La scolopendra è uno dei tanti millepiedi che esiste in natura, ha delle caratteristiche particolari e non immaginiamocelo come quelli che vediamo nei cartoni animati, simpatici e innocui, perché ci può anche mordere. Possiamo trovarci di fronte ad una scolopendra anche nella nostra casa, senza bisogno di abitare in campagna: animali del genere si infilano un po’ ovunque, meglio capire come si comportano prima di conviverci. Subito è bene precisare che non sono pericolosi per l’uomo tanto da portare alla morte ma sicuramente un loro morso fa male e causa problemi. Irritazione e dolore, arrossamento e possibili reazioni allergiche sono il minimo che possiamo aspettarci.
Scolopendra: caratteristiche
Si tratta di un millepiedi con il corpo oblungo e massiccio, un po’ appiattito e ricoperto di placche dure composte da chitina e collegate tra loro che sono anche decorate di diversi colori a seconda della specie di appartenenza. Possono essere bruno scuro o violetto ma anche gialle, verdi o blu. Durante la loro vita possono anche cambiare colore man mano che diventano adulti. La parte anteriore del corpo viene considerata la testa da cui spuntano quattro occhi, la seconda parte costituisce il tronco che è composto da oltre venti segmenti, ciascuno dotato di un paio di zampe adattate per muoversi velocemente e perfino a correre.
E’ curioso immaginare un millepiedi correre ma la Scolopendra lo fa, deve raggiungere e afferrare la sua preda e avvolgerla in una stretta mortale con le zampe anteriori, fatte a uncino per uccidere. Si deve anche difendere dai predatori, però, e per questo è munita di un paio di zampe particolari, quelle inferiori, molto sviluppate e rivolte all’indietro, per avvertire i predatori o per confonderli, perché assomigliano molto al capo.
La Scolopendra vive anche in Italia come in tutta la regione mediterranea e in parte dell’Africa perché si adatta a diverse situazioni. Sta bene nelle zone umide e boschive, ma anche in quelle desertiche e assolate, vive di notte e di giorno sta nascosta nelle grotte o nelle case, oppure sotto i massi. La troviamo anche in Sud America con dimensioni maggiori, vive in Amazzonia, e in tutte le zone settentrionali ed occidentali dell’America Latina.
Scolopendra: come riconoscerla
Questo insetto casalingo ha un corpo particolare che possiamo riconoscere piuttosto facilmente. Può avere anche 200 zampe e misurare 30 centimetri, vederla scappare in tutta la sua lunghezza e con tutte quelle zampette coordinate, fa davvero impressione.
Morso di Scolopendra: cosa fare
La scolopendra è un predatore e per le sue vittime è davvero terribile perché inietta nel loro corpo quando le afferra un veleno potente con acetilcolina, istamina e serotonina. L’acetilcolina fa sudare in modo copioso, l’istamina può scatenare reazioni allergiche. Questa sostanza viene in alcune tradizioni, ad esempio quella cinese, prelevato e usato come rimedio contro malattie dermatologiche o reumatologiche, e anche contro i calcoli renali.
L’uomo non muore se viene morso da uno di questi animali ma può avere febbre, infiammazione dei tessuti, debolezza e sudorazione eccessiva. Vicino al morso della scolopendra inoltre la pelle si gonfia per giorni e fa male. Meglio fare qualcosa per non soffrire troppo, anche se non si rischia la morte. Prendiamo subito del ghiaccio e avvolgiamolo nel ghiaccio, per appoggiarlo sulla ferita dopo averla pulita a fondo per eliminare secrezioni tossiche. Se abbiamo la pelle molto irritata possiamo usare della crema analgesica e decongestionante.
Scolopendra: cosa mangia
Non mangia l’uomo, questo lo sappiamo, ma va a caccia e anche in modo aggressivo. Quando hanno dimensioni modeste, sotto i 25 centimetri, si devono nutrire di invertebrati, come larve e piccoli insetti ma se superano 25 centimetri sono in grado anche di uccidere e mangiare animali più grandi come topi, pipistrelli e rane.
Scolopendra Gigante
Esistono diverse specie di Scolopendra, alcune più note di altre. Quella gigante lo è e vive oltreoceano, in tutte le zone equatoriali umide dell’America Centrale e Latina. E’ chiamata il centopiedi gigante dell’Amazzonia oppure il centopiedi peruviano dalle zampe gialle. Ha tante zampette, come le altre specie, le anteriori molto aggressive ed è in grado di mangiare di rettili e anche di piccoli mammiferi ed uccelli. In questo modo arriva a vivere anche una decina di anni ed in genere non affronta mai l’uomo ma scappa.
