Shopping compulsivo, quando è compulsivo nel vero senso della parola, può essere considerato un reale problema impossibile da non affrontare se si vuole vivere con una modesta serenità giorno per giorno. Si scherza tra amici, a volte, parlando di shopping compulsivo se si acquista una maglia in più del solito o un paio di scarpe non proprio utili, ma ci sono delle situazioni in cui comprare è una necessità.
Le vetrine ci chiamano e noi dobbiamo comprare, impossibile trattenersi dall’estrarre carta di credito o contanti e uscire dal tal negozio con il nostro sacchetto. Spesso un oggetto che non ci serve ma di cui ci sembra di non poter fare a meno.
Vediamo da dove viene lo shopping compulsivo e come affrontarlo nella vita di tutti i giorni, distinguendo il modo di dire “metaforico” con il reale problema che può intaccare la nostra qualità di vita. E mandarci in rosso. Quando il problema è serio, ha conseguenze gravi dal punto di vista sociale, economico, lavorativo e relazionale.
Shopping compulsivo: sintomi
Si parla di shopping compulsivo quando il desiderio di acquistare è irrefrenabile. Chi ne soffre non ha più la possibilità di decidere con la propria testa, è come magicamente guidato dalla voglia di possedere qualcosa che vede in vendita.
L’impulso a comprare riguarda oggetti di cui non si ha davvero bisogno oppure che si accumula come fossero una ossessione. Ad esempio 50 paia di scarpe, 13 cappotti, 45 paia di guanti: serviranno? Questa domanda non se la pone chi è in preda ad un attacco di shopping compulsivo perché dentro avverte una sorta di ansia, o di tensione, che non lo fa ragionare.
Una volta fatto l’acquisto, si passa dall’ansia all’euforia: soddisfazione, gratificati, felici, ci avviamo per la nostra strada con un sorriso fino a quando non spuntano la frustrazione e il senso di colpa, appena ci si rende conto di aver agito per impulso. Perché malati di shopping compulsivo.
Shopping compulsivo: test
Non esiste un test ufficialmente riconosciuto per capire se abbiamo la sindrome dello shopping compulsivo oppure no perché è un disordine che la American Psychiatric Association (APA) non racchiude nel proprio elenco di problematiche da curare. Ad oggi, per lo meno.
Si parla di “shopaholism” sempre più spesso, però, e di solito questo problema colpisce la fascia di giovani che hanno appena raggiunto l’indipendenza economica. Certo, non tutti indistintamente: chi rischia di essere un soggetto shopping compulsivo è chi sente il desiderio di colmare un vuoto affettivo, chi soffre di disturbi d’ansia o dell’umore, di disturbi alimentari e di dipendenza da sostanze stupefacenti.
Persone tristi o annoiate, pessimiste e scoraggiate, possono trovare un po’ di sollievo, solo momentaneo, nello shopping compulsivo, mettendosi a pianificare acquisti. Il rischio esiste anche quando si ha a che fare con persone ansiose o depresse che cercano certezze e compensazioni possedendo qualcosa che pensano di desiderare, illudendosi.
Shopping compulsivo: come guarire
Non esiste una medicina o una specifica terapia per curare lo shopping compulsivo, molto dipende dalle cause alla base di questo disturbo. I motivi che ci spingono a voler acquistare cose inutili possono essere legati ad ansia, depressione, insoddisfazione o mancanza d’affetto.
Il primo passo per uscire da questo tunnel ossessivo e assai dispendioso è quello di rivolgersi ad uno psicologo per valutare la serietà del problema e ipotizzarne le origini. Nel frattempo, il consiglio migliore per tamponare i danni mentre si cura nel profondo il malessere alla base, è di stare in compagnia e tenersi occupati in attività alternative e mai solitarie. E di evitare di passeggiare in centri commerciali o quartieri dello shopping per evitare inutili tentazioni.
Shopping compulsivo online
L’ecommerce, utile e vantaggioso nel 99% dei casi, per soggetti che soffrono di shopping compulsivo è una vera maledizione. Come evitiamo shopping center e vie affollate di negozi, stiamo lontano da siti per acquisti on line. Anzi è necessario utilizzare una maggior prudenza perché è più difficile rendersi conto di stare per fare un acquisto inutile quando “basta un click”. Questa non è una accusa all’ecommerce ma un “alarm” che chi sa di avere la tendenza allo shopping compulsivo deve ascoltare.
Non devono chiudere tutte le pasticcerie, perché scompaia il problema dell’obesità nel mondo, allo stesso modo lo shopping on line deve continuare ad esistere, chi ha un problema come lo shopping compulsivo deve sapersi difendere e curare. Ad esempio tenendosi lontano da smartphone e tablet se non in caso di necessità, magari dedicandosi alla lettura di un buon libro.
Shopping compulsivo: libri
La letteratura italiana e straniera e la saggistica, offrono molte occasioni per distrarsi dallo shopping compulsivo ma se si vuole approfondire il tema, ci sono anche titoli dedicati come “Shopping compulsivo” scritto da Elena Barozzi, Vincenzo Marino e Carlo Arrigone. Una lettura agile con vari spunti concreti per riconquistare la libertà di fare con equilibrio e vera soddisfazione.
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