La prima definizione di sindrome metabolica è stata data nel 1998, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Da allora, i criteri per la diagnosi e la stessa definizione, ha subito diverse variazioni. Oggi, la diagnosi di sindrome metabolica non ha alcun elemento diretto con l’insulino-resistenza ma valuta, in contemporanea, diverse condizioni che possono condurre a gravi alterazioni fisiopatologiche del sistema cardio vascolare.
Sindrome metabolica: definizione
La Sindrome Metabolica o snd metabolica è una combinazione di alterazioni metaboliche che determina un incremento del rischio cardio-vascolare.
L’ipertensione arteriosa e il colesterolo alto sono i primi sintomi d’allarme. La diagnosi di sindrome metabolica non è semplice, infatti i criteri diagnostici sono diversificati.
Sindrome metabolica: diagnosi
La diagnosi di sindrome metabolica va a valutare una molteplicità di criteri. In primis, lo specialista, dovrà eseguire diverse misurazioni:
- Circonferenza vita – per la valutazione del grasso viscerale
- Pressione arteriosa
- Colesterolo HDL
- Trigliceridi
- Glicemia
La circonferenza vita è un dato fondamentale: un elevata quantità di grasso viscerale è associata a un notevole incremento del rischio di malattie cardio-vascolari.
Seconda le Linee guida del National Cholesterol Educational Program Adult Treatment Panel, per poter fare una diagnosi di sindrome metabolica bisogna considerare i seguenti criteri:
- Obesità viscerale o addominale con una circonferenza vita superiore a 102 cm per l’uomo e 88 cm per la donna.
- Ipertensione arteriosa con pressione sistolica superiore o uguale a 130 mmHg e diastolica superiore o uguale a 85 mmHg.
- Colesterolo HDL inferiore a 40 mg/dl per l’uomo o 50 mg/dl per la donna
- Trigliceridi con valore superiore a 150 mg/dl
- Glicemia maggiore di 110 mg/dl
Sindrome metabolica: criteri
In pratica, la sindrome metabolica è un insieme di fattori di rischio (alterazioni) che vanno a condizionare il buon funzionamento del sistema cardiovascolare predisponendo l’individuo a molte patologie cardiache e del sistema circolatorio, infarto compreso.
Se vi sono tre o più fattori di rischio alterati (trigliceridi alti, colesterolo alto, presenza di grasso addominale, diabete, pressione alta…) si parla di sindrome metabolica.
Curare la sindrome metabolica significa prevenire una serie di malattie cardiovascolari molto serie.
Sindrome metabolica: cura
La cura abbraccia il trattamento delle alterazioni individuate. Potrebbe essere richiesto un supporto farmacologico per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, per l’iperglicemia e l’iperlipidemia. La decisione spetta a uno specialista. In qualsiasi caso, alla base della cura per la sindrome metabolica deve esserci una dieta bilanciata, appositamente studiata per il paziente.
Sindrome metabolica: dieta
E’ inutile cercare online consigli sulla dieta da seguire o una dieta generale per la sindrome metabolica: chi inserisce le diete online non conosce i tuoi valori di colesterolo HDL ed LDL, non conosce il tuo fabbisogno nutrizionale ne’ la tua anamnesi… Quindi alla base della cura della sindrome metabolica è necessario rivolgersi a un buon nutrizionista. Come capire se è buono?
Un nutrizionista non dovrebbe mai prescrivere una dieta senza aver effettuato un’anamnesi del paziente (indagine su eventuali malattie in famiglia, malattie del paziente…). E’ consigliabile anche la misurazione con le pliche per individuare la quantità di grasso. Valutazione della composizione corporea (BIA), valutazione dell’attività motoria giornaliera… Indispensabili sono le analisi del sangue per mettere in evidenza le iperlipidemie e i livelli di glucosio. In caso di problematiche psicologiche alla base del disturbo (il paziente non riesce a seguire un’alimentazione bilanciata) è fortemente consigliato il supporto di uno psicoterapeuta, psicoanalista, life coach, mental coach o, in generale, di un counseling nutrizionale.
La dieta va stilata seguendo le esigenze specifiche del paziente. Stimando la sua sedentarietà, valutando il suo metabolismo, individuando la presenza di eventuali discopatie o altre alterazioni che ne scoraggerebbero l’attività motoria.
Gli obiettivi della dieta nel trattamento della sindrome metabolica sono:
- Miglioramento dello stato di salute attraverso scelte alimentari sane
- Incremento del metabolismo mediante un’adeguata attività fisica
- Raggiungimento di una condizione metabolica ottimale (profilo lipidico e profilo glicemico)
- Riduzione della massa grassa (riduzione del peso corporeo)
- Prevenzione di eventuali complicanze
Sindrome metabolica: sintomi
I suoi sintomi sono quelli legati ai criteri diagnostici (pressione alta, presenza di grasso viscerale, iperglicemia, colesterolo alto, trigliceridi alti, aumento del rischio di contrarre diabete, affaticamento, sovrappeso e obesità, difficoltà respiratorie, apnea notturna, altri sintomi correlati all’obesità, problemi tiroidei, disfunzione endoteliale…).
La sindrome metabolica non va assolutamente sottovalutata. Più che interrogarti sui sintomi dovresti interrogarti sui rischi connessi. Questa sindrome racchiude tutti i fattori di rischio cardiovascolari che si intersecano per costruire le basi per un disturbo molto temuto: la patologia aterosclerotica.
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