Sciroppo d’acero, proprietà
Lo sciroppo d’acero è un dolcificante naturale a basso contenuto di calorie, circa 250 per ogni etto di prodotto: un cucchiaino da 10 grammi apporta infatti 26 calorie, contro le 39 della stessa quantità di saccarosio. Lo sciroppo d’acero si ottiene bollendo la linfa dell’acero da zucchero (Acer saccharum). Può essere utilizzato al posto dello zucchero nel latte, nel caffè, nel the e nelle tisane. Ma può anche essere impiegato per glassare la carne e il pesce.
Oltre rendere dolci le bevande nelle quali viene aggiunto, lo sciroppo d’acero svolge un’azione diuretica, antistipsi e snellente grazie alla presenza di molecole come il saccarosio, l’acido malico, il potassio, il calcio, il ferro e alcune importanti vitamine. Numerosi studi hanno dimostrato che gli estratti di sciroppo d’acero possiedono un effetto antiossidante, antimutageno, antiproliferativo e anticancerogeno.
I benefici che questo sciroppo arreca non si fermano qui, lo sciroppo d’acero previene anche il cancro, le infezioni e il diabete. Il succo da solo non contiene una elevata quantità di elementi salutari, ma si formano quando l’acero viene inciso per prelevare la linfa, insomma l’albero mette in atto una sorta di meccanismo di difesa, provocando la secrezione di questi composti fenolitici, in grado di combattere il diabete, le infezioni e il cancro.
Lo sciroppo d’acero è indicato anche per chi ha un sovrappeso di 2-3 chili in quanto agisce sull’adipe e sul gonfiore addominale. È quindi un alleato per eliminare la pancetta e ridurre il girovita e per chi ha la cellulite.
Sciroppo d’acero, ricetta depurativa
Ecco una ricetta depurativa da fare un solo giorno a settimana:
assumere solo frullati dai 3 ai 5 bicchieri al giorno preparati con frutta di stagione, succo di limone, acqua e sciroppo d’acero nella misura di 3 cucchiaini per ogni bicchiere.
A questo punto possiamo dedurre che non sempre quel che è dolce fa male o è troppo calorico, in questo caso addirittura si può prevenire il diabete e mantenere la linea, oltre ad avere effetti positivi sull’organismo.
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Pubblicato da Anna De Simone il 28 Giugno 2013