Riflessologia plantare: benefici e punti
Riflessologia plantare, chi sa di cosa si tratta prova già una sensazione di benessere. Non è sempre immediato, certo, ma questa pratica da ottimi risultati per numerosi problemi fisici che ci rendono la vita più faticosa o dolorosa del necessario.
La Riflessologia plantare si basa sulla trasmissione di uno stimolo che parte da un recettore periferico, nel nostro caso presente sul piede, raggiungendo un organo centrale che può essere il cervello, ma anche il midollo spinale. Non è finita, da questo “centro”, lo stimolo prosegue verso quell’organo che la Riflessologia plantare deve curare. Si può trattare di un muscolo, oppure di una ghiandola, ma anche di un altro organo.
Ecco perché “Riflessologia”: è una terapia delle zone riflesse che viene applicata sui piedi ma va a migliorare funzioni di varie parti dell’organismo dislocate un po’ ovunque.
Riflessologia plantare: definizione
Compreso di cosa si tratta, vediamo la definizione e le origini della Riflessologia plantare. Arriva a noi da lontano, nel tempo e nello spazio, perché ha le sue radici nella Medicina tradizionale cinese. Consiste nella stimolazione mirata di alcuni punti del corpo attraversati da “meridiani energetici”, o almeno così in Cina hanno deciso di chiamare queste aree che, se stimolate, danno effetti che si riflettono su altre.
Esistono molti tipi di riflessologia, ma quella plantare ad oggi è la più nota e la più efficace, ciò dipende dal fatto che sui piedi ci sono numerose terminazioni nervose e sono anche piuttosto comode da stimolare e massaggiare. Altre riflessologie per chi vuole sperimentare o per chi non ama mostrare i propri piedi, sono quella facciale e quella alla mano.
Riflessologia plantare: benefici
I benefici della Riflessologia plantare, ad elencarli tutti, sono annoierebbero. I più noti ed apprezzati sono quelli che riguardano chi soffre di frequente mal di testa oppure di mal di schiena. In generale, anche se non si ha una vera e propria patologia, spesso questa pratica aiuta a ridurre lo stress, scioglie la tensione che accumuliamo sulle spalle e c’è chi perfino ne approfitta per alleviare i sintomi del raffreddore.
Allargando lo sguardo possiamo interpretare la nostra persona come fosse un albero, i nostri piedi come fossero radici, la colonna vertebrale il tronco e la testa la chioma. Vien da sé, allora, che i piedi devono essere ben trattati e da essi dipende il nostro essere sani, stabili e rigogliosi. Se siamo decisi a sottoporci alla riflessologia plantare, prepariamoci ad una terapia in tre step.
Prima di tutto si andrà in cerca dei punti doloranti sui nostri piedi per identificare le parti da trattare per raggiungere uno stato di riequilibrio generale e, soprattutto, degli organi che corrispondono alle zone critiche del piede. Non c’è quindi un iter unico per tutti a la riflessologia plantare va personalizzata, ogni seduta dura meno di un’ora ma per avere un senso ne vanno fatte almeno una decina.
Riflessologia plantare: cervicale
Per zona cervicale si vuole intendere quella parte della colonna vertebrale posta in alto e che comprende 7 vertebre, quelle cervicali. Le aree dei piedi che, secondo la riflessologia plantare, corrispondono a questo segmento del collo, ai muscoli che lì “lavorano” e alla parte ossea, sono le dita dei piedi ma anche la pianta e il dorso, in particolare l’area laterale interna degli alluci.
Le problematiche che la riflessologia plantare può risolvere in questa zona sono di solito cervicalgie, cervicoatrosi e algie generali della zona compresa tra spalle e collo. Anche chi si sente il collo rigido e dolorante può provare questa soluzione, soprattutto con l’arrivo del freddo che fa peggiorare la situazione, come anche l’umido.
Riflessologia plantare: intestino
Se vogliamo ottenere dei benefici all’intestino retto e al colon discendente dalle sedute di riflessologia plantare dobbiamo concentrarci sul piede destro, solo sul destro infatti si trovano i punti corrispondenti a questo organo. Ciò vale anche per il cuore e per la milza. Per questo è importante farsi almeno un’idea della mappa della riflessologia, è anche interessante e curioso vedere le corrispondenze impensate.
Alcune riguardano entrambe i piedi e funzionano in modo speculare, ciò accade per i punti corrispondenti a testa, seni, occhi, orecchie, spalla, polmoni, tiroide, stomaco, duodeno-pancreas, rene surrene, colon trasverso, ginocchio, vescica, ovaie (o testicoli), nervo sciatico e duodeno. Il piede sinistro, come detto per il destro, ha anche lui i suoi punti “in esclusiva”: quelli corrispondenti a fegato, cistifellea, colon acendente, appendice.
Riflessologia plantare: punti
Non c’è una sola mappa a cui fare riferimento: con la creazione di molte scuole, negli anni, ne sono comparse molte versioni che differiscono però solo per alcune particolarità, la visione generale del piede resta pressoché identica. Qui sotto ne vediamo un esempio, in generale il nostro corpo è stato inserito in una griglia con dieci zone verticali e tre orizzontali e la stessa divisione è stata fatta pari pari sui piedi.
Ciò è evidente notando che organi centrali, come colonna e stomaco, corrispondono alla zona a metà del piede, quelli di destra si ritrovano sul piede destro e quelli di sinistra sul piede sinistro. Ovvio quindi che in presenza di organi doppi (polmoni o reni) essi hanno punti corrispondenti su entrambi i piedi. La testa, infine, nei piedi sta nelle dita.
Riflessologia plantare: corsi a Milano
Di corsi di Riflessologia plantare ce ne sono tanti, figuriamoci a Milano che moltiplica sempre tutto per mille e più. Ciò che consiglio per chi è seriamente intenzionato a imparare, è di rivolgersi Federazione Italiana Riflessologia Plantare con base a Milano presso l’Hotel Hilton in via Luigi Galvani.
La stessa associazione ha sedi anche a Pordenone, a Torino e a Verona, ma sul sito ufficiale ci sono approfondimenti già molto esaustivi anche per chi vuole iniziare con calma procurandosi in tappetino “massaggiatore” su Amazon. E’ pieghevole e quindi molto pratico, utilizzandolo ci accorgeremo come aiuta ad eliminare le tossine e a migliorare la circolazione sanguigna, rilassandoci.
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Pubblicato da Marta Abbà il 23 Dicembre 2016