Significato e differenza tra Terapista e Terapeuta
Significato e differenza tra Terapista e Terapeuta – Nel linguaggio che utilizziamo ogni giorno si tende spesso a fare confusione tra termini che sembrano tra loro affini nel significato ma che in realtà indicano concetti diversi. Un simile contesto si verifica ad esempio con una certa frequenza in ambito professionale, dove i nomi dei mestieri vengono in alcuni casi indicati in maniera impropria.
Non tutti sanno ad esempio che tra la figura del Dietologo e quella Dietista esistono delle differenze, pur trattandosi di professionisti che hanno entrambi a che fare con il mangiare sano.
Anche i termini Terapista e Terapeuta, seppur apparentemente molto vicini, sono attorniati da una certa confusione. Pur essendo due figure distinte, soprattutto tra i non addetti ai lavori, la loro designazione non appare sempre corretta. Al punto tale che gli stessi dizionari non li indicano opportunamente in talune circostanze. In questo articolo cercheremo allora di fare un po’ di chiarezza, scoprendo il significato e la differenza tra Terapista e Terapeuta.
Origine e significato della parola Terapista
Da un punto di vista etimologico il termine Terapista deriva dalla parola greca therapeia, che significa “cura, guarigione”, a cui si unisce il suffisso -ista. Lo stesso suffisso -ista è preso in prestito dalla lingua greca. Lo troviamo in molte parole italiane per denotare non solo chi esercita una professione ma anche un mestiere. Per fare qualche esempio è possibile citare il barista, il marmista, il giornalista, il violinista, l’artista. Di questo suffisso hanno inoltre usufruito le specialità mediche, per designare il nome del professionista che le esercita.
Basti pensare all’anestesista, all’igienista, all’oculista o al logopedista.
Il suffisso -ista ha conosciuto un certo utilizzo nelle specialità più moderne, a seguito dell’affermazione di queste specialità come ramo autonomo della medicina. Mentre il termine fisioterapia risale al 1908, ad esempio, il nome del tecnico paramedico che esercita la specializzazione, ovvero il fisioterapista, è attestato a partire dal 1970. O ancora, mentre la psicoterapia è una specialità risalente al 1900, il termine psicoterapista è attestato dal 1958.
Se ne intuisce che, nella terminologia medica e paramedica, con la parola Terapista si indica un operatore esperto nell’applicazione di specifiche terapie.
Origine e significato della parola Terapeuta
La parola Terapeuta trae origine dal greco terapeutica. Questo termine viene in taluni casi utilizzato in contesti di tono elevato e solenne per riferirsi a medici singolarmente abili nella terapia che esercitano. Come secondo elemento presente nei nomi composti, -terapeuta indica invece chi esegue una pratica terapeutica.
Alla base della parola Terapeuta vi è quindi il concetto di terapia, intesa come lo studio e l’attuazione concreta dei trattamenti necessari per portare alla guarigione e alla attenuazione dei sintomi correlati a malattie e ferite.
Differenze tra Terapista e Terapeuta
Sebbene i due termini vengano spesso usati come sinonimi, in realtà esiste una differenza tra Terapista e Terapeuta.
Il Terapista è infatti un professionista esperto nell’applicazione di specifiche terapie. Il Terapeuta, di contro, è un medico particolarmente competente in una determinata branca della medicina. All’atto pratico, quindi, il termine Terapeuta può essere utilizzato in riferimento a qualsiasi medico specializzato che, dopo aver effettuato una diagnosi, cerchi di curare un paziente interessato da una malattia o da specifiche lesioni, con il fine di condurlo alla guarigione o perlomeno di rendergli sopportabili sintomi disagevoli.
La parola Terapista può essere invece usata in riferimento a “chi applica particolari metodi di cura”. Non a caso, il termine Terapista, da solo, è generalmente poco diffuso mentre viene di solito preceduto dalla parola con cui si indica la specifica terapia che viene applicata.
Esempi di Terapista
Esempio tipico della figura di Terapista è il Fisioterapista. Per definizione con questo termine si designa “un operatore sanitario in possesso di uno specifico diploma universitario abilitante che svolge in via autonoma o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita”. Il fisioterapista agisce in base alla diagnosi e alle indicazioni del Fisiatra, ovvero il medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa. A differenza del Fisiatra, il fisioterapista non può quindi fare diagnosi, prescrivere farmaci o esami, né intervenire chirurgicamente.
Anche il Counselor può rientrare nella più ampia definizione di Terapista. Questa figura, presente da diverso tempo anche in Italia, è nata negli Stati Uniti intorno agli anni ‘20, come risposta a coloro che, pur svolgendo una professione richiedente una buona conoscenza della personalità umana, non erano né Psicoterapeuti né Psicologi.
Nello specifico il Counselor è un professionista che offre le proprie competenze per supportare qualsiasi persona si trovi in un grande stato di difficoltà, motivandola a cercare nuovi spunti rispetto a sé stessa e all’ambiente circostante. L’attività di Counseling non prevede la possibilità di somministrare o di prescrivere farmaci né tantomeno di effettuare test psicodiagnostici.
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Esempi di Terapeuta
Restando nell’ambito della Psicologia, l’esempio più caratteristico di Terapeuta si trova nella figura dello Psicoterapeuta. Lo Psicoterapeuta è un laureato in Psicologia o Medicina, iscritto anche al rispettivo ordine professionale, che ha intrapreso un corso di specializzazione in Psicoterapia di almeno 4 anni, regolarmente riconosciuto dallo Stato.
L’attività principale dello Psicoterapeuta consiste nell’offrire ai propri pazienti un percorso di diagnosi e di cura, finalizzato al superamento delle difficoltà psicologiche, siano esse più o meno gravi o invalidanti.
Qualità che servono a un buon Terapista
Soprattutto quando opera in ambito psicologico, ma non solo, un buon Terapista deve possedere alcune importanti qualità che non sono esclusivamente di tipo tecnico. Tra le più importanti spicca certamente l’empatia nei confronti del paziente con cui si interfaccia. Paziente che, ricordiamolo, si rivolge al professionista per la risoluzione di alcune sue problematiche, siano esse fisiche o psicologiche. Un buon Terapista deve inoltre saper instaurare un clima di fiducia e di sicurezza, oltre a dimostrarsi sufficientemente acuto, accogliente e intuitivo delle esigenze altrui.
Un’altra caratteristica rilevante è la capacità di stabilire con il proprio paziente un piano di lavoro, fissando con lui degli obiettivi realistici da monitorare passo dopo passo.
Qualità che servono a un buon Terapeuta
Oltre a un’adeguata preparazione nel suo ambito di specializzazione, un buon Terapeuta deve possedere alcune qualità non dissimili a quelle del Terapista. L’empatia rappresenta anche in questo caso una dote essenziale per consentire al paziente di sentirsi a proprio agio. Un buon Terapeuta deve inoltre essere una persona capace di parlare con chiarezza, instaurando così con il paziente un percorso improntato sulla massima collaborazione reciproca.
Un Terapeuta deve anche essere dotato di una certa flessibilità, soprattutto quando opera in ambito psicologico. Deve cioè essere capace di adattare il proprio stile e le proprie strategie ai reali bisogni del paziente.
Pubblicato da Evelyn Baleani il 12 Gennaio 2021