Rosa dei venti: significato e simbologia
Rosa dei venti, quante volte ci sarà capitato di vederne una ma mai, forse, di indagare a fondo su ciò che rappresenta. Che non sia un fiore, è chiaro, ma cos’è e soprattutto cosa serve? La rosa dei venti può essere formata da 4, 8 o 16 punti e rappresenta in modo semplice, con un segno grafico, le provenienze dei venti che soffiano in una determinata zona del mondo in un certo periodo di tempo.
La prima cosa che salta all’occhio guardandola, è che è suddivisa in quattro quadranti: da Nord ad Est, da Est a Sud, da Sud a Ovest e da Ovest a Nord, può risultare utile anche se si è degli appassionati di bollettini meteo visto che i venti vengono indicati a volte con il nome, altri con la direzione da cui soffiano. Con la Rosa dei venti siamo sempre in grado di capire che aria tira.
Rosa dei venti: origini
Chi ha inventato la Rosa dei venti per raffigurare direzioni e provenienze, ha pensato che un fiore potesse ben riassumere tutte le informazioni utili per chi navigava. E non un fiore qualsiasi, un fiore con tanti petali e una certa fama: la Rosa. Con tempo, e con l’uso, le sembianze della Rosa dei venti: sono cambiate, in particolare con lo sviluppo delle Repubbliche Marinare, in particolare della Repubblica di Venezia.
In origine era l’isola di Zante il punto di riferimento della rosa dei venti e gli utenti erano tutti coloro che passavano la propria vita navigando, a vela. Essenziale, infatti, per questi avventurieri, avere in mente e a portata di mano la Rosa dei venti per poterne conoscere la direzione e, così, decidere come muoversi e quando.
Non è vintage, la rosa dei venti, tuttora durante le previsioni del tempo è ben in vista e chi va per mare o lavora con il vento è molto interessato a ciò che rappresenta. Poi ci sono i curiosi e gli appassionati che, anche se sono sulla terra ferma, hanno interesse a conoscere i nomi dei venti e le storie che essi portano da lontano fino alla nostra penisola.
Rosa dei venti: significato
Abbiamo già spiegato che la Rosa dei venti è da secoli lo strumento grafico, oggi è utile anche per una analisi statistica dei dati direzionali, in meteorologia, ad esempio, quando diventa necessario rappresentare in maniera sintetica la distribuzione delle velocità del vento per direzione di provenienza in un determinato luogo.
Oltre ad essere affascinante, alla vista, ha un suo perché che non ha nulla a che vedere con il giardinaggio: è un grafico polare i cui bracci, per ciascuna direzione, hanno un diverso colore e una lunghezza che varia in funzione della frequenza dei venti, sempre al variare della direzione. Ci sono poi varie bande corrispondenti alle classi di velocità del vento.
Rosa dei venti: simbologia
La Rosa dei venti simboleggia i venti e nulla di differente da ciò che è la realtà. Lo mette subito in chiaro Omero, nel libro V dell’Odissea, quando parla dei quattro venti principali: Borea, Euro, Noto e Zefiro. La possiamo anche chiamare “stella dei venti” o “simbolo dei venti”, è e resta un diagramma che riassume senza troppe parole – cosa apprezzata da chi va per mare – da dove arrivano i venti e dove vanno, durante un periodo di tempo piuttosto lungo.
Troveremo versioni anche molto diverse della rosa dei venti, dal punto di vista estetico, ma il significato e lo scopo è sempre quello, il modello “base” ha quattro punte che corrispondono ai quattro punti cardinali: Nord, Sud, Est e Ovest.
Rosa dei venti: immagini
La più antica immagine di Rosa dei venti, per lo meno tra quelle che ci sono arrivate tra le mani, è la stella che compare sull’Atlante catalano. Si dice che sia stato realizzato da Abraham Cresques, certo è che oggi possiamo ammirarlo alla Biblioteca Nazionale di Francia.
Secondo alcuni esperti, è ai tempi delle Repubbliche marinare che la Rosa dei venti ha iniziato a diventare famosa, e apprezzata, oggi viene utilizzata addirittura da chi progetta le piste degli aeroporti: consultandola è possibile capire in che modo posizionare le strutture per far sì che ci siano le migliori condizioni di decollo e atterraggio.
Rosa dei venti: elenco dei venti e direzione
Prima di andare “Via col vento”, vediamo quali sono i principali venti procedendo in senso orario. Indicherò il nome del vento, il punto cardinale e la direzione. Tramontana (nord, 0°), Grecale (Nord-Est, 45°), Levante (Est, 90°), Scirocco (Sud-Est, 135°), Ostro o Mezzogiorno (Sud, 180°), Libeccio (Sud-Ovest, 225°), Ponente (Ovest, 270°),
Maestrale (Nord-Ovest, 315°).
Partiamo dalla tramontana per esplorare i segreti della Rosa dei venti, partiamo mio malgrado da un vento freddo che arriva da Nord sia col sereno sia con le nuvole, infatti si parla di tramontana scura. Non ha nulla a che vedere con il tramonto, questo vento, deriva dalla locuzione latina “trans montes” perché spira dal centro delle Alpi, il Nord per gli antichi Romani.
Arrivando dall’isola di Zante, il Grecale così si chiama, soffia da Nord-Est, è freddo in inverno ma in estate è una gradita brezza che soffia sulle coste del Tirreno e dell’Adriatico. Da Est verso Ovest la Rosa dei venti ci indicaa il Levante, ai tempi detto Apeliote o Euro: in Italia lo si avverte sul Tirreno e sulla parte centro-meridionale dell’Adriatico, fresco e umido, infatti porta pioggia, anche forte.
Lo scirocco, arriva caldo, in autunno e in privìmavera, da Sud-Est e di solito duta 3 giorni per poi lasciare spazio a 24 ore di vento freddo. Quando ci arriva polvere dalle coste dell’Africa, è questo vento il colpevole, come lo è degli aumenti di temperatura, soprattutto in Sicilia, ma anche in Liguria. Detto anche Mezzogiorno, l’Ostro è un vento con un nome che deriva dal latino “Auster” (vento australe), soffia da Sud nel mar Mediterraneo, è caldo che porta con sé pioggia, umidità “appiccicosa”.
Il Libeccio (o Garbino o Africo) nella Rosa dei venti è quello che spira da Sud-Ovest, in estate è una brezza di mare sulle coste occidentali italiane, di terra lungo sulle orientali, in ogni caso porta sabbia africana.
Dal vento di Ponente ( o Zefiro o Espero), durante l’estate, soprattutto in Toscana e in Lazio, ci possiamo aspettare buone notizie: la fine del maltempo. In inverno si sposta anche in Campania e in Calabria. Utimo vento, molto importante, tanto da potersi dire “vento maestro”, è quello che arriva da Nord Ovest: il Maestrale. Si presenta quando le correnti di aria polare o artica arrivano alle coste della Provenza e raggiungono il Mediterraneo e porta neve, anche in pianura.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Pinterest
Articoli correlati che possono interessarvi:
- Trombe d’aria in Italia
- Effetto Coriolis e forza di Coriolis
- Nomi dei venti nel mondo
- Anemometro fai da te
- Corrente del Golfo
Pubblicato da Marta Abbà il 12 Giugno 2018