Scaldabagno elettrico, consumi
Scaldabagno elettrico, consumi e consigli per il risparmio. Dall’uso del timer alla classe energetica. Quanto consuma uno scaldabagno elettrico.
Lo scaldabagno elettrico è un apparecchio usato per ottenere acqua calda in casa. La sua diffusione è data dall’economicità al momento dell’acquisto: non servono troppe spese per gli impianti così come può accadere con una caldaia.
È opportuno però scegliere accuratamente il proprio scaldabagno perché, come dicevano i vecchi saggi, il risparmio non è mai guadagno. Uno scaldabagno elettrico che consuma troppa energia può avere infatti serie ripercussioni sulla bolletta mandando a monte il risparmio ottenuto durante la sua installazione e l’acquisto.
Di quanti litri deve essere
Attenzione alla classe energetica e al giusto dimensionamento in base alle proprie esigenze. Approssimativamente, un nucleo familiare composto da due persone necessita di circa 60-80 litri di acqua al giorno. Le quantità aumentano con l’aumentare delle persone presenti in casa.
Al momento dell’acquisto di uno scaldabagno elettrico è necessario orientarsi su apparecchi ad alta efficienza energetica che consentono di limitare i consumi: i modelli di nuova generazione arrivano a consumare fino al 65-70% in meno di quanto non facessero i vecchi apparecchi.
Consumare meno corrente con lo scaldabagno elettrico
Sebbene lo scaldabagno elettrico sia da sempre sinonimo di consumo, è possibile risparmiare adottando qualche piccolo accorgimento.
Come si è già detto in precedenza, l’acquisto di un elettrodomestico di classe energetica A+ può venire in soccorso alle nostre tasche. Ma esistono altri accorgimenti per risparmiare sui consumi dello scaldabagno? Certamente si.
Regolazione del termostato
Uno di questi è sicuramente regolare la temperatura del termostato in estate e in inverno. Tendenzialmente sarebbe buona norma regolare il termostato sui 60 °C nelle stagioni più fredde e sui 40 °C nei periodi più caldi dell’anno.
Le temperature eccessivamente alte possono far alzare decisamente, e inutilmente, gli importi della bolletta elettrica.
L’uso di un timer
Occhio anche ai tempi di accensione che, inutile dirlo, cambiano a seconda della formazione del nucleo familiare e soprattutto cambiano in base alle proprie abitudini.
Se, per esempio, l’utilizzo di acqua calda è limitato o comunque è concentrato in determinati orari, sarà ragionevole attivare il boiler tenendo conto di questi aspetti. In questo caso, infatti, può essere opportuno prevedere l’installazione di un timer con il quale attivare l’apparecchio tre ore prima dell’orario di utilizzo o nelle prime ore del mattino, quando l’elettricità costa meno.
Se usate acqua calda continuamente e in diverse orari del giorno (al mattino per lavarsi, a pranzo per lavare i piatti, in pomeriggio e alla sera), sarebbe più conveniente lasciare lo scaldabagno acceso per tutto il tempo.
Gli scaldabagni con tecnologia inverter sono nati per garantire attività continue con consumi ridotti. Chi ha uno scaldabagno elettrico con tecnologia a inverter dovrebbe fare a meno d’usare il timer.
Scaldabagno che consuma troppo
Se il vostro scaldabagno elettrico fa registrare consumi elevati, date un’occhiata alla resistenza elettrica che potrebbe aver perso efficienza.
Tra i lavori di manutenzione dello scaldabagno elettrico vi è la pulizia della resistenza. Da quanto non aprite lo scaldabagno per controllare la resistenza? Che cosa?! Non lo avete mai fatto?! Ecco perché il vostro scaldabagno assorbe troppa energia!
La resistenza dello scaldabagno, soprattutto in località dove la durezza dell’acqua è elevata, è soggetta a frequenti guasti. Se la resistenza è guasta si andrà incontro a consumi di elettricità molto elevati e, nonostante la temperatura del termostato ben elevata, lo scaldabagno potrebbe smettere di produrre acqua calda. In questo caso non è necessario sostituire lo scaldabagno ma basterà cambiare la resistenza.
Per tutte le istruzioni vi rimandiamo alla pagina come sostituire la resistenza dello scaldabagno.
Monitora i consumi dello scaldabagno
Non è facile affermare con certezza quanto consuma uno scaldabagno elettrico. Ogni scaldabagno è uno storia a sé. I consumi dipendono da:
- Classe di efficienza energetica
- Assorbimento elettrico e modello
- Stato di usura dei componenti
- Presenza di calcare sulla resistenza elettrica
- Tecnologia (pompa di calore, sistemi ibridi..)
- Capacità dell’apparecchio (quanta acqua calda riesce a produrre)
- Posizione d’installazione
- Presenza di guasti
- Termostato
- …
L’unico modo per comprendere i consumi dello scaldacqua elettrico consiste nel registrarli con una prova su campo.
Niente di complicato. Per scoprire i consumi di un qualsiasi apparecchio elettrico basterà inserire (nelle presa) un adattatore elettrico che funziona da misuratore di corrente. Un discreto misuratore di consumi si compra su Amazon al prezzo di 19,06 euro con spese di spedizione comprese nel prezzo.
Link utili da Amazon: Misuratore di consumi elettrici
L’apparecchio appena indicato è molto economico ma non consente di registrare, con precisione, l’assorbimento dello scaldabagno elettrico quando è in stand by. Se volete misurare i consumi anche dello scaldabagno in stand by avete bisogno di un misuratore più preciso. Tra i vari modelli presenti sul mercato, quello dal miglior rapporto qualità prezzo si compra con 29,99 euro e spese di spedizione gratuite. Per tutte le informazioni sul prodotto: misuratore di precisione RCE PM600, il misuratore è in grado di misurare l’assorbimento anche di decimi di watt (lampade, tv in stand by, decoder, microonde in stand by…).
Pubblicato da Anna De Simone il 30 Aprile 2017