Dietro al nome così difficile da ricorda di ”Sechium edule” si nasconde una cucurbitacea originaria del Sud America ma che oggi possiamo trovare anche dalle nostre parti. La possiamo sentire nominare come patata spinosa oppure come zucca centenaria, possiamo gustarla a tavola dopo averla cucinata come fosse una normale zucchina, o quasi. Andiamo a vedere che caratteristiche ha e come coltivarla.
Sechium edule: caratteristiche
Questa strana zucca ha una forma ovoidale e può arrivare anche a misurare 10 o 15 centimetro in lunghezza. Quando è acerba di solito assume un colore verde scuro, in superficie, man mano che matura, però, vira verso delle sfumature giallognole ed è questo il segno che è matura, Possiamo mangiarla!
Quando apriamo uno di questi frutti troviamo una parte più interna del frutto che costituisce il seme della pianta, attorno c’è poi la polpa che è in un certo senso costituita dalla sostanza che lo stesso seme ha accumulato attorno a sé, quasi per proteggersi. In senso orticolo, è tutto seme, ma avvolto in una superficie dura e che mostra delle particolarissime spine, delle escrescenze aghiformi che le fanno meritare il nome di patata spinosa.
Detta anche Chayote, questa coreografica patata è commestibile e lo sono anche le sue foglie e le sue radici. C’è infatti chi le cucina come fossero asparagi oppure le prepara sott’olio o sott’aceto per conservarle, già a partire dalla primavera.
Sechium edule: origini
Il maggior esportatore di Chayote è la Costa Rica e possiamo tranquillamente affermare che questa pianta trova le sue origini in Sud America. Oggi viene coltivata nei paesi dell’area costiera di questo continente e nelle isole. In Italia, sotto “falso nome” – zucca centenaria, zucchina spinosa, patata spinosa, melanzana spinosa, melanzana americana, lingua di lupo – viene coltivata e anche mangiata ma da un numero minimo di persone. Purtroppo non ha ancora la popolarità che merita.
Sechium edule: come si mangia
La polpa della patata spinosa può essere cucinata come se si trattasse di una normale zucchina. Possiamo quindi friggerla e condirla con sale e pepe, visto che è un po’ dolciastra, oppure bollirla e condirla come fosse un’insalata. C’è anche chi la utilizza come un contorno, abbrustolendola e accompagnandola a carni rosse. Più raramente troviamo questo zucca strana in agrodolce o addirittura come candito per torte e dolci in genere. Oltre alla polpa, sono commestibili anche le foglie e le radici.
Questo frutto contiene vitamina C e diversi amminoacidi, acqua e sali minerali, è molto apprezzato, nei suoi paesi di origine in primis, per via degli effetti diuretici. E’ anche in grado di prevenire l’arteriosclerosi e l’ipertensione e di favorire lo scioglimento dei calcoli renali.
Sechium edule: come coltivarla
Per seminare questa pianta, meglio individuare una zona di mezz’ombra oppure di pieno sole, il terreno deve essere fertile e ben drenato e dobbiamo assicurarle una temperatura minima di 12 gradi. Quando, verso la primavera avanzata, questo frutto comincia ad emettere i germogli, va interrato leggermente, in modo che dalla superficie ne sporga poco meno di metà.
Questo è il trucco, per coltivarla, e continuare a farlo con cura, innaffiandola però molto raramente perché è grosso il pericolo che marcisca. Per non rischiare, è meglio procedere piantando il seme in vaso e tenendolo così al riparo delle piogge. Il periodo più delicato in tal merito è quello della germinazione che dura circa venti giorni, poi la pianta si può trapiantare nella terra, di solito quando ha raggiunto un’altezza di circa trenta centimetri. Visto che con il passare del tempo la Sechium edule può arrivare anche a 10 metri di altezza, meglio prepararsi a fornirle dei sostegni e continuare a concimarla con stallatico irrigandola frequentemente.
In primi fiori, e di seguito i frutti, arrivano durante l’estate, il vero momento del raccolto è però l’autunno, in particolare i mesi di ottobre e di novembre. Con l’arrivo dell’inverno, i frutti possono essere conservati in luogo fresco fino all’inizio della primavera, mentre la pianta si secca. Non intristiamoci, però, perché non è da gettare via: la parte radicale rimane attiva, basta aspettare la primavera seguente per vederla di nuovo germogliare. Una pianta di Sechium edule può regalarci frutti anche per molti anni.
La pianta della Chayote presenta sia elementi maschili che elementi femminili, e la riproduzione avviene esattamente come quella delle zucche, ovvero tramite impollinazione che può essere sia naturale sia manuale. Nel primo caso ci si affida agli insetti, nel secondo si interviene invece direttamente, cosa non facile, anzi quasi impossibile, per via del fatto che è difficilissimo riuscire a fare una distinzione chiara e certa tra fiori maschili e fiori femminili. Ecco perché la riproduzione è quasi sempre affidata agli insetti.
Sechium edule: parassiti
Tra i nemici di questa pianta ci sono il ragnetto rosso e gli afidi. Si presentano soprattutto durante il periodo della fioritura, periodo in cui è assolutamente necessario anche controllare che le formiche stiano alla larga dalla nostra pianta visto che sono animali ghiotti dei suoi frutti, anche se appena spuntati.
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