Riqualificazione urbana, un termine che va molto di moda ma non sempre alle parole corrispondono i fatti. E’ bello e porta consensi, parlare di riqualificazione urbana, solo in alcuni casi gli interventi ci sono e funzionano. Quella più difficile ma a maggior ragione necessaria è la riqualificazione urbana delle aree meno centrali e frequentate, quelle spesso sfruttate per mettere ciò che non si può ospitare in bella vista nel centro o vicino a qualche prestigioso edificio. Fatta in modo virtuoso e permanente, la riqualificazione influisce positivamente sulla qualità di vita di tutta la città e non del solo quartiere interessato.
Le relazioni tra i cittadini sono più serene in un’area in cui si vive bene, si tende a rispettare l’ambiente: se è pulito e ordinato lo lascio pulito e ordinato. Viceversa, quando un luogo è mal tenuto e sporco, non ci si fa molti problemi a buttare una cartaccia, “tanto una in più o una in meno”. E’ forse cinico ammetterlo ma molte persone ragionano così, la riqualificazione urbana può cambiare le cose e anche le abitudini.
Riqualificazione urbana: definizione
Quando parliamo di riqualificazione urbana intendiamo un “pacchetto” di azioni che mirano a recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio preesistente, in particolare nelle periferie più degradate. La riqualificazione non riguarda solo ciò che è costruito ma anche gli spazi pubblici come le piazze, i sottopassaggi, i giardinetti.
La logica con cui si interviene deve mettere davanti a tutto il benessere dei residenti e il rispetto per l’ambiente. Quando si vuole fare sul serio, si associano alla rigenerazione degli edifici e degli spazi, anche interventi di tipo culturale, sociale, economica e ambientale.
Riqualificazione urbana: significato
Il significato letterale è abbastanza chiaro, il significato più “simbolico” della riqualificazione urbana riguarda molto la presa di coscienza del fatto che il mondo si può rendere un posto migliore in cui vivere, partendo dal sistemare l’angolo in cui viviamo.
Dal giardino del quartiere, dalla facciata del palazzo, dalla piazzetta, si riparte, si rimette in moto una coscienza green e civica.
Riqualificazione urbana: progetti
Non si può fare un intervento di riqualificazione urbana improvvisato ed estemporaneo, è necessario creare e presentare dei progetti, meglio se condivisi con più istituzioni o soggetti anche privati o di tipo associativo ma che hanno a cuore l’ambiente dal punto di vista sia sociale che ecologico.
Ci sono progetti che riguardano una intera città, altri che si limitano ad un quartiere, in entrambi i casi il progetto ad ampio respiro di cui fanno parte è quello di creare città sempre più a misura d’uomo. Riqualificando un edificio, una strada, un sottopassaggio o un muro abbandonato, pezzo per pezzo, come un patchwork.
Riqualificazione urbana e parchi
I parchi, soprattutto i parchetti e i giardinetti di quartiere, frequentati da adolescenti e bambini con mamme o baby sitter a seguito, sono spesso oggetto di progetti di riqualificazione urbana. E’ un bene che sia così, perché quando sono luoghi belli diventano anche l’occasione per la creazione di un legame tra residenti positivo e collaborativo. Ben venga, quindi, la riqualificazione urbana da giardinetto.
A volte basta sistemare il parco giochi con delle attrezzature ben tenute e colorate, recintare un’area cani e installare panchine e fontanelle che invitano le persone a vivere il proprio spazio e a rispettarlo.
Riqualificazione urbana e rigenerazione urbana
Chiaro cosa è la riqualificazione urbana, parliamo di rigenerazione urbana, un processo che possiamo schematizzare come fosse uno spettacolo in tre atti: la riqualificazione dei centri storici, tipica degli anni ’70, il recupero delle aree dismesse, in voga negli anni ’80, e poi la riqualificazione dei quartieri residenziali che erano stati realizzati con criteri di bassa qualità, edilizia, architettonica e urbanistica.
Riqualificazione urbana: fondi europei
Esiste una programmazione finanziaria dell’Unione Europea per il periodo 2014-2020 che offre nuove opportunità per lo sviluppo urbano. Questo tipo di politica mira anche alla creazione di lavoro, allo sfruttamento sostenibile delle risorse energetiche e allo sviluppo della mobilità sostenibile, oltre che alla riqualificazione urbana.
Riqualificazione urbana: esempi
Per non fare gli esterofili, guardiamo a degli esempi di riqualificazione urbana in corso nelle principali città italiane. A Milano dopo Expo, possiamo citare quello del quartiere di Cascina Merlata , a Torino ci sono una serie di interventi che uniscono opere pubbliche per spazi pubblici e servizi di inclusione, come nel caso del progetto Incet Polo dell’innovazione. Anche a Roma, nei quartieri San Basilio e Corviale si stanno sistemando gli spazi pubblici.
Per dare una occhiata a come le città possono colorarsi, oltre che riqualificarsi, ecco una preziosa lettura “Graffiti. Arte e ordine pubblico” di Alessandro Dal Lago e Serena Giordano, disponibile a 12 euro anche su Amazon. Chi desidera spaziare e approfondire le modalità in cui il verde e le città possono coesistere può leggere l’articolo dedicato all’Agroecologia urbana
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram
Ti potrebbe interessare anche: