Rododendro: pianta, coltivazione e fioritura
Rododendro, per quanto è fragile se coltivato in pianura, è spesso preso come simbolo di “fragile incanto”, in verità in ambiente montano, che è poi quello d’origine, non se la cava male. E’ una questione di radici e di umidità, resta comunque un fiore molto usato per dichiarare amore, fragile o meno che sia, il sentimento che si desidera comunicare.
Il nome del Rododendro deriva del greco rhodon= rosa e dendron= albero, “albero delle rose” quindi significa, e proviene da varie zone: dall’Europa ma anche dalle montagne asiatiche e dai territori boreali del continente americano. Anche noi italiani abbiamo il nostro Rododendro che cresce spontaneo in tutto il Nord, è il Ferrugineum, detto anche Rosa delle Alpi, nel Nord-Est c’è anche l’Hirsutum, più comune.
Rododendro: pianta
Appartenente alla famiglia delle Ericaceae il genere del Rododendro comprende arbusti o alberi con foglie persistenti o caduche e spesso rischia di essere confuso con l’Azalea. Indicativamente il primo è sempreverde, preferisce vivere con “i piedi per terra” piuttosto che in vaso, ha dimensioni considerevoli e produce fiori con 10 stami. Le Azalee invece sono più minute e a foglia caduca.
Tornando al nostro Rhododendron, al mondo ne esistono oltre 750 specie e spesso risultano molto diverse l’una dall’altra, la maggior parte si presenta come arbusto basso ma ce ne sono anche con sembianze di veri e propri alberi.
Rododendro: fioritura
La fioritura del Rododendro ha forme e colori diversi, ce n’è per tutti i gusti e gli ambienti. Ecco le specie più meritevoli di attenzione. L’Arboreum fiorisce da marzo ad maggio e raggiunge dimensioni notevoli: originario dell’Himalaya produce fiori ovviamente grandi, con forma a campana che si assemblano in piccoli gruppi sfoggiando tinte che possono variare dal bianco al rosso acceso.
Il Rododendro Augustinii arriva dalla Cina ed ha l’aspetto di un arbusto sempreverde arricchito con fiori azzurri a gruppi di quattro, il Lutescens è sempre cinese di origine ma fiorisce in giallo, non superando quasi mai i 3 metri di altezza. Perfino l’altezza di 10 metri è invece quella che può raggiungere l’Auriculatum, apprezzato perché resistente e rosa in periodo di fioritura.
Rododendro: coltivazione e cura
Come ho accennato subito, per non creare false aspettative, il Rododendro è una pianta delicata in pianura perché si trova a dover fare i conti con un terreno e un clima diversi da quelli a cui è abituato. Nei boschi o nelle praterie di montagna si trova invece benissimo e fiorisce senza fare capricci.
Detto ciò, dato che non possiamo traslocare per un Rododendro, proviamo a ricreare nel nostro giardino le condizioni ottimali per questa pianta, partendo dall’umidità ambientale e dal terreno che deve essere acido e privo di calcio, oltre che costantemente umido. Quando scegliamo dove sistemare la nostra pianta, dobbiamo cercare la zona più fresca e umida del nostro giardino e poi somministrarle a febbraio una moderata quantità di concime biologico, un concime biologico come questo, acquistabile su Amazon a 12,95 euro..
Rododendro: foto
Prima di ammirare in silenzio qualche immagine di questo bel fiore, un accenno alle sue antichissime origini, da ricercare nelle aree tra Cina e Caucaso. In Europa è arrivato solo nell’Ottocento grazie a dei botanici inglesi e a scoprirne molte specie è stato George Forrest durante un viaggio nello Yunnan.
Rododendro in vaso
Non è una delle piante più adatte al vaso viste le dimensioni, ma se scegliamo la specie giusta, anche il Rododendro può trovarsi a proprio agio e noi con lui, beandoci della sua fioritura. Tra i vari ibridi che col tempo abbiamo creato, ce ne sono anche di molto compatti, alti 30 cm, ottimi per una vita in vaso. Al di là delle dimensioni, gli ibridi sono tutti sempreverdi, molto rustici, con fiori abbondanti e molto colorati.
Rododendro: potatura
A meno di necessità personali, di noi giardinieri, il Rododendro non richiede alcun intervento di potatura. L’unica operazione che andrebbe compiuta è quella di rimuovere i fiori ormai “invecchiati”.
Rododendro: malattie
Tra le problematiche che possono affliggere questa pianta vediamo quali sono quelle più frequenti. Spesso possiamo notare che le foglie e i fiori tendono a seccare o a diventare marroni, in questo caso si tratta di scarsa umidità ambientale e per far riprendere il Rododendro basta vaporizzarlo più spesso.
Altra cosa è se i fiori si avvizziscono, questa è la classica conseguenza del marciume radicale. Passando ai parassiti che possono infastidite il nostro sempreverde, c’è l’oziorrinco che rosicchia le foglie o le incide, oppure il ragnetto rosso che provoca l‘ingiallimento delle foglie
Rododendro di montagna
Finalmente è il momento di dedicarci ai Rododendri di casa nostra, alle due specie di montagna che crescono spontaneamente ad alta quota anche in Italia. Il Rhododendron Hirsutum, detto anche rododendro peloso, cresce sulle Alpi e le sue foglie e i suoi rami sono ricoperti da una peluria sottile e soffice.
Non supera mai i 50-60 cm e fiorisce a giugno. Poco prima produce fiori un altro rododendro endemico delle Alpi, il Ferrugineum che abita fra i 1000 ed i 1900 metri ed è molto spettacolare quando sboccia.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Pinterest
Articoli correlati che possono interessarvi:
Pubblicato da Marta Abbà il 13 Giugno 2018