Salute globale, un’utopia, forse, ma tentare non nuoce e ci sono molte persone che ogni giorno si impegnano per garantirla, per cercare di fare in modo che tutti gli abitanti della Terra possano avvalersi del diritto di accedere alle cure necessarie. Se in Paesi come il nostro lo sforzo può sembrare fattibile, in altre si direbbe una mission impossible, quella della salute globale. Invece fortunatamente c’è chi si rimbocca le maniche e costruisce giorno dopo giorno questo sogno. La salute globale è anche una disciplina, che viene studiata, ma è prima di tutto un approccio che integra ricerca e azione e abbraccia non solo la medicina. La salute globale non è una “cosa” da dottori e basta.
Salute globale: cosa è
Quando parliamo di salute globale intendiamo salute non solo come parametri medici ma come situazione benessere bio-psico-sociale di una persona. Ciascuno di noi ha il diritto di godere di questa salute a 360 gradi ma oggi non è così, né in Italia né altrove.
Da un lato è necessario che le ricerche mediche avanzino, ma va fatto molto anche a livello di politiche sociali e di diritti umani, di salvaguardia dell’ambiente e di chi ci vive, perché la malattia non è sempre legata a un processo biologico, a volte tocca ambiti economici, sociali, politici, culturali e ambientali.
Salute globale: progetto
Occuparsi di un progetto di Salute Globale significa prendere una ferma e chiara posizione a favore di equità e giustizia sociale. Non sono molti quelli a farlo, sia a livello locale che internazionale, sia dal punto di vista geografico, sia disciplinare. E’ importante analizzare come sono legati i fenomeni locali e globali e anche come si influenzano a vicenda le dinamiche sanitarie, sociali, economiche e culturali.
L’approccio di Salute Globale nasce legato alla salute pubblica ma è molto più ampio il suo raggio di azione, va a toccare aree come quella della prevenzione e della cura delle malattie, a livello sia individuale sia di popolazione.
Salute globale: centro
In Italia esiste un centro dedicato, che si impegna a combattere le disuguaglianze di salute nel nostro Paese e nel Mondo. L’obiettivo principale è quello di garantire accesso universale alle cure per le categorie più vulnerabili, marginalizzate e fragili.
Quando parliamo di queste tematiche non dobbiamo pensare che siano legate solo a malattie come AIDS, tubercolosi e malaria, o altre simili e iconiche: il problema di accesso alle cure spesso si riscontra anche di fronte a malattie prevenibili e curabili.
Il centro per la salute globale si impegna nella ricerca clinica e traslazionale per la prevenzione delle malattie ma fa anche attività di cooperazione internazionale allo sviluppo e collabora con varie organizzazioni internazionali avviando attività di formazione, advocacy e networking.
Salute globale e equità
C’è una forte dose di equità nel concetto di cui stiamo parlando, perché nemiche di chi si occupa della salute globale sono proprio le disuguaglianze che tuttora esistono e saltano agli occhi nella tutela della salute. Ci sono in Italia, tra Nord e Sud, nel mondo, tra un Paese e un altro, ma anche in una stessa città, tra una fascia e un’altra di popolazione.
Questo è ancora più evidente da quando sono iniziati i flussi migratori e sono emerse nuove povertà, nuove emergenze, nuovi bisogni. E nuove disuguaglianze.
Salute Globale: osservatorio italiano
Nato nel 2001 e scioltosi nel 2016, l’OISG, l’osservatorio italiano dedicato, ha lavorato per 15 anni per “osservare” e “diffondere”, “elaborare” e “formare” studi ed informazioni, proposte e buone pratiche per la difesa dei diritti umani e l’equità nella salute.
Ha prodotto cinque rapporti sulla salute globale e innumerevoli iniziative spesso in collaborazione con altri enti e associazioni con sensibilità affini.
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