Silenzio assenso, risuona nel testo della Legge Madia, in vigore il 28 agosto 2015, e vale anche nell’ambito della tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali e della salute dei cittadini diventa valido. C’è una estensione del meccanismo, quindi, silenzio assenso sia, in tutti gli ambiti detti, per l’adozione di tutti i provvedimenti amministrativi per cui è necessario acquisire un “okay” – assensi, concerti o nulla osta – da parte di altre amministrazioni pubbliche.
Silenzio assenso: cosa prevede
Questa legge è parte di un processo di riforma, riorganizzazione e semplificazione della macchina amministrativa dello Stato. L’articolo che parla di silenzio assenso è il 3, e siamo nell’ambito di rapporti “intra” amministrazioni pubbliche o tra amministrazioni pubbliche e gestori di beni o servizi pubblici.
Ora funziona che il silenzio di “tot” giorni è un silenzio assenso, è inteso automaticamente come un “okay” da parte di quelle amministrazioni o di altri soggetti pubblici che avrebbero l’obbligo di comunicare entro quella scadenza il loro “assenso, concerto o nulla osta”. Nella maggior parte dei casi, se non si sfrutta il silenzio assenso ma si “parla” prima dei “tot” giorni, allora è necessario corredare il proprio parere con la documentazione del caso.
Capita che sia necessaria perché possano essere adottati i provvedimenti normativi e amministrativi inerenti alla situazione “in ballo”. Il valore del silenzio assenso sta proprio in questo “entro “tot”giorni”, perché se tutto tace, lo si da per ricevuto, questo “okay” che, se assente, bloccherebbe tutto. Attenzione, ripeto che il silenzio assenso è un meccanismo al momento valido nei rapporti tra amministrazioni e soggetti pubblici, non quando entrano in gioco privati cittadini. I “tot” giorni sono di solito 30, ma l’estensione “ambientale” cambia le carte in tavola, e i numeri.
Silenzio-assenso esteso anche alla tutela ambientale
Già prezioso di suo, il silenzio assenso esteso alla tutela ambientale lo è ancora di più. Prima le amministrazioni pubbliche che volevano adottare provvedimenti normativi e amministrativi di competenza di amministrazioni pubbliche che avessero anche vedere con i cosiddetti “interessi sensibili” – ambiente, territorio e paesaggio, beni culturali e salute dei cittadini – in assenza di silenzio assenso aspettavano infiniti tempi per acquisire assensi, concerti o nulla osta che dovevano arrivare da chi ha il compito di tutelare questi “interessi sensibili”.
Se non ci sono contro ordini il silenzio assenso esteso alla tutela ambientale prevede un “tot” di giorni da attendere pari a 90: questo è quindi il termine per l’invio del parere per l’adozione di provvedimenti normativi e amministrativi per la tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali e della salute dei cittadini. Dopo, è come se nessuno avesse nulla in contrario.
La Legge Madia conferisce molte deleghe al governo. Alcune di queste, possono andare ad interessare anche noi che abbiamo interesse al settore energetico-ambientale. Ad esempio la conferenza dei servizi è stata rivista e ha acquisito anche degli assensi ambientali, riformata anche la Scia e le modalità per iter come la autorizzazione espressa e la comunicazione preventiva, molto vicine al nostro silenzio assenso, come burocrazia.
Sono state “toccate” dalla stessa legge del silenzio assenso anche le Camere di commercio e la disciplina dei servizi locali di interesse economico generale e ambiti dello Stato stesso come “Forestale”, “Authority” e Prefetture sono stati riorganizzati nell’intento di ottimizzare risorse e rendere più efficienti i servizi, minimizzando però gli sprechi. Anche di tempo, come nel caso del silenzio assenso.
Silenzio Assenso: agibilità
Il certificato di agibilità è uno di quelli contemplati dal meccanismo del silenzio assenso. Si tratta di un documento che attesta le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti installati. Chi rilascia questo certificato è il dirigente o il responsabile dell’ufficio comunale di competenza ed è richiesta la presentazione di alcuni documenti al Comune.
Presentata l’istanza, però, possiamo contare i giorni per usufruire del silenzio assenso, perché in mancanza di un provvedimento formale rilasciato dal Comune stesso, l’agibilità si intende comunque attestata. Dopo 30 o dopo 60 giorni. Dopo 30 se c’è il parere dell’ASL, dopo 60 se c’è una autocertificazione, possibile solo per interventi di edilizia residenziale.
Silenzio Assenso: permesso di costruire
Tempi più rapidi per il permesso di costruire dovrebbe essere previsto grazie sempre al silenzio assenso introdotto lo scorso agosto 2015. Come anche per le costruzioni che passano con Scia che saranno meno a rischio di contestazioni.
Le amministrazioni che dovevano fornire atti di assenso e nulla osta per il permesso di costruire ora devono fare i conti, e il conto dei giorni, con quelli previsti dal silenzio assenso che in questo caso parla di 30 giorni. Scaduti, si procede come se tutti fossimo d’accordo. Questo, assieme all’estensione alla tutela ambientale, porta ad un notevole snellimento per l’attività edilizia.
Silenzio Assenso tra privati
Il silenzio assenso, con la sua estensione ambientale, ha senz’altro cambiato i rapporti tra le pubbliche amministrazioni. Questo nuovo meccanismo però non deve essere ritenuto valido per i rapporti tra Pa e privati. Almeno, per ora l’estensione non ha riguardato i soggetti coinvolti che erano e restano quelli della Pubblica Amministrazione. Non noi some singoli cittadini. Per noi quindi, non cambia nulla, direttamente, ma certo il silenzio assenso si propone come la regola nuova, e “ottimizzante” del dialogo tra amministrazioni pubbliche e anche tra esse e gli enti che gestiscono servizi pubblici.
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