Tanti di noi amano viaggiare. Esplorare nuove terre, visitare continenti e arricchire la nostra cultura con quella degli altri 156 Paesi del mondo. Tra le i viaggi da sogno più ambiti figura il famosissimo Safari in Africa ma se non si tutela la fauna locale, tra qualche anno resterà ben poco da vedere. L’elefante è una delle specie simbolo del cuore verde dell’Africa e solo nel 2011 sono state sequestrate 26,4 tonnellate di avorio, la situazione nell’appena passato 2012 non è migliorata e il WWF lancia un appello e chiede: salviamo gli elefanti africani con un milione di firme.
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Anche Google è sceso in campo contro i bracconieri ma ciò non basta: c’è ancora chi finanzia il commercio illegale di animali esotici e materiali come l’avorio. Se andate in vacanza attenzione a cosa portate in valigia! Con gli acquisti sbagliati, non solo finanziate le attività illegali dei bracconieri ma andate a minacciare molte specie animali. Oggi, le principali vittime sono gli elefanti africani ma a breve la stessa sorte toccherà agli elefanti della Thailandia.
Massicce quantità di avorio africano vengono vendute ogni giorno nei negozi della Thailandia: ogni anno, decine di migliaia di elefanti vengono uccisi per l’avorio delle loro zanne. Il drammatico fenomeno del bracconaggio degli elefanti è in crescita e fino al 14 marzo, il WWF raccoglierà firme per chiedere al Primo Ministro thailandese Yingluck Shinawatra di vietare ogni forma di commercio di avorio in Thailandia. Sebbene il commercio di avorio sia legale, esso è alla base dell’uccisione illegale di elefanti africani.
Proprio il prossimo marzo, in Thailandia, si terrà la Conferenza delle parti della CITES, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione; è proprio in questa occasione che i Goveni europei dovranno far sentire la loro voce per rafforzare la legislazione, aumentare i controlli e le sanzioni per tutte le attività che minacciano la biodiversità.
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Il ruolo del turista è importante
Certo, il commercio di avorio in alcune località è legale e in questo caso è il turista a dover fare scelte etiche. Il viaggiatore può prendere le decisioni giuste per ridurre la domanda di prodotti provenienti da specie in via di estizione. Perché acquistare monili in avorio e rientrare dalle vacanze con coralli e conchiglie? Il ricordo di un’esperienza dovrebbe bastare e gli artigiani del posto offrono molti prodotti che non recano alcun danno alla fauna locale!