I robot stanno sostituendo gli uomini nelle industrie, sono divenuti un fenomeno così di massa che basta avere una stampante 3D per costrirne uno dalle sembianze umane. Esistono robot piccoli come formiche, per esempio, l’università di Harvard ha sviluppato il drone Micro Air Vehicles per studiare la mente delle api. Il panorama tecnologico annovera sempre più robot dalle sembianze animali, è il caso del pesce robot dall’intelligenza artificiale e della salamandra robot progettata per la salvaguardia marina.
La salamandra Robot è stata sviluppata dal Laboratorio di Biorobotica École Polytechnique Fédérale di Losanna, in Svizzera. Si chiama Salamander II, si comporta come un anfibio e ha le sembianze di una salamandra, il drone riesce a camminare sulla terra ferma e a nuotare in acqua. In realtà Salamander II riesce a spostarsi mediante tre mezzi di locomozione: camminando sulla terra ferma o nuotando con l’ausilio delle zampe oppure, come terza ipotesi, strisciando.
Il robot è composto da “uno scheletro di vertebre” di una salamandra. Quando cammina si limita a muovere le zampe e in base alla velocità della rotazione varia anche quella dell’andatura. La Salamandra può essere controllata a distanza mediante un computer portatile e un sistema wireless. Con il computer, si può cambiare la modalità di locomozione, la velocità e la direzione. Il risultato è un robot che può nuotare come un pesce, strisciare come un serpente e camminare come una lucertola.
Un altro aspetto innovativo di Salamander II è la sua modularità. In quello che prima abbiamo definito “scheletro di vertebre” ogni vertebra è costituita da un modulo che ha un proprio sistema di controllo con una batteria dedicata e dei motori che possono essere ulteriormente suddivisi in base alla loro funzione. L’individualità dei moduli è indispensabile perché se una parte della salamandra robotica viene danneggiata, il resto del drone può continuare a svolgere le sue funzioni.