Sei gradi di separazione
Sei gradi di separazione tra noi e il resto del mondo. Rendercene conto può fare paura o dare sollievo, dipende da chi si intende per il resto del mondo e da quanto siamo in grado di bypassare le “separazioni”. Approfondire la teoria dei sei gradi di separazione, magari guardando anche il film con lo stesso titolo, può cambiarci la vita, in meglio o in peggio, sta a noi.
Sei gradi di separazione: significato
Quando si parla della teoria dei sei gradi di separazione si vuole sottolineare il fatto che ognuno di noi è collegato a qualsiasi altra persona della terra con un numero massimo di cinque intermediari. Questo solo attraverso le proprie conoscenze, reali, non per sentito dire o per affinità teorica.
Può significare salvezza questa affermazione per tutti coloro che si sentono soli oppure che avvertono di non poter arrivare a crearsi un buon giro di amicizie anche se lo desiderano. Invece di stare fermi, ricurvi, pensierosi e cuoi, pensando che non incontreremo mai qualcuno che abbia i nostri gusti, con la teoria dei sei gradi di separazione sappiamo che l’altro non è poi così irraggiungibile! Con qualche ragionevole sforzo possiamo esplorare una bella fetta dei quasi 7 miliardi di persone che oggi popolano la terra.
Sei gradi di separazione: teoria
Come accennato, si tratta di una teoria che riguarda la nostra situazione sociale e le persone che ci circondano. Non è una leggenda metropolitana oppure un modo di dire, da accompagnare con una pacca sulla spalla: quando di parla di sei, e proprio sei gradi di separazione, non uno di più, si fa una affermazione matematicamente provata.
Se ogni individuo infatti conosce 100 persone e ciascuna di queste persone ne conosce altre 100, in due passaggi abbiamo già una rete che copre 10.000 contatti e così via. Con un totale di sei passaggi raggiungiamo 1.000 miliardi di persone: al mondo ce ne sono meno!
Per non stare con le mani in mano possiamo inviare una mail a qualcuno che non conosciamo ma di cui sappiamo nome, professione e zona geografica di appartenenza e con una sorta di catena umana anti-separazione raggiungeremo persone a noi affini con un passaparola coerente e naturale di non più di sei passaggi.
Sei gradi di separazione film
La teoria dei sei gradi di separazione ha avuto un boom, va riconosciuto, grazie al film che porta questo titolo. La storia in verità nasce da una commedia teatrale di John Guare che a sua volta si è ispirato ad un episodio della vita dell’artista della truffa David Hampton. Il film oltre che presentare ottimamente la vicenda, in modo efficace e intelligente, è recitato con stile infatti interpretando Ouisa Kittredge, Stockard Channing ha ricevuto la nomination per l’Oscar alla miglior attrice.
Sei gradi di separazione: frasi
È stata un’esperienza, non la farò diventare un aneddoto…
Era così povero che non possedeva neanche la sua sporcizia.
Allora io sono un collage di pennellate senza senso, sono un colore dato a caso..
i soldi sono l’unica merce che si rimedia sempre
Sei gradi di separazione: consigli
Ascoltando la teoria dei sei gradi di separazione e guardando il film omonimo, non ci si deve fare strane idee. Quanto sostenuto si riferisce a conoscenze effettive quindi non dobbiamo interpellare persone a caso, né nella vita reale né in quella virtuale.
Quando parliamo di questa teoria lo facciamo non tanto per conoscere gente a caso, solo per il gusto di scambiare due parole, ma per renderci conto che il mondo è più piccolo di quanto immaginiamo. Resta sempre importante ribadire e celebrare il valore dell’amicizia, ben diverso dalla semplice conoscenza, e ci aiuta a farlo Luis Sepulveda con la sua Trilogia dell’amicizia.
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Pubblicato da Marta Abbà il 31 Marzo 2017