Rimedi naturali, le virtù di verbena e cedrina
Verbena e cedrina sono un po’ la stessa cosa perché a essere chiamata erba cedrina (ma anche erba luigia, erba limonaria e limoncina) è di fatto la verbena odorosa, cugina della verbena officinale. Le due verbene si distinguono facilmente perché sono molto diverse: la verbena officinale è scheletrica, ha rametti scarni, fiori piccoli e le foglie sono corte e lobate. La verbena odorosa è grande, ha foglie ampie ed emana un aroma inebriante di limone.
Stesso nome ma origini diverse: la verbena officinale (detta anche verbena degli stregoni, erba consacrata, erba incantatrice, erba sacra, erba colombina, erba crocina) cresce da sempre spontanea in Europa e la si trova di solito nei terreni incolti, lungo gli argini e fra le macerie. La verbena odorosa, o erba cedrina, proviene invece dal Sud America e solo dal 1700 è coltivata nel vecchio continente.
Le virtù curative delle due verbene sono simili, con la differenza che la cedrina essendo più esuberante è anche la più attiva e ricca di sostanze. Il che non sempre è un pregio dato che certi disturbi rispondono meglio a trattamenti blandi. La versione officinale è considerata un tonico e antispasmodico, utile contro nervosismo, tosse, insonnia e stati angosciosi. La verbena odorosa è consigliata anche contro le nevralgie, le emicranie, le vertigini e l’esaurimento intellettuale.
Entrambe si usano soprattutto in infuso: 10-15 pizzichi di pianta secca in 1 litro d’acqua per la verbena officinale; 10-15 pizzichi di foglie e di fiori nella stessa quantità d’acqua per l’erba cedrina (diminuendo la dose a 3 pizzichi per 1 litro si ottiene un’ottima bibita alla verbena). Con entrambe le varietà di verbena si possono fare anche bagni alle mani e pediluvi usando una piccola manciata di essenza per ogni litro d’acqua.
Dove la verbena odorosa surclassa la cugina è negli usi di casa e in cucina: a parte la bibita di cui sopra, con la cedrina si possono fare gelati, insaporire carne e pesce da grigliare e aggiungere un delicato sentore di limone a marinate, insalate, marmellate, budini e macedonie. Con le foglie secche di cedrina si può profumare la biancheria mettendone alcune nei cassetti e negli armadi come si fa con la lavanda.
Dove e quando si raccoglie la verbena? Quella officinale la potete trovare in campagna o coltivare in giardino. È una pianta rustica che si adatta bene a tutti i terreni. Va tagliata a livello del suolo subito prima della fioritura completa e fatta essiccare in mazzetti appesi all’ombra. La verbena odorosa invece non tollera il freddo ed esige un terreno ricco e permeabile e frequenti annaffiature d’estate. Vanno colte le foglie e le spighe fiorali al momento della fioritura, sempre da essiccare in mazzetti appesi all’ombra.
Pubblicato da Michele Ciceri il 16 Agosto 2013