camino per la produzione di sapone fatto in casa o per fertilizzare campi e orto. In questo paragrafo vedremo come riciclare la cenere prodotta dalla combustione di pellet o legna da ardere.
Fertilizzare l’orto con la cenere
La cenere è un ottimo fertilizzante per l’orto. Attenzione, è possibile fertilizzare con la cenere solo se nel focolaio inserite solo legna o pellet! La cenere che presenta residui di altri rifiuti non è più adatta alla fertilizzazione dei campi.
Se la combustione è completa e pulita, da un quintale di legna ricaverete 2 – 3 kg di cenere da usare come concime. La cenere può essere distribuita a pioggia sui campi da coltivare: contiene boro, rame, zinco e manganese. L’azoto della legna va perso con la combustione ma nella cenere resta una buona quantità di fosforo (circa 3,5%) e tenori più elevati di calcio e potassio.
Nel complesso la cenere è un discreto fertilizzante a cessione media: nel primo anno esaurisce circa l80% della sua potenzialità.
La cenere non è priva di controidicazioni: essendo ricca di calcio, non è adatta alla fertilizzazione di piante acidofile. Per le piante acidofile è possibile usare solo la cenere di legno di pino (povera di calcio).
Come fare il sapone con la cenere riciclata
Altro modo per riciclare la cenere di pellet e legna da ardere consiste nella produzione di sapone fatto in casa. La cenere, infatti, è l’ingrediente base per la produzione della liscivia.
La liscivia, popolarmente nota come lisciva, è un liquido ricavato dal processo di “liscivazione della cenere“ e sfruttato come base per la produzione di sapone.
Vi abbiamo detto che la cenere è ricca di potassio, questo elemento è contenuto nella cenere in forma di carbonato e idrossido. Il carbonato di potassio e l’idrossido di potassio sono fondamentali per la produzione di sapone fatto in casa.
La prima fase di liscivazione può essere operata in un contenitore di plastica (in un secchio). Dovete avere premura di mescolare il composto almeno un paio di volte al giorno. Sappiate che i tempi d’attesa sono direttamente proporzionali alla causticità del prodotto ottenuto: più tempo si lascia più la liscivia sarà caustica.
Per tutte le informazioni sulla produzione del sapone a partire dalla cenere riciclata, vi rimandiamo alla pagina: come fare la liscivia.
Pubblicato da Anna De Simone il 13 Novembre 2016