Rotazione triennale delle colture
La rotazione triennale delle colture costituisce la rotazione “standard” di base delle colture preferita da molti giardinieri, grazie alla sua semplicità e alla sua efficacia. Dopo aver eliminato le colture permanenti, infatti, lo spazio di coltivazione dovrà essere semplicemente diviso in tre e gestito in maniera lineare.
Naturalmente, questa rotazione triennale delle colture è tutt’altro che perfetta, ma è semplice da capire, facile da seguire e… potrà effettivamente metterti al riparo da guai peggiori cui andresti incontro a non eseguirla!
Il problema di questo sistema di rotazione colturale è che presuppone che crescano molte radici, patate e piante a grandi foglie come quelle del genere brassica. Il terzo del terreno rimasto dovrà sostenere tutto il resto, da cipolle e aglio, a mais dolce e zucche.
Perché fare la rotazione triennale delle colture
La rotazione delle colture può aiutare a rompere i cicli delle malattie e dei parassiti, a migliorare la salute del suolo e persino a ridurre la manutenzione, aumentando nel contempo le rese. Ma il pensiero della semina a rotazione può essere scoraggiante e, purtroppo, è proprio per questo motivo che molte persone non adottano una pur semplice rotazione triennale del proprio orto biologico.
Tuttavia, è sempre opportuno rammentare che la rotazione delle colture è forse la pratica più utile che qualsiasi coltivatore che lavora su qualsiasi appezzamento di terreno, in qualsiasi parte del mondo, dovrebbe imparare. I benefici sono ben noti e si applicano sia ai programmi di gestione (chimici) biologici che a quelli convenzionali. Si tratta inoltre di uno “strumento” gratuito, considerato che l’unico ‘costo’ coinvolto in tale processo è il tempo dedicato alla pianificazione.
Prepararsi alla rotazione triennale delle colture
Prima di entrare nei dettagli della rotazione, considera che:
- quando si pensa alla rotazione delle colture, le aiuole del giardino rimangono “ferme”, a cambiare è il tipo di vegetazione delle superfici interessate dalla rotazione;
- per quanto riguarda la pacciamatura, il fieno è di solito più economico della paglia, ma contiene semi di erbe infestanti. La paglia è più costosa, ma di solito è priva di semi;
- alla rotazione triennale puoi aggiungere un quarto anno in cui piantare una “coltura di copertura”, come il trifoglio;
- se il tuo ortaggio preferito non compare negli schemi di rotazione che puoi trovare su internet, puoi pur sempre adattare lo schema alle tue esigenze, pensando alle caratteristiche dell’ortaggio e inserendolo nello schema, dove ritieni sia più opportuno.
Una rotazione delle colture su tre anni
Come osservato in precedenza, la principale strategia di progettazione alla base di buona parte dei piani di rotazione delle colture è la gestione delle erbe infestanti. In quest’ottica, le piante coltivate in ogni porzione terreno sono selezionate in base a caratteristiche chiave che si adattano alle tecniche di gestione di quel particolare suolo. Ad esempio, pomodori e cipolle tendono a crescere bene quando sono molto pacciamati, mentre carote e barbabietole dovrebbero essere seminate in un letto privo di pacciamatura e semi di erbe infestanti.
Come implicito, questo piano di rotazione include un terreno pacciamato e un terreno non pacciamato. E il terzo? Si tratterà di un terreno di transizione, arricchito da verdure, che si adatterà a un programma regolare di lavorazione del terreno piuttosto leggero.
Naturalmente, in una gestione biologica dell’orto, non possiamo certo aspettarci di raccogliere cibo anno dopo anno senza rigenerare la fertilità del terreno. Di fatti, sebbene l’uso generoso del compost sia parte integrante di questo piano di gestione, un modo economico e facile per mantenere o addirittura aumentare la materia organica nel terreno è rappresentato dalla pacciamatura con paglia o fieno una volta ogni tre anni.
Oltre a questo aspetto essenziale del giardinaggio biologico, i benefici della pacciamatura includono il controllo delle erbe infestanti e la riduzione dell’evaporazione dell’umidità del suolo. Una volta stabilito, il terreno pacciamato diventa quasi esente da manutenzione per il resto della stagione di crescita.
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Scegliere le piante
La selezione delle piante per questo terreno comprende i pomodori e tutte le piante della loro famiglia, come i peperoni, le melanzane e le patate. La maggior parte delle varietà di pomodori rimane più sana nei terreni di pacciamatura perché la pacciamatura funge da barriera tra le foglie e il terreno, che può ospitare malattie.
Si prega di notare che alcuni libri da giardino consigliano ai giardinieri di non piantare pomodori e patate uno vicino all’altro a causa della potenziale diffusione di malattie. Tuttavia, dal punto di vista della rotazione delle colture, sarebbe ancora peggiore avere uno dopo l’altro da un anno all’altro, ed è sempre meglio tenere insieme piante della stessa famiglia!
L’altra famiglia scelta per le coltivazioni di questa categoria sono gli allium, che comprendono cipolle, aglio e porri. Queste verdure tendono a crescere molto di più quando i terreni sono mantenuti umidi e senza concorrenza di erbe infestanti. Una buona pacciamatura sarà in grado di prendersi cura di entrambi.
Terreno di transizione
Il principio guida del terreno di “transizione” è quello di sradicare ogni potenziale seme nella parte superiore di 1,5 cm di terreno, coltivando nel contempo un abbondante raccolto di verdure a foglia larga come broccoli, cavolfiori, cavoli e cavoli di Bruxelles. Queste piante appartengono alla famiglia delle brassica, e possono essere unite da altre verdure.
Questa forma arborea permette una facile e regolare lavorazione della superficie del terreno per uccidere le erbe infestanti non appena germogliano.
Considerato che quelli di cui sopra sono degli semplici spunti per poterti incuriosire su tale ricca materia, per poterne sapere di più ti invitiamo a parlarne con un bravo giardiniere, che potrà certamente guidarti alla scoperta delle migliori tecniche di rotazione.
Pubblicato da Anna De Simone il 10 Novembre 2019