Scolopendra Cingolata
La cingolata è un’altra specie molto nota e completamente diversa dalla precedente perché non misura più di 17 centimetri. E’ proprio quella che possiamo trovare anche in Italia e quando ci morde fa male, causa irritazione e arrossamento, a volte anche delle reazioni allergiche. Ha 21 paia di zampe prensili e forcipule, si presenta di solito con una livrea che tende al bruno-rossastro ed è considerato uno degli artropodi più velenosi presenti nel nostro Paese anche se si ciba di larve e insetti e non certo di umani.
Oltre alla cingolata e alla gigante, ci sono altre specie che vivono in altre parti del mondo. In Messico e in America del Nord c’è la Scolopendra heros, detta millepiedi gigante del deserto o millepiedi del Texas dalla testa rossa. E’ piatta e scura, misura circa 20 centimetri di lunghezza e ha 23 zampe con cui riesce anche a compiere dei salti per raggiungere roditori, rettili e anfibi e mangiarseli. Quando morde l’essere umano causa gonfiore e dolore ma non dura molto. Solo in soggetti sensibili può provocare anche nausea e cefalea, necrosi della ferita e problemi al cuore e ai reni. L’altra specie interessante vive nell’area mediterranea e si chiama Oraniensis. E’ piccola, massimo 10 cm di lunghezza, e si mimetizza diventando color nerastro o giallastro.
Scolopendra in casa: da dove entra
La Scolopendra si infila nelle nostre case come possono farlo tutti i millepiedi che non si creano scrupoli a cercare e sfruttare anche i più piccoli pertugi. Se vivono sotto i nostri pavimenti e trovano un passaggio, possono davvero invaderci la casa. Più giovani sono, più piccoli sono, più sono bravi a infilarsi nelle proprie stanze rifugiandosi fortunatamente molto spesso soprattutto in zone umide come cantine o garage. Non sorprendiamoci però se troviamo la Scolopendra dietro agli armadi delle camere, soprattutto se siamo in un ambiente umido e con giardini, accatastamenti di legna o cortecce di alberi. Tutto ciò che è umido, è un invito per la Scolopendra a venirci a trovare.
Il periodo in cui proliferano è quello primaverile, in estate convivono con noi il più lungo possibile ma verso l’inizio di settembre si ritirano. Per questa metà dell’anno, possono diventare il nostro incubo, invaderci la casa e anche il giardino. Sono di dimensioni considerevoli ed è quindi inevitabile intervenire, se accade, per cacciarli. Vivono di notte soprattutto, quindi potremmo non accorgerci subito della loro presenza, questo lascia loro il tempo di moltiplicarsi e magari passare dalla cantina alle stanze. In questi casi è necessario ricorrere a insetticidi perché si creano situazioni insostenibili dal punto di vista sanitario e igienico.
Scolopendra e altri artropodi
La nostra Scolopendra è uno dei tanti artropodi che abitano nel nostro pianeta. Si tratta di animali invertebrati molto simili agli Anellidi e hanno una struttura di base versatile e adattabile a diversi modi di vita. Il termine “artropodi” viene dalle parole greche ἄρθρον (àrthron), giunto, articolazione, e ποδόι (podòi), piedi, nel senso di “piedi articolati”, questo spiega bene il loro aspetto fisico che è esattamente così.
L’esoscheletro è elastico ma abbastanza rigido e protegge il corpo, è formato da chitina, non contiene cellule quindi per crescere questi animali devono compiere una serie di mute. Il corpo è composto da placche unite da tratti di cuticola che fanno da articolazioni che consentono i movimenti. (per consentire i movimenti che sarebbero impediti da un esoscheletro rigido continuo).
Dal corpo escono delle “appendici articolate“, da cui il nome del phylum, che si muovono attraverso tendini, come accade per le zampe che permettono alla Scolopendra e agli altri artropodi di muoversi volendo anche piuttosto velocemente. All’interno del corpo c’è una cavità senza pareti proprie e localizzata solo attorno all’intestino.
L’apparato respiratorio è molto efficiente e in alcune specie di artropodi permette anche di volare. In quelli acquatici la respirazione avviene grazie a delle branchie che sporgono verso l’esterno mentre quelli terrestri possono respirare in due modi. Alcuno hanno piccolissime ramificazioni dette trachee, che sporgono verso l’esterno tramite piccoli pori detti stigmi, altri hanno particolari strutture dette “polmoni a libro”, costituiti da foglietti ripiegati all’interno del corpo per aumentare la superficie dedita agli scambi gassosi.