La storia dell’utilizzo delle piante nella pratica terapeutica (o fitoterapia, dal greco phyton, ossia pianta, e therapeia, cura, ovvero “cura attraverso le piante”) si perde nella notte dei tempi. Di fatto costituisce la prima forma di medicina utilizzata dall’uomo. Infatti, le piante venivano usate come strumento terapeutico già oltre 5000 anni fa.
Ancora oggi ritroviamo molti dei principi attivi estratti dalle piante nei farmaci di sintesi che comunemente ci troviamo ad utilizzare. Un esempio tra tutti l’aspirina, il cui principio attivo, l’acido acetilsalicilico, era già noto agli antichi Egizi, Sumeri e Greci, i quali lo estraevano dalla foglia e dalla corteccia di salice e lo utilizzavano per curarsi.
Rimedi naturali: per cosa si usano
Chi di noi non ha mai provato la camomilla o una tisana per rilassarsi e ritrovare una sensazione di benessere?
Tra le sostanze naturali maggiormente utilizzate ricordiamo sicuramente anche la Melissa e la Passiflora, utilizzate per combattere i disturbi del sonno, rilassare i nervi e combattere l’ansia.
Mentre l’ortica bianca, il ribes nero o l’artiglio del diavolo hanno effetti antinfiammatori e utili per la ricostruzione cartilaginea.
Di fatto, i rimedi cosiddetti naturali (o fitoterapici) sono impiegati per la cura di disturbi di diverso genere, tra i quali anche il mal di testa, i dolori muscolari, irritabilità… i mali del nostro tempo, in realtà. Ma non solo: i fitoterapici sono ampiamente studiati dal mondo scientifico e utilizzati anche per il trattamento di patologie acute o croniche come obesità, osteoporosi, arteriosclerosi, stress, stati d’ansia e infiammazione.
Rimedi naturali: ci sono controindicazioni?
Più in generale, potremmo dire che lo scopo dei rimedi naturali sia quello di raggiungere uno stato di benessere/psicofisico, ripristinare il nostro equilibrio biodinamico (o omeostasi) senza essere costretti ad assumere farmaci di sintesi. Tuttavia, dobbiamo fare attenzione: sebbene gli innumerevoli benefici delle piante siano riconosciuti, un uso improprio, che non tenga conto dell’età (come lattanti, bambini o anziani), di particolari condizioni fisiologiche (come gravidanza e allattamento), o di malattie in atto, potrebbe essere inefficace e potenzialmente dannoso.
La liquirizia, ad esempio, spesso utilizzata per il bruciore di stomaco, non è completamente sicura: 50 grammi al giorno, per 2 settimane, provocano pericolose irregolarità del battito cardiaco!
Inoltre, non bisogna dimenticare che molte piante interagiscono con i farmaci, spesso annullandone l’effetto o aumentandone il rischio di tossicità. Pertanto, è di fondamentale importanza informare il proprio medico e chiederne il consiglio, soprattutto per evitare il rischio di interazioni farmacologiche potenzialmente pericolose.
Rimedi naturali: la “riscoperta” della Cannabis sativa e dei fitocannabinoidi
La Cannabis sativa (comunemente chiamata canapa o marijuana) è una pianta dalle mille proprietà e una della più antiche ad essere annoverata tra le “piante terapeutiche”.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una esplosione di studi e ricerche scientifiche sui principi attivi estratti da questa specie vegetale: i fitocannabinoidi, tra i quali i più conosciuti sono soprattutto il THC e il CBD. Entrambi rappresentano due degli oltre 100 fitocannabinoidi derivati dalla pianta di canapa, ma mentre il THC o tetraidrocannabinolo o delta9-THC), ha effetti psicotropi (cioè da “sballo”), il CBD (o cannabidiolo) non induce gli effetti tipici delle sostanze stupefacenti e, anzi, mostra tantissime proprietà benefiche per il nostro organismo.
Le proprietà terapeutiche del CBD: ecco le principali
Numerose evidenze scientifiche hanno ormai assodato (e continuano a farlo!) che il CBD è uno strumento valido nel contrastare gli innumerevoli “mali” della società moderna e che affliggono quotidianamente la nostra vita. Vediamone degli esempi:
– numerosi studi clinici e preclinici hanno dimostrato come il CBD possa migliorare le condizioni psico-fisiche di chi soffre di ansia, depressione, attacchi di panico;
– è stato dimostrato come il cannabidiolo sia in grado di influire sui processi neurochimici associati alla percezione del dolore;
– non solo dolore: ulteriori studi hanno messo in evidenza che il CBD sia in grado di intervenire con efficacia su molte patologie di natura infiammatoria, come l’artrosi o le osteoartriti;
– grazie alle sue proprietà calmanti, il cannabidiolo sembra essere un ottimo alleato anche per chi ha bisogno di migliorare la qualità del sonno e della sensazione di riposo che ne deriva;
– il cannabidiolo può, inoltre, diminuire la frequenza e l’intensità delle crisi epilettiche e delle convulsioni;
– il CBD è anche antiemetico, cioè limita la sensazione di nausea e lo stimolo al vomito, anche nei pazienti oncologici in trattamento con farmaci chemioterapici.
Questi sono solo alcuni degli effetti salutari dei fitocannabinoidi. Se questo articolo ti ha incuriosito e desideri saperne di più puoi visitare il sito ufficiale di Eusphera Nutraceuticals, azienda leader in Europa nella trasformazione e produzione di CBD e altri cannabinoidi non psicotropi, 100% green e assolutamente legali.