Roma dichiara l’emergenza climatica e ambientale

 

roma dichiara emergenza climatica

Roma dichiara lo stato di emergenza climatica e ambientale. L’ufficializzazione è avvenuta con una mozione condivisa da tutte le forze politiche, tramite la quale il comune di Roma si impegna ad attuare una conversione ecologica in campo economico e sociale.

Alla vigilia del terzo sciopero globale per il clima del 27 settembre 2019, l’assemblea capitolina ha approvato con 40 voti a favore, la richiesta di farsi portavoce presso il governo e il Parlamento affinché vengano messe al centro della politica nazionale tutte le azioni possibili per contrastare l’emergenza climatica e ambientale.

Un traguardo raggiunto grazie alle 100.000 firme depositate in Campidoglio a sostegno della petizione #EmergenzaClimaticaRoma promossa su Change.org da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde ed ex ministro dell’Ambiente. Alla quale hanno aderito anche i giovani di Fridays For Future Roma insieme a realtà del giornalismo italiano, associazioni e professionisti della green economy.

Nel testo della petizione si legge che la città di Roma ha già condiviso molti impegni nel dimezzare le emissioni di CO2. Ma ciò che serve sono degli investimenti concreti e un cambiamento della politica economica.

Fridays For Future Roma

L’idea dei giovani di Fridays For Future Roma è che la conversione ecologica debba essere incentrata sui principi di giustizia climatica, democrazia partecipativa e trasparenza.

Nello specifico si ritiene che i costi della transizione non dovrebbero gravare sulle fasce più deboli della popolazione, bensì su chi ha causato maggiormente i danni ambientali.

Le istituzioni, inoltre, dovrebbero riconoscere un ruolo importante alle assemblee cittadine nel processo di individuazione delle misure necessarie al contrasto dell’emergenza climatica. Ciò consentirebbe alle stesse assemblee di monitorare e garantire che alle dichiarazioni di emergenza, seguano poi azioni concrete e adeguate alla gravità della crisi.

Infine, si richiede alle istituzioni di pubblicare rapporti periodici sui progressi raggiunti nella riduzione delle emissioni e quindi nella risoluzione delle criticità ambientali.

Gli impegni del comune

Per un comune, infatti, dichiarare l’emergenza climatica e ambientale significa certamente riconoscere la gravità degli effetti ambientali e socio-economici determinati dal riscaldamento globale, ma esprime soprattutto l’assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini nel perseguire azioni concrete ed efficaci nell’immediato.

Ad ogni modo, gli impegni di cui dovrà farsi carico la Sindaca Virginia Raggi e la giunta comunale prevedono una serie di punti programmatici:

  • Ridurre le emissioni minimo del 40% con ogni sforzo per raggiungere il 50% entro il 2030
  • Considerare la lotta al cambiamento climatico come priorità assoluta dei prossimi 10 anni
  • Affrontare il problema del consumo di suolo non autorizzando nuove richieste di cementificazione edilizia
  • Procedere all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e incentivando il settore privato
  • Affrontare il problema dei rifiuti con focus specifico sui concetti di riciclo e di riuso
  • Sostenere maggiori sforzi per la riduzione delle perdite del sistema idrico con l’obiettivo di ridurle del 20% in 5 anni
  • Istituire un osservatorio permanente che monitori la situazione ambientale della città e le reali azioni messe in campo per la concretizzazione degli impegni presi

Altri impegni contenuti nel documento riguardano l’avvio di un’interlocuzione con la Regione e il Governo sui temi della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico. Ancora, la realizzazione di una ‘infrastruttura climatica’ romana, attraverso la cura e l’espansione del verde pubblico a 360 gradi, il superamento degli allevamenti intensivi, il contrasto all’uso indiscriminato dei pesticidi, una maggiore considerazione del plastic free e la riconversione ecologica della produzione energetica verso le fonti rinnovabili.

Un progetto sicuramente ambizioso che in una nota degli attivisti di Fridays For Future Roma viene commentato in questi termini:

“Sebbene la mozione non rispecchi appieno le nostre richieste originarie, siamo soddisfatti che finalmente anche la città di Roma abbia riconosciuto ufficialmente l’emergenza climatica per la cui lotta non ci fermeremo”.

fridays for future

Il terzo sciopero mondiale per il clima

Sembra essere un primo passo importante, dunque, per la città di Roma e per i giovani di Fridays For Future, che venerdì 27 settembre hanno dato vita alla terza manifestazione mondiale per il clima più partecipata di sempre. Oltre 200.000 persone, tra studenti e adulti, sono scesi in piazza per ribadire a gran voce quanto sia importante considerare la lotta al cambiamento climatico una priorità assoluta dei prossimi dieci anni.

“È Il rapporto IPCC dell’Onu a dircelo: abbiamo solo 11 anni per abbattere le emissioni ed evitare il disastro. I governi stanno perdendo tempo con provvedimenti minimi. Le proposte del governo italiano non ci bastano. Non possiamo aspettare il 2040 per la fine del finanziamento al fossile e l’eliminazione dei Sussidi ambientalmente dannosi (Sad). Bisogna tagliarli subito e utilizzarli per sostenere la riconversione ecologica”.

Tanti i cartelli e gli slogan utilizzati per difendere l’ambiente. Per ribadire che il tempo a disposizione è poco e servono al più presto misure efficaci e coraggiose. Se vogliamo davvero aiutarci e salvare il Pianeta in cui viviamo, dobbiamo cambiare il nostro stile di vita e adottare comportamenti eco-sostenibili. E dobbiamo farlo tutti insieme, istituzioni e singoli cittadini.

A cura di Christel Schachter