Sky Green Farm, coltivazione in verticale
Nella stessa misura in cui nascono le zone urbane diminuiscono le zone coltivabili, rendendo sempre più difficile trovare lo spazio per coltivare frutta e verdura. A Singapore si sta cercando di ovviare al problema grazie a un sistema tecnologico innovativo che sfrutta lo spazio in altezza. Si tratta dello “Sky Green Farm“, una vertical farm adibita alla produzione di ortaggi per la produzione commerciale. Una soluzione che potrebbe rivelarsi risolutiva visto che soltanto il 7% delle verdure consumate a Singapore sono locali a causa della forte carenza di campi coltivabili a disposizione.
Ora ci pensano le 120 torri in alluminio, alte tutte 9 metri, sulle quali vengono coltivate verdure a soddisfare il mercato della città, a un ritmo di mezza tonnellata ogni 24 ore. Volendo fare una conversione in estensione terriera gli ortaggi coltivati coprirebbero una superficie di 3,65 ettari.
Le premesse sono incoraggianti: anche se i prodotti agricoli della fattoria urbana abbiano un costo stimato tra i 10 e i 20 centesimi rispetto alle altre verdure vendute comunemente nei supermercati, i consumatori sembrano davvero apprezzare la possibilità di comprare cibi freschi prodotti a livello locale. Il costo più elevato della verdura coltivata sulle torri è dovuto purtroppo al forte dispendio di energia: basta pensare alle lampade che servono per agevolare la maturazione degli ortaggi, le luci e il sistema di irrigazione che deve salire su e giù per le scaffalature.
La struttura, situata nel distretto di Lim Chu Kang, nei prossimi mesi verrà ampliata fino a raggiungere la quota di 300 torri , così da portare almeno a 2 le tonnellate la produzione di vegetali prodotti al giorno e abbassare anche il loro prezzo sul mercato. Occorreranno altri 21 milioni di dollari per l’ampliazione dello “Sky Green Farm” e i presupposti ci sono, visto che la fattoria verticale è piaciuta molto al pubblico giapponese. A confermarlo tutte le verdure che sono state vendute ancora prima dell’apertura ufficiale.
Pubblicato da Anna De Simone il 13 Novembre 2012