Rivestimenti biocompatibili contro l’umidità
Mal di schiena? Un colpo di argilla e tutto passa. Non parliamo di argilla curante ma di un rivestimento da applicare alle pareti domestiche. L’organismo può accettare valori di umidità compresi tra il 30% e il 70%: l’ideale è il 50% e l’argilla fa al caso nostro.
Man mano che ci si allontana da una percentuale di umidità ottimale, si vengono a creare situazioni microclimatiche favorevoli all’azione di micro organimi nocivi per la salute umana. Sia in ambienti troppo secchi che troppo umidi, virus e batteri rafforzano la loro azione. E’ per questo che è importante mantenere un ambiente deumidificato.
In un’abitazione con rivestimenti biocompatibili, l’umidità all’interno degli ambienti è condizionata dalle finiture e i rivestimenti quali intonaco e pavimenti. Sono proprio le pareti ad assorbire l’umidità in eccesso e la rilasciano quando l’aria diventa troppo secca. È dimostrato che i primi 15-20 mm di parete (ovvero lo strato di intonaco interno) sono fondamentali nella determinazione della qualità del microclima interno allo spazio abitato, quindi a determinare anche la percentuale di umidità.
L’argilla è un ottimo regolatore dell’umidità per ambiente poiché a seconda delle necessità assorbe o restuisce velocemente l’umidità. Un intonaco di argilla è in grado di assorbire e neutralizzare odori, fumo e numerose sostanze nocive.
Esistono in commercio dei sistemi di riscaldamento radiante a parete con intonaco in argilla. Sono pannelli prefabbricati di argilla che contengono al loro interno delle serpentine in rame o in materiale sintetico entro le quali viene fatta circolare acqua calda.
Questi pannelli dopo essere stati applicati alle pareti, vengono allacciati all’impianto di riscaldamento come se si trattasse di comuni radiatori. Vantaggi: considerevole risparmio energetico, riduzione delle polveri, elevato comfort termico, oltre ai vantaggi offerti da un intonaco di argilla.
La stessa argilla può essere applicata anche per rivestire il pavimento: è facilmente mantenibile e indicato anche a situazioni di intenso calpestio. Per la pavimentazione si consiglia anche il legno, purché rifinito con prodotti naturali (a base di olio di lino, estratti di erbe, resine naturali) e con posa a secco, che consente di evitare l’ impiego di collanti nocivi. Anche il parquet può rivelarsi una ottima soluzione: meglio un prodotto di legno massello. Assicurarsi che sia di provenienza italiana o europea certificata per una gestione forestale controllata (marchio FSC).
Altro componente rispettoso dell’ambiente è il calcestruzzo strutturale ecosostenibile, composto da cemento e aggregati silicei. Sono cementi a basso contenuto di clinker, prodotti con energie rinnovabili e aggregati riciclati post-consumer. Il loro impiego concorrono all’abbattimento delle emissioni di agenti inquinanti nell’atmosfera e contribuiscono a preservare l’ambiente naturale.
Altro materiale che soddisfa i criteri di biocompatibilità è il gessofibra, un materiale costituito da una miscela omogenea di gesso di alta qualità e fibra di cellulosa. La miscela viene addizionata di acqua e compressa ad alta pressione, in modo da formare lastre resistenti e monolitiche. Grazie alla bio edilizia nasce un nuovo concetto di architettura che si integra con l’ambiente, che rispetta la natura e la salute dell’uomo, garantendo un elevato comfort abitativo.
Photo Credits | edilportale.com
Pubblicato da Anna De Simone il 7 Aprile 2012