Come scaldare casa senza sprechi
La caldaia è in ordine? Dai radiatori e dalle tubazioni sono state eliminate le bolle d’aria? La regolazione automatica funziona? È il momento di pensare all’inverno e a quando la temperatura si abbasserà rendendo necessario scaldare casa.
Oltre che al comfort, il pensiero va alla bolletta energetica perché tutti sappiamo che la spesa per scaldare casa è quella che più di tutte incide sul bilancio familiare. E allora è bene che sia tutto in ordine perché la buona efficienza dell’impianto di riscaldamento permette di non sprecare energia risparmiando parecchi ‘euri’.
ENEA, che di questo tema se ne intende, ha stilato una serie di regole del buon riscaldamento domestico che possono contribuire a spendere di meno e a stare sicuri. La sicurezza dell’impianto di riscaldamento (evacuazione dei fumi di scarico, fughe di gas, contatti pericolosi…) è un altro aspetto da tenere in considerazione.
Ecco le 10 regole per scaldare casa in sicurezza senza sprechi.
- Preoccuparsi che il controllo annuale della caldaia (il cosiddetto bollino) non consista solo nel mettere un timbro ma in una verifica di buon funzionamento, compresi i fumi. Trattandosi di un adempimento obbligatorio per legge e visto che costa un centinaio di euro (non poco!) è bene approfittare del tecnico per un’ispezione il più possibile accurata. Quest’ultimo deve essere competente e operare per conto una ditta certificata.
- Verificare il funzionamento del cronotermostato e se manca provvedere a installarle uno. Il cronotermostato, per esempio settimanale, serve a regolare gli orari di accensione e spegnimento della caldaia (giorno per giorno e ora per ora) e a regolare la temperatura. Per esempio potremo far funzionare l’impianto al minimo quando la casa è vuota, farci trovare 20°C la sera quando rientriamo e scendere a 17-18°C di notte. Un dispositivo di questo tipo (l’eventuale installazione non è troppo costosa) concilia comfort e risparmio.
- Evitare di chiudere i radiatori in mobiletti e non utilizzare mai copritermosifoni. Negli anni Sessanta e Settanta andava di moda occultare i radiatori dentro il mobilio, pratica disastrosa dal punto di vista dell’efficienza. Oggi non lo fa più nessuno ma c’è ancora chi usa i copritermosifoni di tessuto. È sbagliato: l’aria deve poter circolare liberamente intorno ai radiatori. Una cosa molto utile sono invece i pannelli riflettenti posti dietro al corpo scaldante.
- Adottare se possibile il riscaldamento stanza per stanza installando una valvola elettrostatica o elettrotermica in ogni locale scaldato. Non tutte le stanze di casa devono essere scaldate nello stesso modo e contemporaneamente. La caldaia però deve supportare questo tipo di regolazione perché può succedere di rinunciare al caldo in un locale senza trarne vantaggio se il bruciatore funziona uguale.
- Adottare sistemi che non consentono il formarsi di calcare nelle tubazioni e nella caldaia. È importante soprattutto nelle zone dove l’acqua è molto dura e ricca di calcare. Soluzioni di questo tipo possono allungare di qualche anno la vita dell’impianto.
- Fare in modo che le tubazioni in cui scorre l’acqua calda siano ben isolate per evitare dispersioni di calore.
- Se dovete cambiare caldaia o installate un nuovo impianto di riscaldamento autonomo ricordatevi che ‘piccolo è bello’. Una caldaia grande e potente, se non necessaria, fa solo sprecare combustibile. Per questo fatevi fare un progettino complessivo da un bravo tecnico-progettista tenendo conto di tutti i componenti e di tutte le apparecchiature: caldaia, corpi scaldanti, isolamento delle tubazioni, sistemi di regolazione e controllo, pompe di circolazione e possibilità di programmazione indipendente.
- Verificate che nelle tubazioni e nei corpi scaldanti non siano presenti bolle d’aria. Esistono dispositivi automatici per eliminare questo tipo di inconveniente.
- Programmate l’impianto in modo da distribuire l’acqua calda sanitaria a una temperatura non superiore ai circa 45 °C. Oltre non serve.
- Abituatevi a misurare e monitorare l’energia che consumate. Per poter ‘razionalizzare’ serve conoscere i consumi. Quanto gas consumate in inverno? Quanto in estate? Qual è la variazione se programmate in modo diverso il cronotermostato?
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Pubblicato da Michele Ciceri il 19 Agosto 2014