Scaldacqua a pompa di calore, ecco quando conviene
Conviene comprare uno scaldacqua a pompa di calore? Valutazioni preliminari, prezzi, detrazioni e incentivi sull’acquisto di uno scaldabagno a pompa di calore.
Sfogliando brochure dedicate ai vari modelli di scaldacqua a pompa di calore e leggendo le comparazioni energetiche con i classici scaldabagni elettrici, tutti ci siamo interrogati su prezzi e convenienza.
Uno scaldabagno a pompa di calore conviene?
La risposta è un secco sì.
Senza voler fare propaganda a nessun prodotto, possiamo dire che lo scaldaacqua a pompa di calore, in funzione della quantità di acqua calda richiesta, può ridurre la spesa per il servizio di un 70-75% rispetto a uno scaldabagno elettrico di pari capacità, senza perdere nulla in termini di comfort. Insomma, al pari di quantità, qualità e disponibilità di acqua calda, uno scaldabagno a pompa di calore consente una riduzione della spesa elettrica del 70-75% a fronte, però, di un maggior investimento iniziale per l’acquisto.
Una famiglia composta da 2 persone, consuma annualmente circa 1.350 kWh per il funzionamento dello scaldabagno elettrico. Considerando un costo per kWh di 0,225 €, vale a die una spesa di 360 €. Con uno scaldacqua a pompa di calore, la stessa famiglia, senza ridurre i consumi, andrebbe a risparmiare 235 € circa pagando, annualmente, per la produzione di acqua calda sanitaria, solo 125 € con un risparmio del 70%. Nei modelli più efficienti di scaldacqua a pompa di calore il risparmio può oscillare addirittura tra il 75 – 80%.
Stando a questi risparmi, non è difficile calcolare se conviene comprare uno scaldabagno a pompa di calore! Stimando, in un nucleo familiare composto da 4 persone, un risparmio di circa 470 € all’anno, sarà facile capire in quanto tempo il prezzo d’acquisto dello scaldabagno con pompa di calore sarà ammortizzato.
In Italia sono tutt’oggi in funzione oltre 10 milioni di scaldabagni (a gas o elettrici) obsoleti e che portano alti consumi energetici. Stando alle statistiche (elaborazioni CRESME/SI), in Italia, si stimano 7,8 milioni di scaldabagni elettrici e 3,0 milioni di scaldacqua a gas a bassa efficienza. Ciò vuol dire che nel nostro paese manca ancora una mentalità volta alle risorse rinnovabili e al risparmio energetico e non è difficile intuire che non saranno poi così numerose le famiglie che decideranno di comprare uno scaldaacqua a pompa di calore! Tra i limiti iniziali, oltre alla mancata cultura/mentalità, vi sono i prezzi d’acquisto che, per fortuna, sono ammortizzati in parte da incentivi e detrazioni fiscali.
Lo scaldacqua a pompa di calore è disponibile in diverse versioni. Ne esistono modelli murali, a pavimento o a split con litraggi che vanno da 80 litri a oltre i 200 litri. Per altre curiosità: come funziona uno scaldacqua a pompa di calore?
Scaldacqua a pompa di calore, incentivi e detrazioni fiscali
Chi deve sostituire il vecchio scaldabagno, che sia elettrico o a gas, per puntare alla massima efficienza ha due strade: uno scaldacqua con collettore solare oppure, in mancanza di una superficie o di adeguati orientamenti, uno scaldacqua a pompa di calore.
Tra i vantaggi del consumatore, oltre al risparmio energetico in bolletta, vi è la rivalutazione dell’unità abitativa che, in ogni caso, ne guadagna di comfort e in termini di classe energetica.
Sul fronte delle agevolazioni sui prezzi d’acquisto di scaldabagni a pompa di calore, quadrano le detrazioni fiscali o il conto termico. Le detrazioni fiscali prevedono agevolazioni in forma di sgravio fiscale e si ottengono al momento della dichiarazione dei redditi. Il conto termico è un incentivo vero e proprio, erogato in forma di rimborso sul costo d’acquisto dell’apparecchio.
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali, il consumatore può contare sul Bonus ristrutturazioni o sull’Ecobonus. Il Bonus ristrutturazione, mediante il bonus mobili, consente uno sgravio fiscale del 50% del prezzo d’acquisto dello scaldabagno a pompa di calore se questo acquisto avviene in concomitanza a un’opera di ristrutturazione dell’unità abitativa.
L’Ecobonus, invece, prevede uno sgravio fiscale che va dal 65% (se l’acquisto è dello scaldabagno a pompa di calore è concluso entro il 31 dicembre 2015) fino a un minimo del 36% se lo scaldacqua a pompa di calore è acquistato entro il 31 dicembre 2016. Il Conto termico non ha alcuna scadenza temporale ma è attivo fino all’esaurimento del capitale incentivante.
Pubblicato da Anna De Simone il 20 Ottobre 2015