I rivestimenti fotovoltaici rappresentano un punto di svolta del ruolo dell’energia solare in architettura e potrebbero essere il fiore all’occhiello di una casa ecologica. Gli edifici, anche quelli di nuova costruzione, sono molto lontani dall’essere energeticamente efficienti. I rivestimenti fotovoltaici, anche chiamati nastri fotovoltaici o coperture fotovoltaiche, possono essere applicati ovunque e non hanno i limiti paesaggistici disposti per i tetti solari.
Rivestimenti fotovoltaici, i sistemi già in commercio
Sul mercato esistono diverse tipologie di rivestimenti fotovoltaici, tutti -più o meno- in grado di garantire una buona integrazione architettonica. Si parla di rivestimenti fotovoltaici flessibili, a film sottile o rivestimenti fotovoltaici che sfruttano una sottilissima lastra ceramica dallo spessore inferiore ai 3 mm. Tra i prodotti segnaliamo i rivestimenti fotovoltaici Skin Photonics adatti alla realizzazione di facciate ventilate fotovoltaiche e i sistemi di copertura fotovoltaici Prefalz Solar che sfruttano il potenziale del silicio amorfo per rivestire abitazioni fornendo un notevole risparmio energetico.
Chi è a caccia di sistemi capaci di integrare il fotovoltaico nell’edilizia, non deve sottovalutare il potenziale delle piastrelle fotovoltaiche e del fotovoltaico adesivo, realtà già disponibili in commercio.
Rivestimenti fotovoltaici, i rivestimenti dicroici
Di maggiore interesse sono i rivestimenti fotovoltaici che a partire dai primi anni del 2000 hanno fatto capolino nell’architettura bioclimatica come “rivestimenti dicroici”, questi agiscono come filtri ottici selettivi o come concentratori solari su selezione spettrale, cambiano colore, gestiscono il calore e producono, insieme ad altri strati sensibili all’irraggiamento solare, energia in funzione delle circostanze esterne quali l’angolo della radiazione solare o l’intensità della stessa. Nonostante i notevoli progressi tecnologici, i rivestimenti dicroici stentano a decollare: manca una filiera produttiva efficiente per la fabbricazione dei materiali e incombe la necessità di contenimento dei costi.
Rivestimenti fotovoltaici per metalli e vetro
Non solo per la progettazione di una casa ecologica, le applicazioni dei rivestimenti fotovoltaici sono molteplici; dal 2010, l’azienda Tata Steel ha investito 20 milioni di sterline per un programma il cui obiettivo consiste nello sviluppare -a prezzi accessibili- materiali di rivestimento funzionali per il metallo e vetro che possano sia sostituire le coperture tradizionali, sia fungere come sistemi di produzione e (addirittura) stoccaggio dell’energia solare. Kevin Bygate, direttore dello sviluppo business di Tata Steel, spiega che l’azienda è a buon punto, anche in questo caso i materiali non mancano ma i processi di fabbricazione sono ancora troppo costosi per realizzare questo tipo di tecnologia integrata.
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Nella foto in alto, la copertura fotovoltaica Prefalz Solar