Rinvaso piante, tutte le istruzioni
Rinvaso piante: una guida completa su come rinvasare le piante. Dalle camelie alle piante grasse, dall’ibisco all’orchidea… Una guida con indicazioni utili ed essenziali per eseguire un travaso a regola d’arte.
Rinvaso piante
Se pensate che sia una pratica difficile, vi sbagliate. Ecco tutte le indicazioni utili su come e quando rinvasare una pianta.
Il rinvaso è una pratica colturale che richiede molta attenzione; da questa operazione dipende il futuro delle vostre piantine, se fatta bene si avrà una crescita rigogliosa.
Per chi non ha il pollice verde, potrebbe sembrare un’operazione complessa, eppure è più semplice di quanto si pensi. A tal proposito vi illustreremo come si fa il rinvaso di una pianta dandovi alcuni suggerimenti molto utili.
Quando fare il rinvaso, periodo e tempistiche
E’ consigliabile effettuare il rinvaso per le piante appena acquistate nei negozi o nei vivai: spesso vengono vendute in vasi dalle dimensioni ridottissime pertanto inadeguati alla loro crescita.
Vanno inoltre rinvasate anche le piante con radici che fuoriescono dal loro contenitore. Come capire quando è il momento di rinvasare? In genere, le piante si rinvasano con intervalli di 2 anni, fatta eccezione per piante con sviluppo radicale estremamente lento o piante messe a dimora in contenitori estremamente grandi per evitarne il rinvaso (come accade per la siepe in vaso).
Alcune specie fiorite come per esempio azalee e rose, il rinvaso va fatto quando le radici hanno occupato tutto lo spazio a loro disposizione, tenendo presente che va comunque effettuato lontano dal periodo della fioritura. In entrambi i casi è consigliabile usare vasi in terracotta dotati di fori per favorire lo scolo dell’acqua in eccesso. In casi estremi, si capisce che è giunto il momento di fare il rinvaso osservando i fori di scolo: quando le radici hanno raggiunto uno sviluppo eccessivo, si noteranno dal fondo del vaso! In queste condizioni il rinvaso va eseguito di urgenza in quanto siete arrivati al limite.
Per quanto riguarda il periodo, si dice che ogni specie ha regole proprie ma tutte le specie NON vanno rinvasate in piena vegetazione e NON vanno rinvasate quando le temperature sono eccessivamente alte o basse. Vale a dire che il periodo giusto per il rinvaso cade sempre in primavera o in autunno.
In autunno si rinvasano le piante che hanno smesso di fiorire (quindi in tardo autunno per il meridione d’Italia) mentre in primavera si fa il rinvaso prima della ripresa vegetativa, quindi orientativamente tra la seconda metà di marzo e inizio aprile.
In tardo autunno e a inizio primavera, le piante non sono ancora in riposo vegetativo e nemmeno nel pieno della loro crescita o della fioritura, in questo modo le radici potranno più facilmente abituarsi al nuovo ambiente e alla nuova condizione e potete agire senza timore di stressare la pianta. Eseguite un rinvaso in estate o in inverno solo in caso di emergenza.
Rinvaso piante e sostituzione del terriccio
Per il rinvaso basta eliminare parte del terriccio vecchio, la parte più esterna e che si stacca con maggiore facilità. Si elimina il vecchio terriccio e se ne aggiunge di nuovo, fresco e fertile.
ATTENZIONE: anche se si tratta di una pratica necessaria, è bene sottolineare che la pianta è soggetta a un certo stress, pertanto sarà necessario dar seguito a un periodo di assestamento. Dopo un rinvaso, sarebbe meglio non eseguire interventi di potatura.
Dopo il rinvaso, evitate di irrigare la pianta per le successive 24 ore se avete eseguito il rinvaso in estate, 48 ore se lo state svolgendo in primavera o autunno.
Rinvaso dell’orchidea
Alcune specie necessitano di alcune cure particolari durante il rinvaso; tra queste abbiamo le orchidee. Queste attenzioni consistono nell’eliminare tutto il vecchio substrato, nel tagliare radici vecchie o marce prima di disporli nel nuovo vaso con il nuovo strato di corteccia. Per tutte le informazioni: come rinvasare l’orchidea.
Ibisco, rinvaso
Per la guida illustrata sul rinvaso dell’ibisco, vi rimando alla pagina: ibisco, rinvaso e cure.
Camelia, rinvaso
Anche in questo caso, per la guida specifica vi rimando a un’altra pagina: come rinvasare la camelia.
Rinvaso e radici
Le radici devono essere sempre maneggiate con cautela, soprattutto quando vi accingete a eliminare il vecchio terriccio… questa operazione va fatta manualmente, indossando un paio di guanti. Bisognerà fare attenzione a non danneggiare le radici durante il trasferimento da un vaso ad un altro.
Data la delicatezza delle radici, cercate di procedere con molta cautela nel maneggiarle per evitare che si spezzino. I nuovi vasi inoltre dovranno essere muniti di materiale drenante per evitare ristagni d’acqua che le potrebbero danneggiare.
Quanto più grande dovrà essere il nuovo vaso?
In genere si commette l’errore di acquistare un vaso eccessivamente più grande. Se eseguite rinvasi regolari, la maggiorazione dovrà essere minima. Non sarà necessario comprare dei vasi dal diametro doppio.
È bene sapere che il rinvaso non va mai effettuato in un vaso molto più grande: troppo terreno intorno alle radici rischierebbe di far marcire la pianta dato che il terreno potrebbe diventare umido e fangoso.
Ricordatevi che al momento del rinvaso il nuovo contenitore deve avere un diametro di 8-10 cm in più rispetto a quello vecchio. Anche qui non mancano eccezioni, in caso di piante che presentano radici che si sviluppano molto lentamente, la maggiorazione del diametro dovrà essere di un solo centimetro: è il caso dell’Hoya carnosa.
Pubblicato da Anna De Simone il 28 Settembre 2017