Ritmi circadiani e alimentazione
Ritmi circadiani, hanno a che fare con il tempo dell’universo scandito da ritmi suoi e il tempo umano, scandito in altro modo e influenzato da meccanismi spesso deliziosamente e personali. Oggi, che si è perso in molti paesi il senso degli orari e dei cicli giornalieri, oggi che l’alba e il tramonto non segnano più l’inizio e la fine della giornata, è sempre più importante cercare di sincronizzarci, con i nostri bioritmi, all’alternanza di luce e buio naturali, non dalle oscurità e dai neon delle città in cui la notte non è cupa come quella di un tempo. Non è una questione di poesia o di abitudine ma di salute e l’importanza dei ritmi circadiani ne è una prova.
Ritmi circadiani: cosa sono
I ritmi circadiani sono legati all’orologio biologico interno che ci “ticchetta” in corpo senza mai fermarsi e che non segue la lancetta dei secondi. E’ infatti regolato dal nucleo soprachiasmatico, gruppo di cellule cerebrali situato nell’ipotalamo, che riceve informazioni dall’esterno, in merito a oscurità e luce, grazie alla retina e alle sue cellule fotosensibili, e adatta i nostri ritmi su un ciclo di 24 ore, mentre il giorno si fa notte e la notte si fa giorno.
I ritmi circadiani sono così importanti perché, come direttori di orchestra, forniscono indicazioni e danno il tempo a tutti gli organi, compresi il cuore e il fegato che regolano le loro attività proprio rifacendosi a questi ritmi.
Conoscendo bene i ritmi circadiani e come gli organi si comportano di conseguenza, possiamo anche individuare quali momenti della giornata sono più adatti per certi tipi di attività. Quando è meglio fare sport o lavorare, quando si può riposare meglio i mangiare digerendo facilmente.
Ritmi circadiani e alimentazione
Proprio il rapporto tra ritmi circadiani e pasti è uno degli aspetti più pratici e che influenzano la salute in modo decisivo. Si può addirittura stendere una sorta di cronodieta con una tabella oraria che in base ai ritmi circadiani ormonali ci dice cosa mangiare e quando per sfruttare al meglio energie e zuccheri, senza ingrassare.
Qualche indicazione generale la si può già avere: cereali e i loro derivati devono essere consumati nella prima parte della giornata, tra colazione e pranzo che non va mai fatto dopo le 16 e mai mescolando carboidrati e proteine.
Queste ultime sono meglio di sera anche accompagnati dalle verdure ma attenzione: barbabietole, carote, carciofi, pomodori a cena non vanno molto bene. Per quanto riguarda la frutta, mangiamola entro le 18 , vino e birra vanno bene a cena ma senza esagerare.
Ritmi circadiani e pressione arteriosa
Ci sono degli studi in corso che indagano i rapporti tra ritmi circadiani, la caduta della pressione arteriosa e i conseguenti rischi di problemi cardiaci o di ictus. Sembrerebbe che il picco di infarti e ictus nelle ore del mattino non sia legato ai ritmi circadiani ma più che altro alle attività che normalmente si fanno in queste ore, sono però ipotesi ancora al vaglio.
Ritmi circadiani e organi
Gli organi regolano la propria attività in base proprio ai ritmi circadiani, sia a lungo raggio temporale, sia nelle 24 ore raggiungendo il massimo della propria energia e poi, dopo 12 ore, il minimo. Quando un organo presenta dei danni, allora sarà probabilmente nella sua fase di picco energetico che emergeranno dei sintomi, oppure nel momento di minima espressività energetica.
Nell’arco delle 24 ore a livello energetico e di organi sono stati individuati tre cicli, al mattino si parte con un ritmo polmonare, lento, poi parte il ritmo cardiaco, un po’ più veloce, fino a raggiungere il ritmo frenetico degli scambi metabolici cellulari. Gli organi meno ritmici del corpo – pancreas, rene e fegato – alla fine di ogni ciclo hanno bisogno di ammortizzare le alterazioni del ritmo.
Ritmi circadiani sonno
I ritmi circadiani dettano anche l’andamento del ciclo sonno veglia e lo influenzano, sta anche a noi non opporci a quello che il nostro corpo ci suggerisce di fare. Tra i disturbi del sonno esiste poi il “jet lag sociale”, quando si tira tardi, ci si sveglia tardi e si è irritabili, oppure si parla di “disturbo del sonno di fase avanzata”, tipico degli anziani o di chi lavora di notte o cambia regolarmente i turni. Per rispettare il ritmo del sonno naturale è bene aiutarsi rendendo l’ambiente in cui dormiamo un alleato: niente Tv o luci che ci possono tenere sveglio, niente tentazioni che possono causare insonnia.
Ritmi circadiani e depressione
Quando i ritmi circadiani non vengono rispettati a lungo, l’umore ne risente assieme alla salute. Ne abbiamo la prova quando viaggiamo e, causa jet leg, oppure quando ci tocca alzarci in piena notte e non riusciamo a condurre la giornata seguendo i normali ritmi che sono alla base di un generale benessere e di un almeno discreto buonumore.
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Pubblicato da Marta Abbà il 20 Settembre 2017