Scacchi: posizione iniziale e 4 pilastri delle aperture – Nel mio articolo “Gioco degli scacchi e suoi benefici” abbiamo scoperto perché giocare a scacchi oltre che ad essere divertente e socializzante è un’ottima palestra per il nostro cervello.
Abbiamo poi imparato dal mio articolo sulle Regole degli scacchi che il gioco (la partita) si svolge su una scacchiera quadrata composta da 64 case, sulla quale i due giocatori (colori) muovono alcune figure (o pezzi) con l’obiettivo di creare sulla scacchiera quella particolare situazione chiamata “scacco matto” che causa la conclusione immediata della partita e la proclamazione di un vincitore.
Nell’articolo quanti sono i pezzi degli scacchi vi abbiamo spiegato quanti e quali sono i pezzi, qual è il valore convenzionale di ogni pezzo e come bisogna disporre ogni pezzo prima di iniziare una partita.
Ma come si manovrano le figure? Al di là del mero movimento di ogni singolo pezzo, esistono dei criteri che devo seguire nel corso della partita per cercare di dare l’agognato scacco matto?
Certamente! I pezzi non vanno mossi a caso, ma secondo una logica che è quella intrinseca alle semplici regole del gioco e che dobbiamo cercare di comprendere al meglio. Il fascino secolare del gioco sta nel fatto che proprio partendo da questa semplicità iniziale si sviluppano situazioni anche complesse e che i giocatori di qualunque livello traggono grande godimento dalla scoperta di una soluzione.
Prendiamo ad esempio la posizione iniziale dei pezzi nel gioco degli scacchi che trovate raffigurata nel diagramma qui sotto:
Nel caso la scacchiera su cui si sfideranno i giocatori abbia numeri e lettere per indicare le singole case, la posizione iniziale dei pezzi degli scacchi prevede che il bianco abbia in basso a sinistra la casa a1 e il nero abbia in basso a sinistra la casa h8.
La posizione iniziale negli scacchi. Il Bianco muove.
Il Bianco negli scacchi ha l’onore e l’onere della prima mossa. Mumble… Mumble sono già in difficoltà perché posso scegliere tra ben venti mosse iniziali: infatti posso muovere (o, come si dice, spingere) ognuno degli otto pedoni di uno o due passi (e già queste fanno 16 mosse) oppure uno dei due cavalli ognuno dei quali può muovere in due case. Quindi quattro mosse di cavallo più sedici di pedone fa venti.
Quale potrebbe essere una buona mossa? E perché? Ne esiste una migliore?
Se non ho nessun riferimento posso trovare un motivo mio che mi fa preferire ad esempio la spinta del pedone a2 in a4 piuttosto che Cf1-h3 o anche e2-e4 e giocarla di conseguenza, ma non conoscendo la logica intrinseca del gioco di fatto muoverei a caso. Oggi potendo accedere molto facilmente a libri e/o siti di scacchi è opportuno, per risparmiare tempo, consultarli per farsi un’idea iniziale di come sarebbe opportuno giocare e dunque meglio impostare l’apertura della partita.
L’esperienza personale senz’altro è quella che ci fa progredire ed evitare di sbagliare, ma crearsela richiede molto tempo e tanti, ma tanti errori.
Almeno inizialmente approfittiamo dunque dell’esperienza di un giocatore più esperto, di un sito o di un libro che ci illustri come impostare la partita. Vedremo che non tutte le mosse sono ‘buone’, ma alcune sono sicuramente preferibili ad altre. Bastano pochi suggerimenti per impostare bene una partita. Facendo una ricerca potrete trovare che mosse come d2-d4 o e2-e4 godono della preferenza della stragrande maggioranza dei giocatori dando origine a numerose ‘aperture’ dai nomi originali a volte esotici, ma sempre molto misteriosi quasi magici per i non adepti al nobil giuoco: apertura Spagnola, l’Italiana, il gioco piano, la Siciliana, il gambetto (cos’è: roba che si mangia? Beh in effetti è così :-) ), la variante Tarrasch della Difesa Francese, l’Est Indiana e via discorrendo.
In effetti tutte queste aperture rispondono a diversi precisi obiettivi di gioco che è bene comprendere. Esistono migliaia di libri che spiegano questa o quella apertura e per la verità non sono tutti buoni, ma noi da principianti assoluti possiamo almeno inizialmente evitare di acquistare un libro che non sapremmo neanche utilizzare al meglio.
Possiamo evitare lo studio delle aperture semplicemente riferendosi a quattro principi, che io chiamo “i 4 Pilastri della Saggezza delle Aperture”: si tratta di quattro principi strategici basilari che, se ben compresi, vi consentiranno di giocare senza timore qualunque apertura.
I 4 Pilastri della Saggezza delle Aperture sono:
- Conquista fisica del Centro
- Sviluppo rapido dei pezzi
- Movimento oculato dei pedoni
- Sicurezza del Re.
Sviscereremo a fondo prossimamente questi 4 principi in modo da capirne bene il significato e utilizzarli al meglio.
Per saperne di più sulle posizioni degli scacchi c’è questo libro dedicato disponibile su amazon
di Andrea Gori