I Safari fotografici non hanno nulla a che fare con i safari che si effettuano armati di fucile per cacciare animali.
In questo articolo vi spiegherò che cosa è un safari fotografico, quale attrezzatura è necessario possedere per effettuarlo e quali potrebbero essere le possibili mete per un per un perfetto safari fotografico.
Vi indicherò anche un sito web in cui trovare ispirazione per realizzare i vostri video e per farvi un’idea delle opportunità di scatto che troverete quando sarete sul posto.
Non mancherò di segnalare le opportunità offerte dai droni per riprese aeree per finire con il fattore post-produzione.
Che cosa è un safari fotografico
Un safari fotografico è un viaggio concepito per scattare foto e video in luoghi suggestivi dove è possibile incontrare animali di grandi dimensioni nel loro ambiente naturale, come elefanti, leoni, zebre, ippopotami, rinoceronti e molti altri.
Ricordiamoci che in lingua Swahili la parola “Safari” significa proprio viaggio!
La pianificazione del Safari è studiata appositamente per consentire di effettuare scatti o di girare video in situazioni particolari, di giorno e di notte (si perché alcuni animali sono attivi soprattutto di notte), senza ovviamente trascurare l’alba e il tramonto.
In alcuni casi è presente anche una figura dedicata a suggerire inquadrature o tempi di scatto ai turisti: si tratta di una guida con comprovate competenze in ambito fotografico e con un’ottima conoscenza del territorio.
Personalmente ritengo molto utile reperire informazioni e guardare video professionali relativi ai soggetti che dovremo incontrare nel nostro safari fotografico. Un ottimo sito web dove potete trovare fotografie e video di alta qualità è it.depositphotos.com/
Potreste anche acquistare un libro di fotografie professionali dedicato agli animali che dovreste incontrare nel vostro viaggio per trarre preziose ispirazioni.
Materiale necessario per un safari fotografico
Il materiale necessario per effettuare un safari fotografico consiste in almeno 2 macchine fotografiche provviste di diversi obiettivi e in particolare di un teleobiettivo utile per scattare foto di qualità anche a notevole distanza dal soggetto.
Può essere utile anche un binocolo e nel caso di safari effettuati in orario notturno un binocolo a infrarossi.
Cavalletti, borse portaobiettivi, caricabatterie e un congruo numero di batterie di scorta sono altri materiali che non devono mancare quando si intraprende un safari fotografico.
Può essere molto utile anche un notebook qualora si decida di effettuare già in loco la postproduzione di cui tratteremo più avanti.
In aggiunta al materiale tecnico dovrete ovviamente pensare a un abbigliamento adeguato in base al clima che troverete sul posto e alle attività previste. Ricordate ad esempio che restare fermi a lungo di notte può esporre a sensazioni di freddo anche in località che durante il giorno sono molto calde. Stesso concetto nel caso si renda necessario appostarsi in zone umide, nei pressi di fiumi o corsi d’acqua.
Dove fare un safari fotografico
I safari fotografici sono solitamente pianificati all’interno dei grandi Parchi Naturali del continente africano.
Vi segnalo ad esempio il Parco Nazionale Amboseli e Il Parco Tsavo in Kenya, il Parco del Serengeti e il Parco Masai Mara in Tanzania, il Kruger National Park in Sudafrica e il Parco Etosha in Namibia.
Ricordate che si tratta di Parchi con un’estensione notevole e che potrete visitarli sono essendo accompagnati da guide locali.
L’utilizzo di un drone per le riprese aeree
La moderna tecnologia ci mette a disposizione, a prezzi ormai alla portata di tutti, la possibilità di acquistare un drone per effettuare spettacolari riprese aeree, fotografiche o video.
I droni possono essere equipaggiati in modo nativo con una foto-videocamera o possono essere realizzati per ospitare “a bordo” una tradizionale macchina fotografica digitale.
Molto importante: ricordatevi di verificare se nel luogo in cui intendete recarvi l’utilizzo di droni sia consentito e a quali condizioni.
L’importanza della post produzione per foto e video
Se vivrete la bellissima esperienza di effettuare un safari fotografico sono certo che tornerete a casa con migliaia di scatti e come sempre accade, solo una piccola parte presenteranno le caratteristiche qualitative ideali per costituire un ricordo prezioso che trasmette le giuste emozioni.
Le immagini e i video per offrire il meglio dovranno essere lavorate utilizzando software di postproduzione, come Photoshop, Corel Draw, Movie Maker, Autodesk, Lightworks e molti altri disponibili sul mercato.
La post produzione permette di ottimizzare un’inquadratura, ridimensionando un’immagine, variando il contrasto o la brillantezza dei colori o “montando” sequenze video, tagliando le parti superflue e valorizzando quelle migliori.
In apertura di questo articolo trovate ad esempio uno splendido scatto che riprende una leonessa in primo piano per cui è stato deciso dal fotografo di optare per una versione finale in bianco e nero, ottimizzata con un contrasto ottimale.
Considerate che il tempo da dedicare alla post produzione può essere svariate ore nel caso l’obiettivo sia avere un buon servizio da utilizzare come ricordo personale o di diversi giorni o settimane nel caso in cui l’obiettivo sia ottenere un filmato professionale.
Si tratta in ogni caso di tempo ben speso, in quanto il rischio di avere troppe immagini senza selezione è sempre quello di avere una raccolta troppo ampia e che non riesce a trasmettere le giuste emozioni, pur lasciando invariata la piacevole sensazione legata ai ricordi.