Riutilizzare l’olio per friggere
Riutilizzare l’olio per friggere: quante volte si può usare l’olio fritto e come va smaltito in modo corretto. Consigli per il riciclo dell’olio per friggere.
Quante volte si può usare l’olio fritto
Sono diversi gli studi che sconsigliano vivamente l’uso dello stesso olio per diverse fritture, soprattutto se di semi. Quindi, alla domanda quante volte si può usare l’olio fritto, la risposta è “una”, la frittura deve essere fatta con olio vergine.
Perché non si può usare più volte lo stesso olio per friggere?
Stando a una ricerca pubblicata su Food Chemistry, il riscaldamento dell’olio favorisce la formazione di aldeide ossigenata, un composto chimico potenzialmente pericoloso che può favorire, nell’uomo, la comparsa di malattie anche gravi. Se riscaldiamo più volte l’olio di frittura, la concentrazione di questi composti chimici aumenta.
La studio, condotto dal team di ricercatori di maria Dolores Guillen dell’Università dei Paesi Baschi, ha analizzato il riutilizzo dell’olio per friggere di semi e di oliva.
Per rispondere al quesito, i chimici dell’Università dei Paesi Baschi hanno messo olio di oliva e olio di girasole in due friggitrici a 190°C e dell’olio di semi di lino (poco usato in cucina, ma ricchissimo di omega tre) in un’altra friggitrice. Il team ha attivato le friggitrici per cinque giorni di fila e poi ne ha analizzato la composizione con uno strumento chiamato “gascromatografo”.
Alla fine della prova, entrambi gli oli di frittura erano ricchi di aldeidi ossigenate e insature. Il team di ricercatori ha ripetuto il test con altri oli di frittura.
Qual è il peggiore olio per friggere?
I peggiori risultati sono stati registrati con l’olio di semi di girasole che durante la frittura genera un’elevatissima quantità di aldeidi. L’olio di semi di girasole non solo produce più composti dannosi degli altri oli, ma li sprigiona anche nel minor tempo registrato.
Qual è il miglior olio per friggere?
Il miglior olio per friggere è indubbiamente l’olio di oliva, che sprigiona meno aldedi e impiega tempi più lunghi per la produzione.
In realtà, non solo l’olio di frittura non andrebbe utilizzato per fritture multiple ma non dovrebbe essere impiegato neanche per cotture prolungate.
Il team di ricerca di Guillen, ha studiato il comportamento dell’olio di frittura in diverse modalità di cottura. Gli studi di Guillen hanno dimostrato che una cottura prolungata dell’olio (o meglio, l’esposizione dell’olio alle alte temperature) scatena la formazione anche di altri composti dannosi per l’uomo, si tratta di composti alifatici, alchibenzeni. Anche in questo caso, per le cottura prolungate, l’olio migliore risulta quello di oliva.
Non vogliamo allarmare i consumatori” scrive Guillen “ma i dati sono chiari e non si può non tenerne conto. Bisogna approfondire le ricerche e stabilire limiti precisi per gli oli usati nelle fritture”
Come smaltire l’olio di frittura
Per lo smaltimento dell’olio di frittura potete usare dei flaconi in plastica. Potete ritirare dei flaconi per lo smaltimento dell’olio presso il vostro comune di residenza oppure riutilizzare il flacone dei detersivi per la lavatrice. Per tutte le informazioni: smaltimento olio fritto.
Una volta procurato il flacone, il gioco è fatto! Raccogliere l’olio di frittura sarà semplicissimo:
- Aspettate che l’olio della frittura si raffreddi.
- Versate l’olio fritto nel flacone.
- Quando il flacone si sarà completamente riempito, consegnatelo presso l’isola ecologica più vicina.
-L’olio esausto può essere conferito anche al comune: molte amministrazioni italiane hanno attiva la raccolta degli oli vegetali esausti.
-Ancora, in alternativa, parlate con un ristoratore: alcuni ristoratori saranno disposti a conferire il vostro flaconcino insieme alle più intingenti quantità di olio esausto prodotta nelle loro cucine.
Non lasciatevi scoraggiare dal fatto che sarete voi, in prima persona, a dover consegnare il flacone di olio esausto. Se prendete un flacone abbastanza capiente (tipo quello da 5 litri), l’operazione di smaltimento dovrà essere eseguita solo poche volte all’anno.
Per conoscere in dettaglio i centri autorizzati alla raccolta differenziata e allo smaltimento dell’olio fritto potete consultare il Consorzio Conoe, Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali ed animali esausti.
Ti potrebbe interessare anche
Pubblicato da Anna De Simone il 26 Ottobre 2016