Arriva l’inverno, con il freddo previsto, e il pensiero va ai the caldi da bere, al Natale, alle sciate dei weekend, agli abbracci e alle serate sul divano a guardare un film con la propria compagna abbracciati. Meno romanticamente il pensiero va anche allo schema impianto riscaldamento perché ci si chiede quanto sarà efficiente e quanto ci assicurerà di poter godere di un bel calduccio tra le nostre mura domestiche. Questo è uno di quei temi classicamente snobbati da molti, soprattutto quando non fa freddo e non ci si sente in dovere di pensare a un argomento così poco appeal. Eppure quando poi le temperature scendono, serve per lo meno sapere come è composto un impianto di riscaldamento, per lo meno nelle sue parti essenziali. Le conoscete? Proviamo a vederle assieme, senza la pretesa di diventare degli esperti in materia perché fortunatamente c’è chi se ne occupa per lavoro.
Al di là della tipologia, ogni impianto di riscaldamento è composto da un generatore di calore, da dei terminali scaldanti e delle tubazioni, da un sistema di regolazione e contabilizzazione e da vari altri dispositivi, diversi a seconda della tipologia di generatore e di terminali impiegati.
Vediamo in breve come si collegano in un ipotetico e semplificato schema impianto riscaldamento. Il generatore di calore, spesso costituito da una caldaia, può essere alimentato da un combustibile liquido oppure anche da un gas, il fluido termovettore ottenuto viene poi trasportato dalle tubazioni fino ai terminali di erogazione per emettono il calore necessario in ogni singolo ambiente della casa.
Questo è lo schema impianto riscaldamento a cui poi nel 90% dei casi vanno ad aggiungersi vari ed eventuali sistemi che consentono di programmare e gestire l’impianto. I termostati sono tra quelli più frequentemente installati e servono per capire anche quanto si sta consumando.
Schema impianto riscaldamento: tipologie
Al di là della tipologia di impianto che si va ad adottare, lo scopo deve sempre essere quello di creare o di mantenere all’interno di un ambiente abitato le condizioni di benessere e confort termico durante la stagione fredda. E’ però utile sapere che ci sono tre tipologie diverse di impianti di riscaldamento tra cui possiamo scegliere, sono tre categorie molto generali, ciascuna ha poi varie sottocategorie ma quelli sono discorsi da tecnici. Noi restiamo alle tre macro categorie rappresentate dagli impianti centralizzati, da quelli autonomi e dal teleriscaldamento.
In quest’ultimo la produzione del calore avviene a grande distanza dalle utenze, alle quali viene distribuita attraverso un’apposita rete di trasporto. Spesso alla produzione di calore è affiancata quella di energia elettrica e si parla di cogenerazione.
Gli impianti autonomi sono semplicemente impianti termici unifamiliari una sola unità abitativa mentre quelli centralizzati producono il calore necessario a riscaldare un intero edificio o un complesso residenziale, hanno un rendimento globale più elevato di quelli autonomi, teoricamente comportano un risparmio energetico complessivo maggiore. Questo ha un prezzo, però: con i centralizzati non si può effettuare una gestione personalizzata dell’impianto.
Schema impianto riscaldamento: elementi
Abbiamo elencato gli elementi presenti in uno schema impianto riscaldamento, osserviamone le caratteristiche principali.
Abbiamo detto che i generatori di calore molto spesso sono semplicemente le caldaie. In essi viene inserito un combustibile che reagisce con l’ossigeno andando ad innescare una reazione chimica di ossidazione. E’ proprio in tal modo che viene prodotto calore e i classici gas di combustione, null’altro che i fumi della caldaia espulsi dalla canna fumaria. Esistono due tipologie di generatori, i più tradizionali, a parete o a terra, e quelli a condensazione con rendimenti superiori.
Passiamo alle tubazioni che hanno un aspetto diverso al variare del fluido termovettore utilizzato. Ci sono ad esempio impianti ad acqua calda a circolazione naturale o forzata, impianti a vapore ed impianti ad aria calda. Quelli ad acqua calda con circolazione forzata sono i più comuni nelle nostre case e possono essere classificati in base al tipo di rete di distribuzione dell’acqua.
Ci sono impianti di riscaldamento monotubo o a due tubi, migliori perché permettono di spegnere un elemento senza andare a interrompere il funzionamento dell’intero impianto. Esistono anche impianti con collettori complanari che hanno meno colonne montanti perché tutti i corpi scaldanti di uno stesso appartamento vengono serviti mediante una rete orizzontale di sottili tubi di rame.
E’ il momento di andare a vedere che caratteristiche hanno i terminali di erogazione, elementi importanti all’interno di uno schema impianto riscaldamento. Se un tempo non c’erano molte alternative ai termosifoni, oggi si può invece scegliere anche degli impianti che hanno terminali a parete, a battiscopa e nel pavimento, perfetti per distribuire il calore in modo maggiormente uniforme.
Schema impianto riscaldamento: caratteristiche
La definizione di uno Schema impianto riscaldamento non è un’operazione adatta al fai da te, per definirne tutte le caratteristiche, passo dopo passo, è necessario rivolgersi ad un idraulico abilitato che potrebbe anche chiedere l’ausilio di un tecnico impiantista. Prima di iniziare i lavori di una nuova casa, o quelli di rifacimento integrale di un impianto, è bene aver già steso uno in cui sono state stabilite la posizione e la dimensione di ogni elemento e di ogni singola tubatura. Questo è un passaggio essenziale a cui dedicarsi con massima attenzione per assicurarsi il buon funzionamento dell’impianto ma anche l’eliminazione di inutili sprechi!
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